Marco Giusti per Dagospia
il re zingaretti
Cosa c’è da vedere stasera? Io ieri sera mi sono visto su Sky le prime tre puntate della bellissima nuova serie “Il re”, prodotta da The Apartment e Wildside, diretta da Giuseppe Gagliardi, lo stesso regista di 1992-1993-1994, con Luca Zingaretti come una sorta di Kurz di una prigione fortino dove fa il padrone assoluto sia dei detenuti che delle guardie.
La morte del suo compagno più stretto, il comandante Nicola interpretato da Giorgio Colangeli, e una sorta di finto suicidio del suo assassino, il detenuto Slanko che ha in mano il traffico della droga, interpretato da Ivan Franek, fanno scoppiare una situazione che il direttore del carcere non riesce più a tenere davvero sotto controllo.
luca zingaretti il re
Da una parte c’è un’inchiesta, condotta da un giudice, Anna Bonaiuto, sempre con la sigaretta accesa, da un’altra il tentativo di depistare le indagini e ristabilire un nuovo ordine che permetta che guardie e detenuti possano condurre i traffici di sempre. Oltre a Zingaretti, in un ruolo più complesso del solito, che se la vede con una ex-moglie, Barbor a Bobulova e una figlia pesantemente malata, c’è una strepitosa Isabella Ragonese in un ruolo di secondina violenta che è un’assoluta novità e grandi caratteristi come Sasà Striano, Alessandro Gazale. Credo sia la prima serie italiana in assoluto costruita come un prison movie piuttosto classico.
Stasera in chiaro, rimanendo assieme a “Il re” in ambiente carcerario, posso consigliarvi su Cine 34 alle 21 il primo film da regista di Giuseppe Tornatore, “Il camorrista”, 170 minuti sulla vita di Giuseppe Cutolo, interpretato da un Ben Gazzara quando passava anni in Italia, Laura Del Sol, Leo Gullotta, Marzio Honorato, Franco Interlenghi. Già assistente di Giuseppe Ferrara, Tornatore esordì con un film realistico e violento come quelli di Ferrara, ma già al suo esordio fece più colpo dei film del suo maestro. Su Iris alle 21 avete un thriller di grande fattura tratto da John Grisham e diretto da Alan J. Pacula, “Il rapporto Pelican” con Julia Roberts al centro di un terribile complotto, Denzel Washington come giornalista che la aiuterà a uscire da un incubo, Sam Shepard, John Heard, John Litghow. Da recuperare.
il camorrista
Ricordo “Codice Magnum” di John Irvin con Arnold Schwarzenegger, Canale 20 alle 21, 05, come meno riuscito del gruppo dei suoi primi strepitosi film, anche se l’armamentario dell’ex-agente FBI Arnold era spettacolare. Con lui trovate anche Kathryn Harrold e Sam Wanamaker, attore americano che dovette rifugiarsi in Inghilterra per sfuggire al maccartismo.
Su Rai Storia alle 21, 10 torna “Capri Revolution” di Mario Martone con Marianna Fontana, Antonio Folletto. Ma, prima di vedere il film, scrivevo quando uscì in sala, magari il pubblico colto può leggersi il bel libro di Lea Vergine “Capri 1905-1940 frammenti postumi”, dedicato proprio ai grandi artisti stranieri della Capri di inizio secolo e magari ristudiarsi il vecchio Joseph Beuys, soprattutto la sua opera “Capri-Batterie” del 1985 dove un limone accendeva una lampadina gialla.
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Erano i tempi del gallerista Lucio Amelio e della sua Napoli artistica di Terrae Motus. Beuys sarebbe morto un anno dopo, nel 1986. Mario Martone, pensando a Beuys e alle sue idee su arte, scienza e natura, voleva intitolare il suo film sulla Capri di prima della Grande Guerra, Capri-Batterie. Qualcuno avrà pensato che un titolo alla Matrix, Capri-Revolution, fosse più internazionale e meno esclusivo. Meglio così.
