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    ERA UNA CONFESSIONE? – SENTITE COSA DICEVA ELENA MURELLI, LA LEGHISTA CHE HA PRESO IL BONUS, UN MESE FA, DURANTE IL DIBATTITO SULL’ISTITUZIONE DELLA GIORNATA DELLA MEMORIA PER LA VITTIME DA COVID-19: “CI SIAMO CHIUSI IN CASA TRE MESI, ABBIAMO ACCETTATO L’ELEMOSINA DA 600 EURO…” – LAUREATA IN ECONOMIA, È CONSULENTE IN FINANZIAMENTI EUROPEI E FA PARTE DELLA COMMISSIONE LAVORO. QUELLA DOVE SI TERRÀ L’AUDIZIONE DEL PRESIDENTE DELL’INPS TRIDICO…


     
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    1 – «ABBIAMO ACCETTATO L’ELEMOSINA DA 600 EURO», L’INTERVENTO DELLA DEPUTATA DELLA LEGA CHE HA PERCEPITO IL BONUS

    Da www.corriere.it

     

    Elena Murelli è una dei tre deputati ad aver richiesto e ottenuto proprio il bonus da 600 euro per le partite Iva e autonomi. Eletta alla Camera alle politiche del 2018, Elena Murelli, una dei due deputati (l’altro è Andrea Dara), della Lega sospesa dal partito per aver percepito il bonus Inps di 600 euro previsto per i titolari di partita Iva. Emiliana di Piacenza, 45 anni, aderisce al partito nel 2001. Sette anni più tardi viene eletta al consiglio comunale di Podenzano. Poco più di due anni fa l’ingresso a Montecitorio.

     

    Laureata in Economia e commercio, consegue un Master of management in the Network Economy, ed è - si legge sul suo profilo sul sito della Camera - consulente in finanziamenti Europei per la ricerca e l’innovazione.

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    È componente della commissione Lavoro, che venerdì prossimo, a mezzogiorno, svolgerà l’audizione del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, proprio sulle modalità di richiesta e liquidazione del bonus in favore dei lavoratori autonomi, sulle categorie di destinatari di tale bonus nonché sulle relative attività di monitoraggio, vigilanza e controllo.

     

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    2 – IL PRODUTTORE DI CALZE E LA CONSULENTE LUI SI SCUSA E SPIEGA: L'HA CHIESTO MIA MADRE

    Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

     

    Nella Lega c'è chi la chiama la «strada di mezzo»: i parlamentari che hanno preso il bonus Covid sono stati sospesi, i consiglieri regionali non saranno ricandidati. Matteo Salvini, ieri mattina, lo aveva anticipato ad Agorà Estate e in serata è arrivato l'annuncio del capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari: i deputati Elena Murelli e Andrea Dara sono sospesi dal partito.

     

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    Luca Zaia si era riservato di ascoltare i suoi tre consiglieri regionali che hanno chiesto il bonus. In serata, il messaggio è trapelato nitido dallo staff del governatore: Montagnoli e Barbisan sono fuori. Un solo, lieve dubbio riguarda il vice di Zaia, Gianluca Forcolin, che pare abbia cercato di fermare l'iter della domanda.

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    Ma è molto dura anche per lui. Difficile escludere che nella decisione della Lega non abbia pesato la notizia che il presidente dell'Inps Pasquale Tridico, domani a mezzogiorno, sarà ascoltato dalla commissione Lavoro (giusto quella di cui Elena Murelli è capogruppo per la Lega): se i nomi fossero usciti in quella sede sarebbe stato, come minimo, poco simpatico.

     

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    Andrea Dara, anche il suo nome circolava da giorni, per il partito è stata una sorpresa. Nessuno che non lo descriva come «bravissima persona», nessuno che non se ne sia uscito con un «ma dai...» quando i nomi hanno cominciato a circolare.

     

    41 anni, imprenditore tessile di Castel Goffredo nel mantovano, ha una fabbrica che produce calze a Castiglione delle Stiviere, la Manifattura Mara, e un percorso tipico nella Lega: consigliere comunale a Castiglione, provinciale a Mantova, poi vicesindaco. Fino all'elezione alla Camera nel 2018. L'anno scorso ha denunciato redditi per 109.324 euro.

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    Al partito, avrebbe spiegato che la richiesta di bonus sarebbe stata fatta dalla madre, che con lui gestisce l'azienda di cui è titolare al 60%: «Comprendo la scelta del partito, mi assumo la responsabilità di quanto accaduto, anche se non sono stato direttamente io». Insomma: «Non cerco giustificazioni».

     

    Secondo quanto si racconta, la madre del deputato sarebbe distrutta dalla propria leggerezza: la richiesta di bonus, Dara l'avrebbe scoperta quando il partito, per invogliare i deputati all'autodenuncia, aveva consigliato di controllare semmai che la richiesta fosse stata presentata dai commercialisti.

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    Mentre la 45enne Elena Murelli da Podenzano, nel piacentino, è stata docente a contratto all'università Cattolica ed è leghista dal 2001. Nel 2009 esordisce nel consiglio comunale del suo paese, di cui è tuttora consigliera, prima di approdare a Montecitorio nel 2018. Sul sito della Camera si definisce «consulente in finanziamenti europei per la ricerca e l'innovazione».

     

    Reddito dichiarato: 106.309 euro. Era assurta alle cronache per un intervento in Aula «non sereno» (definizione sua): «Siccome stiamo uscendo dalla situazione di emergenza e non sapete come mantenere la poltrona, allora importate il Covid» con l'immigrazione. Anche Murelli si sarebbe scusata per il danno arrecato al partito. È la strada di mezzo: di espulsi non ce ne sono stati.

     

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    Però, in Veneto si mastica amaro: «I deputati se la sono cavata con un buffetto. La sospensione, cosa è? Nemmeno esiste... Ai consiglieri regionali, invece, è stata stroncata la carriera politica». Certo che la campagna elettorale dei tre consiglieri sarebbe stata impervia.

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