DELIRIO A FIUMICINO PER IL VOLO EASYJET ROMA NIZZA
Dagoreport
DELIRIO A FIUMICINO PER IL VOLO EASYJET ROMA NIZZA
"Easyjet is shit!", "Easyjet is super shit!" Panico, delirio e follia all'aeroporto di Fiumicino. Al gate del volo Roma-Nizza scoppia una rivolta dei passeggeri. Con quattro ore di ritardo - è mezzanotte passata - inizia l'imbarco, con molti intoppi ed evidenti difficoltà del personale di terra. Il volo è pieno, le persone passano i controlli e si assiepano nel finger, aspettando di salire sull'aereo. "È appena arrivato, stanno finendo di pulirlo", dice una hostess tremante. Passano 10, 20, 40 minuti. Non succede nulla, alcuni sono ancora fuori dal gate: inutile farsi scannerizzare la carta d'imbarco, il corridoio è strapieno.
PASSEGGERI FIUMICINO
Ci vuole un attimo perché tutto precipiti: le due hostess prendono le borse e scappano via. Non c'è più nessuno del personale Easyjet a presidiare il gate. La voce si sparge dal fondo del finger: "Il volo è cancellato". " Come cancellato? Ci hanno appena fatto imbarcare tutti". "Annulé? Mais ils sont fous!" Ci sono donne incinte; famiglie con bambini; cinque signore anziane in sedia a rotelle che avevano impiegato mezz'ora solo per essere identificate e affidate a un addetto.
Una signora francese perde la brocca e inizia a colpire i computer, urlare nel microfono spento, lanciare in aria le carte: "Forse così si accorgeranno di noi!". Una donna con accento dell'Est capisce come attivare il microfono degli annunci e questo basta per trasformarla nel capo di questa banda di derelitti:
DELIRIO A FIUMICINO PER IL VOLO EASYJET ROMA NIZZA
"Noi da qui non ce andiamo
La folla esce dal finger, strepita, cerca qualcuno con cui prendersela, fotografa lo schermo che ancora dice "boarding 23:55" ma è quasi l'una di notte e l'uscita D1 è una terra di nessuno.
Spunta un ragazzo, indossa il gilet arancione che i colleghi gli avevano fatto mettere di corsa un'ora prima, nel mezzo di quell'imbarco abortito: si capiva che lui non doveva essere lì, gli hanno appioppato una rogna che non era la sua. Prova a placare la furia dei passeggeri, ma le notizie che porta non possono che aizzarli: "Il volo è cancellato. Chi ha un bagaglio imbarcato deve seguirmi al nastro 10, e recuperarlo. I responsabili Easyjet hanno lasciato qui due ragazzi di 20 anni, loro sono al Terminal 3". Poi passa all'inglese, ma non lo fanno finire: "Parla italiano! Stamo a Roma!". Con lui c'è un altro ragazzo, ancora più spaesato e decisamente terrorizzato.
DELIRIO A FIUMICINO PER IL VOLO EASYJET ROMA NIZZA
"Noi non ce ne andiamo di qua finché non arriva un responsabile, finché non ci date delle risposte chiare", strepita uno. Ma molti iniziano a lasciare l'area D camminando a passo svelto verso il nastro 10: "Ce manca solo che me fregano la valigia". Davanti al rullo dei bagagli, il ventenne di Easyjet ribadisce: "Terminal 3, alle partenze. Lì vi diranno qualcosa". Parte la corsa, dallo sprint potrebbe dipendere l'avere o meno una stanza di hotel, o un volo il giorno dopo.
Il desk Easyjet è deserto, ma davanti si forma subito una fila. Prima diligente (ci sono molti stranieri), poi sempre più sbracata. Qualcuno passa di lato superando decine di persone e si avvicina al bancone: "Aho, a cosa, devi fa' la fila come tutti l'artri!"
EASYJET
D'improvviso appaiono le hostess che erano fuggite dal gate. Parte l'assalto. Una donna incinta strepita: "Mi dovete mettere sul primo volo, anche di un'altra compagnia, lo dicono le vostre condizioni di contratto". Si uniscono altri, uno è un avvocato esperto di diritto della navigazione, ha la denuncia pronta. Arrivano vari agenti di polizia, la situazione è incandescente. L'hostess piange. Ed è in quel momento che quel variegato ed esausto gruppo capisce veramente cosa vuol dire la vittoria delle low cost sulle compagnie tradizionali. Questi quattro ragazzetti che non arrivano ai 25 anni non hanno nessuno da chiamare, un responsabile, un numero per le emergenze in Italia. Provano più volte a contattare "Londra", ma Londra non ha fretta di aiutarli, o forse non ha personale per farlo. Sui cellulari dei passeggeri arrivano gli sms:
FIUMICINO PASSEGGERI ATTESA
Ci dispiace che il suo volo sia stato spostato a domani. La partenza é prevista per le 14:00 sul volo xxxx. La informiamo che a bordo saranno disponibili cibo e bevande limitati. Per informazioni sui diritti visiti (....) Ci scusiamo dei disagi causati.
I quattro non sanno nulla, tanto che devono chiedere ai passeggeri di appuntarsi il numero e l'orario del volo per comunicarlo a chi non ha datoo il numero di cellulare a Easyjet e quindi è all'oscuro di tutto.
easyjet
Mentre decine di persone hanno perso coincidenze, prenotazioni in hotel, auto a noleggio da ritirare, passaggi di amici e familiari, i poveri quattro cercano l'autorizzazione da Londra a prenotare gli hotel in zona. Come se non fosse un atto automatico.
E poi parte il nuovo dilemma: quale albergo? Uno è dentro l'aeroporto, ma pare che oggi ci siano state altre sei cancellazioni e che sia pieno. Gli altri dove sono? Come ci si arriva? Navette non ce ne sono, taxi boh - e poi chi li paga? Quando mai li rimborseranno?
Alcuni, tra quelli che possono tornare a casa a Roma, stufi di aspettare per capire di che morte morire, se ne vanno: chi riprende l'auto nel parcheggio, chi va alla ricerca di taxi agli arrivi.
DELIRIO A FIUMICINO PER IL VOLO EASYJET ROMA NIZZA
Intanto trapela cos'è successo. Il pilota del Nizza-Roma (che poi avrebbe portato il Roma-Nizza) si sarebbe sentito male e la compagnia ha fatto arrivare un sostituto da Edimburgo. Partiti con molto ritardo dalla città francese, all'arrivo a Fiumicino gli assistenti di volo avevano accumulato troppe ore di lavoro, e gli straordinari in aria non sono permessi. Non potevano più lavorare. Ma questo calcolo non potevano farlo prima? Non potevano avvertire i passeggeri che stavano aspettando un volo fantasma, o chiamare un equipaggio con base a Roma e almeno evitare di imbarcare tutti prima di cacciarli davanti all porta dell'aereo? Potevano, ma è la low cost, baby.
FIUMICINO
Chi tiene duro, sono le 3, ottiene sollievo: "Abbiamo le prime stanze all'albergo dell'aeroporto". Ma non bastano per tutti. E ancora una volta ripartono gli Hunger Games, la lotta alla sopravvivenza: in decine, con il passo più veloce che le valigie, l'età, la stanchezza consenta, si fiondano verso l'hotel. Un chilometro a piedi, nei ponti che ponti sopraelevati che innervano l'aeroporto, senza aria condizionata e dove i gradi (molto) percepiti sono 40, con le indicazioni che appaiono e scompaiono come un miraggio fantozziano. All'arrivo alla reception, si forma l'ultima, stremata, fila...