1 - COME L'ITALIA NESSUNA BIG
Ugo Trani per “il Messaggero”
polonia italia mancini
Di solito si presenta quasi di nascosto, accompagnata da veleni e scandali. È successo anche all' Italia di Lippi nel 2006, stravolta da Calciopoli prima di diventare campione del mondo a Berlino. Adesso arriva, invece, lanciata all' Europeo. Come nessuna delle nazionali che puntano ad arrivare a Londra per la finale di Wembley e per alzare la coppa. Meglio di qualsiasi favorita.
Il percorso di Mancini è stato straordinario: 27 partite senza perdere (22 successi e 5 pareggi), 8 vittorie di fila (bis della striscia che poi finì dopo 11 gare consecutive e senza prendere reti): mai accaduto ai ct che l' hanno preceduto) e solo 1 gol incassato negli ultimi 12 match. Anche se gli avversari non sono stati di prima fascia, la serie di risultati utili pesa, considerando l' abitudine azzurra di snobbare i meno quotati e di esaltarsi solo quando l' acqua è alla gola.
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TRIONFO DELLA DIFESA L' imbattibilità dell' Italia, iniziata il 10 ottobre del 2018 con il pari a marassi contro l' Ucraina, fa rumore se paragonata al rendimento delle altre. Serie limitate. Giusto la Francia campione del mondo, con 16 gare, sembra all' altezza della Nazionale di Mancini. Il Belgio, al 1° posto nel ranking Fifa (azzurri al 7°), si deve accontentare di 6. Addirittura di 5 il Portogallo di Ronaldo campione in carica, la Spagna e l' Inghilterra. Appena 1 per la Germania.
amadeus mancini
Gli azzurri sono gli unici, tra l' altro, a non aver mai perso da quando cominciarono, nel marzo 2019, le qualificazioni europee. E difendono alla grande, con la migliore media gol subiti: 0,32. Il Belgio di Lukaku merita comunque il primato nella classifica mondiale: giocando le stesse gare (19), ha segnato più reti dell' Italia nei 2 anni abbondanti presi in esame (68 a 50) e raccolto 1 punto in più (52 a 51).
KO IN FAMIGLIA C' è, intanto, chi riesce a battere Mancini (0-1). Il successo rimane, però, a Coverciano: sul campo Bearzot del centro tecnico federale, l' Under 20 di Bollini si è presa la soddisfazione di vincere contro le riserve azzurre. Il test fatto in casa non è una partita ufficiale, come non fu quella contro il Pontedera (1-2), sempre nel football ranch sotto la collina di Fiesole. Solo che l' amichevole in cui D' Arrigo con la sua squadra di serie C2, il 6 aprile del 1994, mandò in tilt il 4-4-2 di Sacchi (poi vicecampione del mondo negli Usa), venne catalogata come vera. Da 90 minuti, per capirsi.
mancini gravina 2
Adesso, invece, ne sono stati giocati appena 20 per tempo, giusto per far crescere il minutaggio del gruppo. Sono scesi in campo 14 giocatori: quelli entrati in corsa a Bologna e anche chi non è stato utilizzato contro la Repubblica Ceca. Sirigu, Toloi e Raspadori hanno rafforzato la formazione dei giovani. Nella ripresa è toccato a Meret, Emerson e Chiesa. Decisiva la rete di Cangiano, attaccante diciannovenne in prestito nell' ultima stagione all' Ascoli e di proprietà del Bologna. Sinistro a giro al 10' del 1° tempo.
mancini gravina
L' Italia non si è accesa, andando al minimo. E nessuno tra le riserve ha dato segnali che possano spingere Mancini a cambiare interpreti entro venerdì, gara del debutto nell' Europeo contro la Turchia all' Olimpico: normale la prestazione di Emerson e Chiesa, fuori condizione Belotti. Nella ripresa ok i portieri. Sempre out Verratti, si è rivisto Pellegrini. Dopo la partitella in famiglia, il ritorno a casa anche per i 14 (i titolari hanno anctipato la partenza). I 26 si ripresenteranno a Firenze stasera entro le 22. Non Sensi, ovviamente. Tonando al Pontedera, la similitudine sta nel pareggio annullato agli azzurri. Collina negò a Massaro il gol per il 2-2 (palla oltre la linea) così come Fiero ha fatto con Di Lorenzo per l' 1-1 (non si sa se in fuorigioco su lancio di Pellegrini).
