SPAL, OPERA D' ARTE DELLA MIA FERRARA
Vittorio Sgarbi per la Gazzetta dello Sport
SGARBI
Ce l' ha fatta, con la fatica dei giusti, e una intera città in attesa. La Spal è in Serie A.
Nell' anno della mia nascita e nel tempo della mia infanzia e della mia adolescenza, la mia squadra, e figurine conseguenti, era la Spal. Il calciatore di riferimento era Oscar Massei. In una dimensione più ampia guardavo, con l' ammirazione per i vincitori, la Juventus, il mio eroe era il mitico Sivori. Le due squadre furono unite da un calciatore che, nella maturità, convinto che non lo ricordassi, ho anche conosciuto: Carlo Dell' Omodarme. Ma da quando, intorno al 1968, in pieno fervore studentesco, la Spal fu retrocessa, essa uscì anche dal mio cuore.
SPAL
Gli anni erano maturi per altre esperienze e dimenticai, anzi cancellai dalla mia vita, il calcio. Da allora non mi sono più interessato, neppure per i rapporti con Berlusconi, di squadre e calciatori; semmai ho assistito le belle compagne di alcuni di loro senza predilezione per alcun club. E' rimasto un vago alone juventino, anche perché il nome della Spal è stato pressoché rimosso da quanti non fossero miei coetanei e ferraresi.
Oggi è dunque un ritorno all' infanzia; e mi sembra bello che la squadra del cuore torni in Serie A prima di un giorno festivo. A Ferrara questa domenica, che solitamente è il giorno delle cronache del calcio di Serie B sui giornali sportivi, è festa. E appare un paradosso che non sia festa per la bella città d' arte, per la dannunziana città del silenzio, per la capitale del Rinascimento, per il sito Unesco patrimonio dell' umanità, ma tempo ritrovato di una stagione perduta. Si ama il calcio e si diventa tifosi di una squadra da bambini. E mentre Ferrara è largamente decaduta, non si è modernamente riscattata, la nebbia è scesa su di lei anche metaforicamente da circa mezzo secolo e si dirada oggi per un nuovo Rinascimento che ha il suo emblema nella Spal.
SPAL DAILY MAIL
La città è felice, non per la gloria di Cosmè Tura, di Dosso Dossi, di Ercole de Roberti, di Schifanoia e di Palazzo dei Diamanti, ma per competizioni che riguardano l' abilità e la agilità fisica. Con tutti gli sforzi di un ministro (ferrarese) della Cultura, e con la beffa che una «scostumata» direttrice, governando la bella Pinacoteca Nazionale dalla Galleria Estense di Modena, ha diramato la notizia che nella memorabile città d' arte il museo sarà chiuso per tre giorni alla settimana. Si puntava sull' arte, ed è stata una delusione. Il riscatto è nel calcio. Dalla testa ai piedi.La gloria, il trionfo, vengono dalla Spal. E Rinascimento sia.
SPAL IN A, FRANCESCHINI
FRANCESCHINI SPAL
"Quelli della mia generazione non potevano non tifare per la Spal, che era in A quando ero bambino, tra le grandi. Ma non l'ho mai lasciata quando è stata retrocessa. E' una squadra corsara, simpatica a tutti". Il ministro della Cultura Dario Franceschini è un ferrarese doc, ma soprattutto un tifoso accanitissimo della Spal.
"L'ha creata Paolo Mazza, un presidente che faceva l'elettricista - ricorda - uno che trovava campioni come Capello e poi li vendeva a cifre da record per inventarsi una squadra ancora più forte". Con la Spal sono in serie A anche Sassuolo e Bologna e forse tra poco il Carpi: "Tutte località che hanno visto il terremoto - osserva Franceschini - capite in Emilia che forza di riscatto che c'è?"
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