Monica Guerzoni per il “Corriere della sera”
di maio di battista
Gli vuole bene, lo stima e presto lo chiamerà per chiarire «screzi e incomprensioni». Ma Alessandro Di Battista ha i secondi contati, lo smartphone intasato e nessuna fretta di fare pace con Luigi Di Maio: «È un po' arrabbiato e quando uno è arrabbiato si chiarisce.
Se ci siamo chiamati? Ancora no, non ho fatto in tempo...L' aereo ha fatto ritardo... Lo chiamerò».
alessandro di battista e luigi di maio
Tra i puntini di sospensione che scandiscono l'attesa sta il dramma dei 5 stelle, squassato da quel «libricino» che, se la ride in tv da Lucia Annunziata l'autore di Politicamente scorretto, non ha certo il potere di «destabilizzare» il M5S. Ma intanto, dopo aver pungolato i ministri stellati a staccare i fondoschiena dalle poltrone, Di Battista rottama l'agenda di Conte e Di Maio e ne invoca una nuova, sprona il Movimento a rigenerarsi, suggerisce al capo politico di chiedere a Salvini «dove li trova i soldi per la flat tax» e così via, una mina dopo l'altra sul già accidentato percorso del governo.
È l'ora dei sospetti e dei veleni, l'ora degli addii che fanno clamore e dell'assalto alla leadership di Di Maio, già parecchio sgualcita. Il vicepremier si è detto molto «inc.» con l'amico dei bei tempi andati e i fedelissimi assicurano che lo sfogo nell' assemblea umbra sia stato «una roba vera e spontanea», per nulla studiata a tavolino.
luigi di maio e alessandro di battista in auto 3
Su Facebook Di Maio non ha fatto nomi, ma ha segnalato a parlamentari e militanti l' ombra di un nemico interno che, a colpi di «dichiarazioni, eventi, libri», prova a indebolirlo: «Stiamo governando la Nazione Italia, non stiamo giocando a risiko. Si rimettano i carriarmatini nella scatola».
Lo strappo della senatrice Paola Nugnes rischia di aprire una falla, se è vero quel che sostiene un ex come Gregorio De Falco: «I parlamentari sofferenti sono tanti e aumenteranno sempre di più». Elena Fattori conferma «massima stima» alla collega in transito nel gruppo Misto e si augura che la collaborazione continui. Lei per ora non esce, ma al sito Tpi dichiara che il «leader maximo» dovrebbe smetterla di fare il capo dei capi: «Credo sia da rivedere la struttura verticistica dell' uomo solo al comando».
alessandro di battista e luigi di maio sulle piste di moena 1
Il Blog delle Stelle gronda scontento. L'ultimo post («Responsabilità e rispetto») con il quale Di Maio rivendica le sue «capacità personali» e chiede compattezza per scongiurare «seri problemi», ha incassato in egual dose sostegno e rabbia. «Caro Di Maio - scrive un militante, Giuseppe Donnanno - Siamo umiliati e avvertiamo l' esercizio di comando di Salvini. Se la tua strategia è questa, il saluto potrà estendersi a qualche altra cifra oltre i 6 milioni già partiti».
Di Maio e Di Battista
E la colpa, a leggere quel che Franco Rosso scrive all'«egregio onorevole Di Maio», è tutta sua: «Ti sei venduto l' anima del Movimento. Avete tradito». Attenzione però, avverte Emilio Carelli, Di Battista non può essere la cura. Perché se la guida toccasse a lui le cose non potrebbero che andare (molto) peggio: «Sono sorpreso dall' escalation delle sue presenze pubbliche e, detto fuori dai denti, se "Dibba" dovesse diventare il capo politico perderemmo l' altra metà dei voti. Tanti mi dicono che non lo voterebbero...». Pensa che Di Battista voglia fare il frontman? «In questo momento magari no, ma in prospettiva non esclude di essere lui il capo».
emilio carelli foto di bacco
Placata l'ira funesta provocata dalle anticipazioni dell' ultima fatica letteraria del rivale, la strategia del vicepremier è mostrarsi poco o nulla preoccupato. Perché Di Battista «è isolato» e perché l' asse con Davide Casaleggio non esiste. Prova ne sia la decisione del figlio del fondatore di annullare l'intervista pubblica con «Alessandro». Uno che, malignano i sostenitori del capo politico in carica, «non ha ancora trovato un solo parlamentare disposto ad affidarsi a lui». Sarà. Ma intanto senatori e deputati romani provano a organizzarsi in corrente per puntellare Di Battista, nato anche lui all' ombra del Cupolone.
DI BATTISTA DI MAIO
Manovre sottotraccia, che nessuno ammetterebbe mai. Paola Taverna infatti smentisce «attriti e malumori» e si ostina a dipingere i duellanti come «due amici», uniti dall' amore per il M5S. Intanto però il ritorno dell' ex deputato spacca il Movimento e fa tremare il governo. Nel team di Di Maio il timore è che Di Battista si stia ritagliando il ruolo del guastatore.
«L'apertura al secondo mandato è una polpetta avvelenata», commenta un senatore amico del leader. E un esponente del governo rivela il timore dei vertici: «Alessandro aveva deciso di rinunciare al ruolo in segreteria, ma ora ha cambiato idea. Ha capito che non si vota e vuole un ruolo per ricostruire il rapporto con la base». Per dirla con la freddura renziana che gira tra i parlamentari: «Luigi, stai sereno».