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2 - LE REGOLE D'ORO DI MANCINI
Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera”
L'Italia cresce bene, sicura, disinvolta, matura. Nessuna delle altre ventitrè squadre si presenta all' Europeo itinerante con una striscia così lunga di partite senza sconfitte. Mancini è arrivato a ventisette e le ultime otto le ha vinte senza prendere gol. Tutto funziona sin troppo bene a cinque giorni dal debutto contro l' insidiosa Turchia. E questo paradossalmente è un campanello d' allarme perché gli azzurri, per tradizione, si esaltano e si compattano nelle difficoltà. Stavolta le dinamiche sono diverse grazie al lavoro di Mancini e dei suoi fratelli, da Vialli a Oriali, passando per Salsano e Lombardo, campioni che conoscono le regole del gioco. In campo e fuori.
CHIESA
È la Nazionale, ma sembra un club. L' Italia riempie gli occhi, diversa e imprevedibile, alterna il palleggio al contropiede, i cambi di gioco alle imbucate centrali. Mancini però insiste anche sugli atteggiamenti. E non è tenero, come può sembrare da fuori. La maglia azzurra è un privilegio che bisogna meritarsi ogni giorno. Così, dopo aver applaudito la squadra che ha rifilato quattro gol alla Repubblica Ceca, si è arrabbiato con i riservisti che ieri mattina, sotto il cielo cupo e l' aria umida di Coverciano, si sono fatti battere dalla ottima Under 20 di Alberto Bollini.
roberto mancini ospite di ti sento 4
L' 1-0 di Cangiano nel primo dei due mini tempi da 20 minuti ha indispettito il c.t. Non per la sconfitta in sé, ma per l' atteggiamento di chi in questo momento deve recuperare posizioni. Il riferimento è soprattutto a Chiesa e Belotti, che potrebbero insidiare Berardi e Immobile e invece sono apparsi svogliati e inconcludenti, ma si può estendere a quasi tutti.
Le attenuanti, per la verità, non mancavano: lo scarso appeal del test e la testa già rivolta alla breve vacanza concessa al gruppo (la squadra si ritroverà stasera entro le 22 a Coverciano). Ma l' Europeo è alle porte. E non si scherza. Mancini non ammette cali di tensione. Moise Kean ha perso la maglia azzurra per aver sbagliato il primo tempo contro San Marino alla Sardegna Arena. Non deve stupire che l' allenatore pretenda di più dai suoi discepoli. Chi sbaglia l' atteggiamento, più che un gol o una giocata, rischia di essere confinato in un angolo.
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Il tecnico azzurro non intende trasformare l' amichevole di Coverciano in un caso, ma per arrivare sino a Wembley tutti devono sentirsi coinvolti. E oggi la distanza tra i titolari e le riserve è aumentata anziché diminuita. Contro la Turchia giocheranno gli undici che hanno cominciato con i cechi anche se l' infortunato Verratti fa progressi da gigante e potrebbe candidarsi. L' interscambiabilità è uno dei segreti di questa squadra bella e sbarazzina. «So che se gioca Belotti anziché Immobile il risultato non cambia», l' esempio del tecnico nella notte di Bologna. Vale per tutti i ruoli.
«Ho ventisei giocatori e tutti saranno presi in considerazione». Ma chi è dietro deve darsi una mossa.
evani mancini
La consapevolezza è un altro fattore. Anche quella di sentirsi pronti a sfidare il mondo, cioè le più belle del reame. Nel ranking Fifa gli azzurri sono risaliti sino al settimo posto, un piccolo vanto dopo essere sprofondati al ventunesimo a causa della mancata qualificazione al Mondiale 2018. Mancini ci ha riportato in alto, vincendo 23 partite su 32 con sole due sconfitte. Non perdiamo da due anni e mezzo. Però non abbiamo mai battuto una regina. Ed è l' assillo che ci tormenta. La Federcalcio, nella primavera del 2020, aveva organizzato due amichevoli di alto livello con Inghilterra e Germania proprio per venire incontro alle esigenze dell' allenatore.
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Il Covid ha stravolto i piani. Così oggi possiamo solo fidarci di questo gruppo, che compensa la scarsa prestanza fisica con la qualità del gioco. Sarà l' Europeo a dirci a che punto siamo, se il gap è colmato o se invece abbiamo ancora bisogno di fare esperienza. Adesso contro la media borghesia d' Europa non sbagliamo più. Questo dovrebbe bastarci per scollinare la prima fase con Turchia, Svizzera e Galles e anche per superare gli ottavi, in cui rischiamo di incrociare l' Olanda. Dopo, però, sarà un' altra storia.
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