CLAUDIO DAMICO - MATTEO SALVINI - GIANLUCA SAVOINI
I servizi segreti italiani monitoravano i movimenti di Gianluca Savoini e di Claudio D' Amico, i due fedelissimi di Matteo Salvini ritenuti emissari per i rapporti con la Russia. La conferma arriva dopo l' audizione del direttore dell' Aise Luciano Carta di fronte al Comitato di controllo parlamentare. Ma i dettagli rimangono segreti perché, come chiarisce l' alto funzionario, «è in corso un' inchiesta della magistratura milanese, dunque nulla può essere rivelato». Al Copasir Carta assicura che «la vicenda non ha rappresentato un pericolo per la sicurezza nazionale».
Il direttore dell' Agenzia parla per quattro ore e la seconda parte del suo intervento - dopo l'analisi sul dossier Libia - è tutta dedicata alle «influenze e ingerenze dei russi in Italia». Per ribadire che l' attenzione, anche con l' arrivo al governo della coalizione Lega-Movimento 5 Stelle, non è calata e soprattutto che «ci sono interferenze, come dimostrano le numerose operazioni effettuate negli ultimi mesi».
SAVOINI D AMICO
Il direttore sottolinea anzi che c' è stato un «continuo e crescendo attivismo» degli 007 e questo ha portato a numerosi risultati nell' attività di controspionaggio e dunque nel fronteggiare proprio le numerose intrusioni russe che sembrano essere aumentate proprio negli ultimi mesi. La prossima settimana sarà il direttore dell' Aisi, il servizio segreto interno, a dover riferire alle Camere ma anche nel suo caso esiste il problema del segreto istruttorio.
Nei prossimi giorni il Copasir chiederà alla Procura di trasmettere tutti i documenti che è possibile rendere noti proprio per ricostruire quale sia stato il ruolo effettivo di Savoini nella trattativa con i russi registrata all' hotel Metropol nell' ottobre del 2018 in cui parlava a nome della Lega. E dunque la natura del legame con il leader leghista Matteo Salvini di cui è stato per anni il portavoce.