1 – LETTERA DI UN LETTORE A DAGOSPIA
matteo renzi giuseppe sala
Giuseppe Sala ha dichiarato di incassare 240mila euro lordi all’anno, stipendio massimo per un manager pubblico. La parcella di un architetto varia dal 5 al 10% dell’importo dei lavori.
Sala ha pagato all’architetto De Lucchi, “solo per degli interventi esterni e uno interno, non è suo il progetto della villa di Zoagli” (Sala) 72mila e 800 euro. Quindi l’importo dei lavori del progetto di De Lucchi, solo una piccola parte della villa, è minimo di circa 700mila euro. I lavori alla villa, ne consegue, costano molto di più.
Domanda: dove ha preso i soldi Sala?
matteo renzi giuseppe sala
2 - QUEI COMPENSI DELLA FIERA ALL’ARCHITETTO DELLA VILLA DI SALA
Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
È la verità, ma non è tutta la verità, quella detta mercoledì in conferenza stampa dal commissario Expo e candidato pd alle primarie per sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sul professionista occupatosi nel 2012-2013 per una parcella di «72.800 euro più Iva» di «una parte degli interni e qualche finitura esterna» della sua villa a Zoagli.
Aveva detto Sala: «In Expo l' architetto Michele De Lucchi ha avuto un totale di 110.000 euro per tre incarichi», ad affidamento diretto nel 2012 e inizio 2013, consentiti a Expo perché ciascuno appena sotto la soglia dei 40.000 che impone gare pubbliche. E, ironizzando, aveva aggiunto: «Se De Lucchi ha ricevuto 110mila euro da Expo per il Padiglione Zero e 70mila da me per una casa», ciò «dimostra che sono un bravissimo negoziatore quando si tratta di soldi pubblici, e non quando sono miei».
CURIEL GIUSEPPE SALA
Ma dal computo manca una voce pesante: mezzo milione di euro (più Iva e cassa pensionistica) che nel 2013 l' architetto De Lucchi ha contrattualmente ricevuto, in affidamento diretto senza gara per le sue progettazioni di allestimenti di Padiglione Zero e Expo Center, da Fiera Milano spa: cioè non direttamente da Expo, ma apertamente nell' interesse e su richiesta di Expo nell' ambito di una convenzione (fondata su decreti del Presidente del Consiglio del 2010 e 2008) che legittimava la facoltà di Expo di «avvalersi degli enti fieristici», ovviamente poi rimborsandoli.
Giuseppe Sala ad expo
Ed è in questa convenzione che nel 2013 Fiera Milano spa riceve da Expo la richiesta di svolgere alcune progettazioni di Padiglione Zero e Expo Center, e vi provvede dando incarichi diretti ad almeno tre archistar: De Lucchi, Carlo Ratti e Francesco Marzullo. Ieri la Fiera ha detto di non poter comunicare i compensi per tutelare la privacy dei professionisti. E il bilancio non dettaglia queste uscite anticipate per conto di Expo, ma le contabilizza nella aggregata voce sulle consulenze.
Solo dai contratti e dalle delibere del cda è possibile ricavare che per De Lucchi si trattò di quasi 500.000 euro più Iva. E che la Fiera lo scelse per un principio di continuità condiviso con Expo, nel senso che De Lucchi aveva già fatto un concept per Expo, così come anche Ratti e Marzullo avevano già avviato lavori per Expo. Nel caso di Ratti, addirittura, Expo mise nero su bianco alla Fiera che era assolutamente necessario il supporto di questo architetto, in altri casi Expo richiese che i nominativi fossero preventivamente condivisi.
RENZI SALA
Le leggi sono rispettate. Ma l' effetto pratico è che Expo, società di diritto pubblico, per un incarico da mezzo milione a De Lucchi non avrebbe potuto procedere ad affidamento diretto ma avrebbe dovuto bandire una gara; mentre in questo modo le condizioni di fatto (i tre contratti sotto 40.000 euro che diventano la base della «continuità» poi da assicurare da parte della Fiera) e contrattuali (la convenzione con la Fiera) sono invece stati la cornice nella quale la Fiera (società di diritto privato che può fare affidamenti diretti per qualunque cifra) ha compensato con mezzo milione De Lucchi per progetti relativi a Expo e da Expo richiesti alla Fiera.