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    “HO ODIATO IL COMUNICATO DELLA FEDERAZIONE SCI, SCRISSERO CHE SAREI TORNATA PIÙ FORTE. NON SAPEVO SE FOSSE UNA PROSPETTIVA REALISTICA” - SOFIA GOGGIA TORNA IN COPPA DEL MONDO DOPO 11 MESI DI STOP A CAUSA DELL'INFORTUNIO - “MI SONO SENTITA COMPATITA, MI HA DATO FASTIDIO. PURTROPPO HO UN FISICO LOGORATO DAGLI INFORTUNI MA È NECESSARIO METTERSI IN GIOCO PER CIÒ A CUI TENIAMO: LE COSE BELLE NON SONO FACILI”


     
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    Da ilnapolista.it

     

     

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    Sofia Goggia torna. Torna a Beaver Creek per la Coppa del Mondo femminile dopo 11 mesi di infortunio. Torna e, ovviamente, parla. Dice cose, non si trattiene. Per esempio: “Ho odiato il comunicato della Fisi, quando ero in ospedale. Scrissero che sarei tornata più forte. Non sapevo se fosse una prospettiva realistica. Ho avuto venti giorni di blackout. Quando parlo di questo infortunio mi viene da piangere”.

     

    Goggia parla al Corriere della Sera, e spiega ancora una volta il calvario: “In questi mesi non sono mai andata a correre al di fuori di un campo di atletica. Quando mi alleno non porto mai le chiavi di casa: pesano. Non avendole, scavalco il cancello e salto da un metro e mezzo. Ma con la piastra non me la sentivo: mi calavo strisciando e saltavo da mezzo metro. Sono andata a correre 23 giorni dopo la rimozione, ho guardato giù, ho saltato senza pensarci. Togliere la piastra mi ha legittimato ad essere di nuovo quella di prima“.

     

    Non è stanca di ripartenze?

    «È necessario mettersi in gioco per ciò a cui teniamo: le cose belle non sono facili. Ma se non combattiamo per ciò che vogliamo davvero, che senso ha lottare?».

     

     

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    Si è sentita compatita.

    «Tanti si sono chiesti se mi sarei ripresa».

     

     

    Era uno stimolo o un compatimento?

    «L’ho vissuta come compatimento. Mi ha dato fastidio».

     

    “Sofia Goggia non può più essere un outsider”, dice. “Nella mia carriera mi sono definita un’ottima ladra perché ho rubato atteggiamenti, più che imitato. L’ho fatto per adattarli a me e provarmi in situazioni simili: c’è sempre da imparare e le ragazze giovani forniscono spunti interessanti.

     

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    Purtroppo ho un fisico logorato dagli infortuni. Ma se penso a quanto poco ho sciato nella mia vita, mi ritengo una ragazza del 2002. Nella Coppa del Mondo ho 180 gare, con una media di un podio ogni tre o quattro. E in discesa le cifre sono migliori. Insomma, sono una sciatrice ma non sono una che ha sciato tanto”.

     

    Shiffrin “è l’atleta più completa, forte e stabile sugli sci. Ha studiato me? Sicuramente: Mikaela è una che studia. Se io dovessi studiare Sofia Goggia guarderei alle strategie di linea e a dove spinge“.

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