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    NUOVO ROUND DELLO SCONTRO POLITICA VS MAGISTRATURA - GENTILONI INTENZIONATO A CONFERMARE DEL SETTE (IL SUO INCARICO SCADE IL 15 GENNAIO) NONOSTANTE L’INDAGINE PER FAVOREGGIAMENTO E RIVELAZIONE DEL SEGRETO ISTRUTTORIO SUGLI APPALTI CONSIP - PINOTTI DIFENDE IL SUO EX CAPO DI GABINETTO: “NON CI FAREMO CONDIZIONARE”


     
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    Carmelo Lopapa per “la Repubblica”

     

    MATTEO RENZI E TULLIO DEL SETTE MATTEO RENZI E TULLIO DEL SETTE

    La notizia dell’inchiesta che deflagra a poche ore dalla proroga dell’incarico al comandante dei carabinieri. Gli elementi di quell’indagine napoletana che lambisce il generale Tullio Del Sette ritenuti da Palazzo Chigi di «scarsa portata», comunque non tali da condizionare le scelte del governo. Inchiesta letta quasi come un guanto di sfida, la classica entrata a gamba tesa, solo l’ultimo della serie, di una magistratura che - dall’osservatorio di Palazzo Chigi e ancor più dal Nazareno, casa del Pd - appare arrembante. Farsi forte al cospetto di una politica nuovamente debole e in crisi.

     

    angelino alfano tullio del sette angelino alfano tullio del sette

    Accade così che nelle stesse ore in cui al comando generale dei carabinieri e nei corridoi del ministero della Difesa qualcuno inizia a ragionare già di possibili successori del generale Del Sette, arrivi dritta dalla Palazzo Chigi - dove è in corso il consiglio dei ministri e dagli ambienti vicini allo stesso ministro Roberta Pinotti - l’indiscrezione che spiazza tutti. E riporta il Risiko alla casella di partenza.

     

    Nel nuovo cdm in programma oggi (per l’adozione di misure per il Mezzogiorno) il governo è intenzionato a confermare Del Sette, nonostante l’indagine per favoreggiamento e rivelazione del segreto istruttorio nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti Consip. Se la conferma non avvenisse oggi, slitterebbe comunque alla prossima settimana o ai primi del nuovo anno. Del Sette, con incarico biennale conferito dal governo Renzi, sarebbe andato in scadenza il 15 gennaio.

    GENERALE DEL SETTE GENERALE DEL SETTE

     

    E come lui il capo di Stato maggiore della Difesa Claudio Graziano e il generale di Corpo d’armata dell’Esercito Danilo Errico. La proroga, a quanto si apprende per un anno ancora, avverrebbe per tutti e tre. Perché questi erano i progetti del ministero fino a ieri e questo è l’indirizzo che verrà confermato.

     

    «Non ci faremo condizionare», è l’altolà che oppone la Pinotti per una questione di principio oltre che convinta dell’estraneità agli illeciti del suo ex capo di gabinetto. Tanto più, fanno notare, in una fase così delicata, nel pieno dello stato d’allerta imposto dalla grave minaccia terroristica. Niente destabilizzazione o avvicendamento ai vertici imposto dall’esterno, è il mood, confermato nell’anticamera del Consiglio dei ministri di ieri sera dedicato all’affaire Mps.

     

    gentiloni montecitorio gentiloni montecitorio

    Se non ci saranno colpi di scena dell’ultimora, insomma, Del Sette manterrebbe la tolda di comando sull’Arma che ha occupato in questi due anni godendo della massima fiducia della Difesa e del Colle più alto. L’invito al presidente di Consip a tenersi lontano da certi contatti - emerso dall’inchiesta - non viene ritenuta dal governo motivo sufficiente per mandare all’aria il Comandante. Del Sette ha raggiunto a maggio l’età pensionabile, lui l’artefice dell’accorpamento - assai dibattutto - dei Forestali ai Carabinieri (dal 2017).

     

    Una carriera tutta stellette ed encomi culminata negli incarichi di capo dell’ufficio legislativo e infine di gabinetto della stessa Pinotti, prima del grande salto. Matteo Renzi premier è stato piuttosto allergico alle proroghe, probabile che con lui a Palazzo Chigi Del Sette avrebbe ceduto il testimone.

     

    john elkann claudio graziano roberta pinotti sergio marchionne tullio del sette john elkann claudio graziano roberta pinotti sergio marchionne tullio del sette

    Magari a Giovanni Nistri, che resta comunque in pole position per la successione (quando avverrà): primo commissario con successo del progetto “Grande Pompei” dal dicembre 2013, un lungo lavoro al fianco del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, oggi comandante interregionale Napoli dell’Arma, che ha guidato anche nella Firenze di Renzi dal 2003 al 2006. Appena una postazione dietro, nella corsa, ci sarebbe Vincenzo Coppola, vicecomandante e tra i massimi esperti internazioni nella gestione di missioni militari all’estero. Era la griglia di partenza fino a ieri. Il governo per ora la congela e mantiene le postazioni. A prescindere dalle inchieste.

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