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    I PRECARI DEL CALCIO - POSTI DI LAVORO TAGLIATI, STIPENDI POSTICIPATI E CREDITI CANCELLATI: I GIOCATORI DI SERIE C SONO PRONTI A SCIOPERARE E A BLOCCARE I CAMPIONATI - L’ASSOCALCIATORI: “QUANDO UN ATLETA DEVE CAMBIARE LA SQUADRA LA PRIMA COSA CHE FA IL SUO CLUB È DI CHIEDERGLI DI RINUNCIARE AGLI STIPENDI DI GIUGNO…”


     
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    Matteo Pinci per “la Repubblica”

     

    Damiano Tommasi Damiano Tommasi

    I calciatori sono pronti a fermare i campionati. «Siamo costretti: se non rispettano i termini di pagamento degli stipendi dovremo farli rispettare noi». Come? La parola a cui pensa Damiano Tommasi, presidente dell' Aic è una: «Sciopero». Colpa di un consiglio federale che dilata il termine per il pagamento degli stipendi di giugno, posticipandolo dal 21 giugno al 16 settembre.

     

    Ma soprattutto che "taglia" i posti di lavoro: allenatori e Lega Pro hanno votato sorprendentemente contro i ripescaggi di 4 squadre, Vibonese, Forlì, Lumezzane e Potenza, nonostante bilanci virtuosi e conti in ordine. La loro"colpa" è di retrocedere da anni. Voto che finirà per costare la perdita di un centinaio di posti di lavoro tra i calciatori, rimasti fuori dai campionati professionistici a 22 giorni dal via del 27 agosto.

     

    CAMPO CALCIO CAMPO CALCIO

    «Ma sono molti di più, se pensiamo che il Parma, quando fallì, aveva a libro paga almeno 100 dipendenti non tesserati», ricorda il numero uno dell' Aic. Non solo per quei cento posti di lavoro persi che ridurranno la Lega Pro a sole 56 squadre, con un girone da 20 e 2 da 18. Dopo il voto, il consiglio federale si spacca: i rappresentanti dell' Assocalciatori lasciano preventivamente la riunione e ora annunciano una presa di posizione forte.

     

    «Non ha senso che allenatori e Lega Pro votassero contro i ripescaggi. È una decisione presa a tavolino e senza un perché. Ma forse le decisioni sono il frutto di un singolo. È stato esaltato il raddoppio della penalità da 1 a 2 punti per chi non paga gli stipendi nei termini. Ma contestualmente si decideva di consentire di non rispettare la prima scadenza stagionale, del 21 agosto». Lo ha chiesto la serie B, per il ritardo nei versamenti della mutualità.

     

    CALCIO GIOVANILE CALCIO GIOVANILE

    Da qui, la decisione dell' Assocalciatori: «La faremo rispettare noi», annuncia Tommasi. «Il nostro mezzo è il campo, vorrà dire che non ci presenteremo: si parla sempre di società ostaggio dei calciatori sul mercato, ma quando poi un atleta deve cambiare la squadra la prima cosa che fa il suo club è di chiedergli di rinunciare agli stipendi di giugno». L'idea dello sciopero la accarezza ma i termini deve ancora discuterli: «Vedremo se coinvolgere anche la serie A, certo quella interessata è la Lega Pro...».

     

    Intanto hanno deciso di non presentarsi ai prossimi consigli federali. A cominciare da quello del 31 agosto. Quando Tavecchio potrebbe stravolgere la corsa alla presidenza della Lega di serie A e B. Il presidente della Figc infatti ha informato oggi che in quell' occasione potrebbe deliberare norme a cui le leghe dovranno attenersi. Un ultimatum alle leghe: se entro il 29 la serie A non approverà una nuova governance (ha l' accordo sui principi che la costituiranno), la Figc potrà rimodulare i principi per l' elezione dei vertici.

    "Costringendo" i presidenti a scegliere.

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