Marco Bresolin per "La Stampa"
angela merkel
«Lo spionaggio non è accettabile tra alleati e ancor meno tra alleati e partner europei. Vogliamo chiarezza e siamo in attesa di risposte dalla Danimarca e dagli Stati Uniti». A due settimane dalla visita in Europa di Joe Biden, Emmanuel Macron lancia un chiaro avvertimento in seguito alle clamorose rivelazioni della stampa danese, secondo le quali la National Security Agency si sarebbe appoggiata a Copenhagen per spiare diversi parlamentari e funzionari europei.
angela merkel
Si tratta di fatti avvenuti tra il 2012 e il 2014, durante la presidenza di Barack Obama, quando il suo vice era proprio Biden. Tra gli spiati il nome più famoso è quello di Angela Merkel e i dettagli della vicenda rischiano di guastare la ritrovata sintonia tra Europa e Stati Uniti.
ANGELA merkel E BARACK obama
Ieri la cancelliera era al fianco di Macron, seppur virtualmente, per il suo ultimo Consiglio dei ministri franco-tedesco. Durante la conferenza stampa finale si è limitata ad annuire dopo le parole del presidente francese, sostenendo la richiesta di chiarimenti.
BARACK OBAMA CON ANGELA MERKEL
«Sono sollevata - ha poi aggiunto - che il governo danese, con il ministro della Difesa, abbia detto molto chiaramente cosa pensi di questi episodi. In tal senso vedo una buona base, non solo per chiarire le cose, ma per costruire davvero un rapporto di fiducia». Richieste di chiarimenti sono arrivate anche dai governi di Svezia e Norvegia.
Non è ancora chiaro il ruolo del governo di Copenhagen nello spionaggio, ma di certo la vicenda rischia di creare un problema anche all'interno dell'Ue: tra le persone spiate non ci sono soltanto tedeschi (sulla lista, oltre a Merkel, figura l'attuale presidente Frank-Walter Steinmeier, all'epoca ministro degli Esteri), ma anche francesi e svedesi, oltre ad alcuni funzionari norvegesi (Paese extra-Ue).
SNOWDEN
La Danimarca ha il vantaggio di controllare nelle proprie acque territoriali una fitta rete di cavi sottomarini che trasmettono le comunicazioni. Una miniera d'informazioni alla quale la Nsa ha avuto accesso grazie a una collaborazione con la Forsvarets Efterretningstjeneste (FE) che è frutto della stretta alleanza militare tra gli Stati Uniti e la Danimarca.
L'indagine giornalistica della televisione danese si è basata su un rapporto interno dei servizi del Paese scandinavo che era stato redatto nel 2015, due anni dopo le rivelazioni di Edward Snowden sulle attività di spionaggio americane.
Trine Bramsen
L'attuale ministro della Difesa - Trine Bramsen, in carica dal 2019 - sarebbe al corrente di tutti i dettagli dall'agosto del 2020: «L'intercettazione sistematica degli alleati - ha detto ieri - è inaccettabile».
Secondo l'inchiesta, la partnership con i danesi avrebbe permesso agli Stati Uniti di avere accesso non solo alle telefonate delle personalità spiate, ma anche ai loro sms, alle loro chat e persino alle informazioni sul loro traffico internet, comprese le ricerche. Tutto questo almeno fino al 2014.
Jens Stoltenberg
«Siamo al corrente di questa vicenda, ma la Nato non è coinvolta» ha subito precisato il segretario generale dell'Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, di nazionalità norvegese (uno dei Paesi spiati). «Mi aspetto che gli Stati si siedano al tavolo e trovino un modo per affrontare la questione» ha aggiunto.
margrethe vestager
Anche la Commissione europea si chiama fuori dal caso, che potrebbe scatenare una disputa tra i suoi Stati membri: «I servizi sono di competenza nazionale. Spetta ai singoli Paesi sovrintendere alle loro attività».
All'epoca dei fatti, l'attuale vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, era vicepremier e ministro dell'Interno. Ma la responsabilità dell'agenzia FE è del ministero della Difesa e del primo ministro, dunque la numero uno dell'Antitrust non avrebbe avuto alcun ruolo.