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    ABI: ALTRO CHE 70, I DEBITI DELLO STATO CON LE IMPRESE SONO PIÙ DI 100 MLD! MA SE MONTI PAGA, SALTA IL SISTEMA


     
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    1 - DEBITI P.A: PATUELLI, CIFRA AMMONTA A OLTRE 100 MLD
    (ANSA) - "La mia valutazione è che siamo già oltre i 100 miliardi di euro". Lo ha detto il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, parlando dei debiti della P.A. nei confronti delle imprese e spiegando che "in termini bancari è una cifra rilevantissima per ridare poi nuova finanza alle imprese".

    Draghi e GrilliDraghi e Grilli

    "Bankitalia ha dato una valutazione al 31 dicembre 2010 di 70 miliardi, poi ha fatto un aggiornamento al 31/12/2011 di una novantina di miliardi: se facciamo una progressione stiamo già oltre i 100 miliardi", ha detto Patuelli al termine di un incontro con il vice presidente della Commissione Ue, Antonio Tajani. Questi soldi, ha spiegato Patuelli, rappresentano "nuova liquidità dovuta dalle istituzioni, che ha come conseguenza nuova finanza da parte delle banche".

    "Un centinaio di miliardi sono il 5% del debito pubblico italiano consolidato in decenni e sono circa un ventesimo dell'ammontare totale degli impieghi delle banche operanti in Italia - ha aggiunto Patuelli - si tratta di un volano importantissimo che può essere rimesso in moto e la premessa per far ripartire il circolo virtuoso".

    mario DRAGHI E MONTImario DRAGHI E MONTI

    2 - DEBITI P.A: DRAGHI,E' MISURA DI STIMOLO PIU' IMPORTANTE
    (ANSA) - "La misura di stimolo più importante che un Paese possa dare è restituire gli arretrati, che in alcuni casi valgono diversi punti di Pil". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in quello che appare come un riferimento ai crediti della pubblica amministrazione verso le imprese in Italia.

    patuellipatuelli

    3 - DEBITI P.A.: FONTI, DA UE NESSUN ASSEGNO IN BIANCO
    (ANSA) - L'Italia ha chiesto alla Commissione Ue una valutazione del decreto sui debiti della PA. Fonti precisano che Bruxelles "si riserva di fare l'analisi", considera "positive" le intenzioni del governo, ma "non è disposto a firmare un assegno in bianco" e ricordano che "la riduzione del debito è più importante del deficit".

    GIORGIO SQUINZIGIORGIO SQUINZI

    Secondo le fonti, il rinvio della presentazione del decreto "non è dovuto a richieste di interventi da parte di Bruxelles" ma alle richieste del Parlamento italiano. In ogni caso, è stato specificato, il decreto "deve raggiungere due obiettivi": il "pagamento urgente di tutti i debiti pregressi" ma anche "rispettare tanto gli obiettivi di deficit e di riduzione del debito". Questi ultimi sono indicati nella misura di "un ventesimo l'anno" per la parte eccedente il 60% del pil ma "ci sono margini e criteri previsti" tanto nel '6 pack' quanto nel 'fiscal compact'.

    La valutazione della Commissione, per quanto riguarda il deficit, sarà fatta sulla base dei dati che l'Eurostat pubblicherà il 22 aprile. Le fonti specificano che nel colloquio di ieri con Rehn, Monti ha indicato l'intenzione di inserire clausole di salvaguardia, in particolare quella che "prevede lo stop dei pagamenti prima che si arrivi al 2,9% di deficit".

     

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