piero fassino
Che la campagna elettorale di Piero Fassino non sarebbe stata una passeggiata di piacere era cosa risaputa, ma che addirittura la sede del suo comitato elettorale potesse diventare oggetto di contestazione da parte di cittadini era francamente inimmaginabile. La polemica è esplosa in queste ore, dopo che i condomini dello stabile di corso Brescia (quartiere Aurora) hanno impugnato il regolamento interno per dare lo sfratto al primo cittadino. Non vogliono abitare porta a porta del loro primo cittadino e pur di evitare tale ingombrante convivenza paiono disposti a ingaggiare una battaglia a colpi di carte bollate.
FASSINO AL GAY PRIDE
L’opposizione ha colto la palla al balzo per suonare la grancassa e con il capogruppo di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone annuncia un question time, lunedì, in Sala Rossa: “Tuteleremo i cittadini di Borgo Aurora dall’arroganza del centrosinistra – afferma Marrone – invitando Fassino a rinunciare” a quella sede. Il regolamento parla chiaro e in riferimento al locale rialzato affittato dallo staff del sindaco specifica che “non potranno essere impiantati laboratori rumorosi, lavorazioni che diano luogo ad esalazioni di nocumento ai vicini, sedi di partiti politici”.
Tesi ribadita anche in una riunione condominiale, il cui verbale è stato approvato all’unanimità. Ma un comitato elettorale può essere assimilabile a un partito politico? Di fatto non lo è. In un comunicato di FdI si fa riferimento a una missiva dell’amministratore con tanto di “diffida a chiudere” i battenti.
PIERO FASSINO FA LA RADIOGRAFIA ALLA MODELLA
Dallo staff di Fassino, però, fanno sapere di non aver ricevuto nulla. L’ennesimo giallo di una vicenda grottesca e che potrebbe essere stata armata da qualcuno a scopi elettorali. La consigliera di FdI in Circoscrizione VII Patrizia Alessi parla anche di un “braccio di ferro per rimuovere la rampa abusiva” e paventa “strascichi legali”.
qualcuno faccia mangiare fassino