Anche se l’idea di Martone era proprio che l’opera di Beuys, citata esplicitamente nel film, bastasse per condensare anni e anni di storie e opere di artisti e scrittori stranieri vissuti allegramente a Capri facendone il mito anche totoista e foffolallista che ben conosciamo. Tutti questi personaggi celebri dell’isola, raccontati già nel libro di Lea Vergine, sono messi in scena nel film quasi teatralmente, con tanto di esibizioni di teatro-danza+eros come fossimo in una stagione del Mercadante trasportata nella Capri rivoluzionaria e pre-futurista degli anni dieci. E il tutto prende vita proprio mentre arrivano l’elettricità (batteria!) e, ahimé, la guerra, che faranno scoppiare le contraddizioni utopistiche-scientifiche del tempo in un massacro indistinto che porterà poi alla nascita del nazismo e del fascismo. Un progetto ambizioso, insomma. Riuscito solo in parte.
il camorrista 1
Su Rai Movie alle 21, 10 la biografia di Lady D con Naomi Watts, “Diana – La storia segreta di Lady Diana” di Oliver Hirschbiegel con Naveen Andrews, Douglas Hodge. Dimenticabile. Molto più divertente “Paddington 2” di Paul King, seconda parte delle avventure dell’orsetto col cappottino blu e il cappello rosso a Londra. O l’erotico spagnolo scostumato e un filo imbarazzante per Laura Morante dove si naviga nelle sue intimità (vedere per credere) “Lo sguardo dell’altro” di Vicente Aranda, Cielo alle 21, 15.
michael douglas liberace
In seconda serata vi potete divertire con la nuova versione politicamente corretta di “Le quattro piume” diretta dal regista indiano Shekhar Kapur con Heath Ledger, Wes Bentley, Kate Hudson e Djimon Hounsou, La7 alle 22, 30. Molto dotto il mezzo documentario mezzo spettacolo teatrale “Il terremoto di Vanja – Alla ricerca di Cechov” di Vinicio Marchioni con lo stesso Marchioni e Francesco Montanari girato durante la loro tourné teatrale dello Zio Vanja. “Banlieu 13” di Pierre Morel con Cyrill Raffaelli, David Belle è un thriller futuristico dove, nel 2004, ci si immagina come saranno le banlieu nel 2014, Tv8 alle 23, 15. Rai Movie alle 23, 20 naviga nel mélo storico con “La duchessa” di Saul Bibb con keira Knightket, Ralph Fiennes, Dominic Cooper.
Rete 4 alle 23, 40 ci porta nel mondo violento di Steven Seagal quando era ancora fidanzato con Kelly Le Brock in “Duro da uccidere” di Bruce Malmuth, un film ancora possibile rispetto ai revenge movie terribili degli ultimi anni. La notte ci porta la commedia “Il buongiorno del mattino” di Roger Michell con Harrison Ford e Rachel McAdams, Jeff Goldblum, Diane Keaton, Patrick Wilson, La7D alle 00, 50. Non per tutti i gusti, è vero, ma se vi piace solo un po’ il genere impazzirete per questo capolavoro del camp diretto con amore da Steven Soderbergh e presentato con successo a Cannes, “Dietro i candelabri” (“Behind the Candelabras”), Rai Movie all’1, 15, sorta di biografia del pianista Liberace e del suo fidanzato, Scott Thurston, interpretati da due attori supermachi come Michael Douglas e Matt Damon. E stavolta, la trasformazione di Michael Douglas, anche se quando si toglie la parrucca sembra un po’ Giorgio Bracardi al pianoforte, è davvero strepitosa.
