Monica Colombo per corriere.it
gattuso higuain
La scena più bella è l’abbraccio corale a Higuain dopo aver segnato il gol della liberazione. Alla festa ha partecipato anche Rino Gattuso: «Mi sono sentito come Lino Banfi con Aristoteles ne L’allenatore nel pallone”». La battuta è buona, segno che la vittoria ha fatto bene a tutti, anche all’allenatore del Milan. Dopo l’amarcord cinematografico, l’analisi tecnica su Higuain: «Mi auguro che dopo questo gol si sia sbloccato. Lui è un cecchino, lo è sempre stato. Il rigore sbagliato e l’espulsione con la Juve sono stati una mazzata. Ora serve che trovi continuità. Comunque resterà con noi».
Higuain vive l’intera gamma delle emozioni: dopo un primo tempo in cui l’argentino è parso avvitato su se stesso tanto da essersi beccato anche una raffica di fischi per aver sbagliato un’occasione (è stato Abate a intervenire con cenni per far smettere i contestatori), nella ripresa la svolta.
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Al 19’ del secondo tempo segna, esplode di gioia, piange, viene sommerso di abbracci dalla panchina prima di essere lui stesso a rivolgersi a Gattuso per una stretta fraterna. Confida Higuain: «È stato un gol importante, i tre punti erano fondamentali. Spiace per quelli buttati nelle precedenti giornate. Ora siamo a un punto dalla Champions e andiamo a riposarci con le nostre famiglie».
I fischi l’hanno deluso ma non abbattuto. «È normale che la gente critichi perché si aspetta qualcosa di più. Ero convinto di questo progetto in estate, spero di continuare così». Non nasconde il legame che lo unisce all’allenatore: «Lui mi ha sempre appoggiato, dandomi affetto e stima in un rapporto diretto. Questo gol è merito suo. Ora pensiamo alla Supercoppa, è il primo titolo della stagione. Speriamo di vincerlo». Pensierino finale dedicato al mercato: dalla Spagna l’indiscrezione che il Milan è a un passo dal finalizzare la chiusura del prestito di Luis Muriel, sul quale vigila anche la Fiorentina.
higuain 1 la scaramanzia di oronzo cana l'allenatore nel pallone oronzo canà