Estratto dell’articolo di Emiliano Morreale per “la Repubblica”
cineromanzo il gigante james dean elizabeth taylor
Nell' Italia del dopoguerra nacque un genere tutto nuovo, una forma di espressione riservata al popolo e alle lettrici: il fotoromanzo. (…)
Meno noto è il fatto che quasi subito il fotoromanzo si mescola nuovamente con il cinema, e ne nasce un prodotto singolare, anch' esso italianissimo, e che conoscerà qualche fortuna anche nei paesi ispanici e in Francia: il cineromanzo.
Si tratta di prodotti tra i più lumpen nella storia dei media del Novecento, e il loro studio è difficile perché poco si sa del loro funzionamento. Autori e modi di produzione restano pressoché sconosciuti.
cineromanzo fronte del porto
Poco a poco, questo mondo sommerso è tornato alla luce grazie ad alcuni studiosi, e soprattutto alla lunga fedeltà di appassionati (…) che li leggevano nella loro infanzia e adolescenza, e hanno conservato gelosamente le loro collezioni, rimpolpandole nei mercatini attraverso gli anni.
(…)
I cineromanzi erano, in pratica, fotoromanzi composti prendendo i fotogrammi dei film e aggiungendo didascalie e fumetti. In parte eredi degli adattamenti illustrati dei film, risalenti agli anni Dieci e sempre pieni di immagini ( con titoli come "Cinevita" e "I filmi appassionanti"): il cineromanzo sembrerebbe quindi un sostituto del film, un modo per portarselo a casa.
Ma in realtà pare che per i lettori il legame col film d' origine fosse meno importante della materia romanzesca in sé.
cineromanzo sophia loren in la donna del fiume 1
Ridotti a racconto, i singoli titoli diventano tutti simili, un unico grande film, riraccontato sulla carta. Il fatto è che cinema, fotoromanzo e cineromanzo sono figli di un immaginario comune, di un' immaginazione melodrammatica che, nella versione del cineromanzo, riduce (o riconduce) appunto tutto il cinema a un unico grande mélo: i film di Antonioni e Catene, Senso, La strada, i filmsceneggiata napoletani e James Dean.
cineromanzo sophia loren in la donna del fiume
(…) Se alla fine degli anni Quaranta ci sono già dei cineracconti che arrivano a un passo dal fotoromanzo, la stagione d' oro (con il balloon vero e proprio) comincia probabilmente con "Super cinema", alla fine del 1950 (prima uscita Il brigante Musolino) e l' apogeo è a metà del decennio: nascono e muoiono "Fotoromanzo gigante", "I grandi films-I capolavori dello schermo", "Amica film", "I vostri film-romanzo".
La lavorazione era a volte piratesca, fatta all' insaputa dei produttori (specie per i film americani): da copie pirata si prelevavano fotogrammi e li si componeva alla bell' e meglio, aggiungendo il testo e stampandoli su carta da quattro soldi. Eppure non sempre era così.
cineromanzo la strada
Ad esempio "Cineromanzo gigante" era pubblicato dalla Lanterna Magica, in realtà una emanazione delle produzioni De Laurentiis. Sono tra i cineromanzi di miglior qualità, che fanno largo uso anche di foto di scena, hanno un' autrice che firma i testi (Mara Baldeva), un ampio formato, ottima carta e a volte escono in contemporanea con i film (per La donna del fiume di Soldati addirittura prima), in sinergia con le produzioni della casa.
cineromanzo senso
In una produzione senza autore, emerge in questi ultimi pubblicazioni la figura di un editore creativo, Franco Bozzesi, che mette a punto un tipo di vignette con effetto "sfumato" riquadrando le inquadrature.
Sono sue "Star" e "I grandi film", forse le pubblicazioni più curate(…).
cineromanzo la donna del fiume
La parabola del cineromanzo finisce col boom, anche se conosce qualche incarnazione successiva, in particolare in versione erotica. Se il cineromanzo è un prodotto reietto, il cineromanzo erotico è ultimo tra gli ultimi.
(…) Ma qui siamo già in altro sottobosco, e l' immaginazione melodrammatica si innesta sulle rubriche della posta, immaginari maschilisti e spinte di liberazione sessuale. Altre contraddizioni, altre ambiguità, un' altra Italia, che dal fondo dell' editoria più "ignobile" vengono illuminati in maniera sorprendente e imprevista.
cineromanzo il brigante musolino cineromanzo la notte