Gianluca De Maio per la Verità
FLAVIO VALERI
La sconfitta del Pd e il conseguente declino di potere di Paolo Gentiloni ha immediati impatti sulle nomine del governo. Per quanto riguarda i servizi segreti, l' esecutivo in carica si è affrettato a prorogare per un anno due dei tre direttori.
L' obiettivo è chiaro. Ha una sua logica, ma finisce con il bypassare i futuri equilibri politici. La stessa cosa non è potuta avvenire con Cassa depositi e prestiti. L' idea di Gentiloni era - come La Verità ha già raccontato - di spostare da Leonardo alla Cassa Alessandro Profumo. Un modo per mettere un manager bancario sicuramente vicino al mondo dei dem al vertice della più grande istituzione finanziaria italiana e soprattutto un modo per sfilare Profumo da un luogo complicato come Piazza Montegrappa. Con la vittoria della Lega e del M5s la mossa di Gentiloni non può andare in porto.
Di Maio Mattarella
Per questo ritorna sulla scena un nome importante nel panorama della finanza bianca. All' inizio del 2019, Gaetano Micciché attuale presidente di banca Imi uscirà dal gruppo Intesa per via delle soglie d' età e per il fatto che Imi verrà assorbita dentro il gruppo guidato. L' azionista di minoranza di Cdp, le fondazioni bancarie, hanno il diritto di nomina del presidente. Il che non esclude però un accordo di massima con il Tesoro. Resta infatti ancora in lizza Domenico Arcuri, attuale amministratore delegato di Invitalia, mentre spunta un nome nuovo.
gallia costamagna padoan
Quello di Flavio Valeri capo di Deutsche Bank per l' Italia. Il banchiere, classe 1964, ricopre l' incarico nella banca tedesca dal 2008, mentre in precedenza ha trascorso sette anni tra le fila di Merrill Lynch. A spingere per Valeri non è certo la finanza cattolica, ma i salotti che storicamente si posizionano su fronti opposti. Ai due partiti usciti vincitori dalle urne la figura del manager non dispiacerebbe e potrebbe trovare un appoggio bipartisan.
La situazione è però ancora troppo fluida e c' è da scommettere che sarà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a dire la sua. Sebbene il Colle non abbia formalmente voce in capitolo, sarà costretto a intervenire per dare suggerimenti e indicazioni. A questo punto è necessario attendere il prossimo 23 marzo, quando saranno eletti i presidenti di Camera e Senato. Poi si formeranno gli equilibri politici.
CLAUDIO TESAURO INVITALIA CON DOMENICO ARCURI