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E Matt Damon nei panni del biondone ingenuo non è da meno. Da quando seguiamo l'ingresso proprio di quest’ultimo in un bar alla "Cruising" in pieno 1977 a quando lo vediamo assistere al suo primo concerto di Liberace e sentiamo il celebre pianista che suona con il candelabro sul piano dedicare il brano alla sua vecchia mamma Frances, nientepopodimeno che Debbie Reynolds, siamo già completamente conquistati.
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Ma quando mai avete visto baci tra Douglas e Damon nudi a letto?, Soderbergh sfonda sia la cortina difensiva del camp e del trash televisivo, sia quella della rilettura, ormai attualissima, della cultura e della rivoluzione gay anni 70. Affrontando, con un numero incredibile di vestiti, mantelli, anelli, il look del tempo, che è diventato parte della nostra cultura più alta (non solo televisiva) e la follia della chirurgia invasiva che ha massacrato il mondo hollywoodiano, e non solo, da allora fino a oggi. Su Rai Tre alle 2, 35 si apre un’altra notte Zurlini con “La prima notte di quiete” con Alain Delon col suo cappottone cammello bello e tragico in quel della costa romagnola.
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Ci sono anche Giancarlo Giannini, Sonia Petrova (che fine avrà fatto?), Renato Salvatori e Lea Massari. Il film, che fece impazzire molti giovani critici di provincia, il grande Natalino Bruzzone si comprò un cappottone simile e sulla costa ligure era stato ribattezzato “Natalon Delon”, venne visto con orrore da molte giovani femministe con l’ennesima storia di uomini maturi che sbavano per le minorenni. Italia 1 alle 3, 10 presenta l’horror asiatico “The Maid” cdi Kelvin Tong con Alessandra De Rossi, Huifang Hong, Rai Movie alle 3, 15 il thriller di Andy Goddard “Vicolo cieco” con Patrick Wilson, Jessica Biel, Haley Bennett ambientato nella New York degli anni’ 60.
Torna la divina Carmen Villani nel non meraviglioso “La signora ha fatto il pieno” diretto dallo spagnolo Juan Bosch con Carlo Giuffré, Aldo Maccione e Simon André, Rete 4 alle 3, 20. Il modello è la commedia degli equivoci tra Feydau e Giovannona Coscialunga, con Carmen, professionista del sesso, scritturata per far perdere la testa all'onorevole di turno. Ricordo come una commedia piena di grazia ispirata a un racconto di Alan Bennett “The Lady in the Van” di Nicholas Hytner con Maggie Smith che interpreta il personaggio reale di una signora d’età che ha vissuto per 15 anni in una roulotte posteggiata vicino alla casa di Alan Bennett, Rai Uno alle 3, 25.
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Ci sono anche James Corden e Jim Broadbent. Nel ricordo di allora trovavo spettacolare il polar francese “La fredda alba del commissario Joss” diretto da uno specialista come Georges Lautner con Jean Gabin, Dany Carrel, Jean Gaven. Sicuramente da darci un’occhiata. Rai Tre alle 4, 05 proseguendo con la nottata Zurlini presenta il documentario di Adolfo Conti, che ha passato anni nello studio del regista, “Gli anni delle immagini perdute”.
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Chiuderei la nottata con due horror italiani di gran classe, anche se non amati da tutti, che dovrebbero far felici gli appassionati, “La setta” diretto da Michele Soavi e prodotto da Dario Argento con Kelly Curtis (sorella di Jamie Lee…) che vive in casa sola con un coniglio Herbert Lom che fa il santone, Mariangela Giordana, Giovanni Lombardo Radice che gira con un cuore in tasca, Donal O’Brien, Italia 1 alle 4, 35. Da registrare assolutamente. E “5 bambole per la luna d’agosto” diretto da Mario Bava, che diceva di non amarlo ("squallido, il peggior film che abbia mai diretto"), con William Berger, Edwige Fenech favolosa, Howard Ross alias Renato Rossini, Ira Furstenberg, Helena Ronée, Ely Galleani, Iris alle 4, 55. Un paio di scene memorabili a detta di tutti i fans…
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