GREEN PASS ELEZIONI
Maria Egizia Fiaschetti per il "Corriere della Sera - Edizione Roma"
Riunioni frenetiche a Palazzo Valentini per valutare il possibile impatto del green pass, che da oggi sarà obbligatorio per tutti i lavoratori della pubblica amministrazione e del settore privato, sul ballottaggio (domenica e lunedì il secondo turno delle amministrative per l'elezione del sindaco). Ieri il prefetto, Matteo Piantedosi, ha incontrato i vertici del Campidoglio, il segretario generale Pietro Paolo Mileti e il dirigente dell'Anagrafe Salvatore Buccola, per analizzare tutti i risvolti della questione e capire come procedere.
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Le nuove regole, la cui entrata in vigore precede di soli due giorni l'appuntamento elettorale che decreterà il vincitore tra Enrico Michetti e Roberto Gualtieri, potrebbero ricadere su un'ampia platea: 2.063 presidenti di seggio e 10 mila scrutatori. Secondo un calcolo a spanne, quelli sprovvisti di carta verde potrebbero essere tra il 10 e il 15 per cento: nella migliore delle ipotesi 260 presidenti di seggio e un migliaio di scrutatori da sostituire a tempo di record.
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Già al primo turno si sono contate parecchie rinunce, ora il green pass potrebbe disincentivare ulteriormente la partecipazione. L'orientamento, in linea con il protocollo sanitario adottato finora, firmato dal Viminale e dal ministero della Salute, potrebbe essere quello di derogare ad alcune restrizioni anti Covid facendo ricadere la materia elettorale nell'alveo delle leggi speciali.
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Così come due settimane fa non era previsto il sopralluogo preventivo della Asl per valutare l'idoneità dei locali adibiti alle operazioni di voto e non veniva rilevata la temperatura all'ingresso, ora si potrebbe derogare anche all'obbligo del passaporto verde.
Un altro aspetto che si sta valutando riguarda la difficoltà di inquadrare le figure dei presidenti di seggio e degli scrutatori, sebbene molti provengano dall'amministrazione capitolina (al primo turno il Comune aveva precettato 1.300 dipendenti per supplire alle eventuali rinunce).
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Non tutti, però, rientrano in questa categoria professionale: l'estrazione è variegata e i profili non sono sovrapponibili. L'unico punto fermo è che le nomine sono di competenza della Corte d'Appello, ma stabilire da chi dipendano i lavoratori, in servizio per 36 ore, e a chi spettino i controlli non è un'equazione matematica.
Per evitare che la macchina si ingolfi a 48 ore dal voto, è probabile che prevalga la scelta di far rientrare il green pass nel perimetro entro il quale si è già derogato ad altri obblighi sanitari.