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    MA È BERTINOTTI O CORRADO GUZZANTI? - IL PISTOLOTTO DI BERTY-NIGHTS SULLA POLITICA RICORDA L’IMITAZIONE GENIALE CHE DEL COMPAGNO FAUSTO FACEVA GUZZANTI: “LA SINISTRA È MORTA. OGGI NON È UNA QUESTIONE DI GEOGRAFIA POLITICA MA DI RIFONDAZIONE DELLE CATEGORIE INTERPRETATIVE DELLA SOCIETÀ” (EH?) - “MONTI NON VERRÀ ‘ASSUNTO' DA QUALCHE PARTITO MA SARÀ LUI AD ASSUMERNE UNO. SI ARRIVERÀ A UN GRANDE CENTRO E TUTTI I PARTITI CHE CONOSCIAMO OGGI NON CI SARANNO NEL 2013”...


     
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    FAUSTO BERTINOTTIFAUSTO BERTINOTTI FAUSTO BERTINOTTIFAUSTO BERTINOTTI

    1 - BERTINOTTI: I PARTITI DELLA SINISTRA SONO ANIME MORTE...
    "La resurrezione della sinistra non nasce dai partiti, che sono diventati sostanzialmente anime morte. Bisogna tirare una riga": lo ha detto Fausto Bertinotti questa mattina nel corso di 'Coffee Break', in onda su LA7. "Questo malessere - ha detto parlando del malessere sociale in val di Susa e in alcune zone del Paese - avrebbe dovuto essere intercettato dalla sinistra, per vocazione. Ma lo dico brutalmente: la sinistra per come l'abbiamo conosciuta purtroppo è morta. Io spero nella resurrezione ma lo dobbiamo constatare, questo è evidente".

    FAUSTO BERTINOTTIFAUSTO BERTINOTTI

    "Per prendere voti in genere conviene accompagnare il corso delle cose, non mettersi di traverso", ha precisato Bertinotti. "La rinascita nasce da un processo attraverso il quale i partiti si mettono a repentaglio provando a capire dentro la crisi cosa devono rappresentare.

    GUZZANTI IMITA BERTINOTTIGUZZANTI IMITA BERTINOTTI

    La sinistra o è in grado di interloquire coi movimenti, cioé cogliere la verità interna e costruire un progetto politico vivendo l'esperienza drammatica di un movimento, oppure è morta. Che abbia regione l'uno o l'altro - ha affermato rispondendo sui dissidi tra Veltroni e Vendola - chiediamoci perché il 40% delle persone non intende andare a votare: ci sarà una ragione che trascende il conflitto interno alle diverse forze politiche.

    Oggi non è una questione di geografia politica ma di rifondazione delle categorie interpretative della società, oltre a un bagno di democrazia che mette in discussione tutte le nomenclature. Se la sinistra fa solo operazioni di maquillage ha la sorte segnata". "E la dialettica non sarà più destra e sinistra ma tecnocrazia e populismo, cioé il popolo contro le elite".

    GUZZANTI VERSIONE BERTINOTTIGUZZANTI VERSIONE BERTINOTTI

    2 - BERTINOTTI: BERLUSCONI E' UNA STORIA FINITA...
    "Berlusconi è una storia finita, così com'è finita la Seconda Repubblica. I protagonisti del passato non torneranno". Su Monti ha aggiunto: "Non credo che 'verrà assunto' da qualche partito ma che al massimo assumerà qualche partito". Quindi ha affermato: "I partiti oggi non sono la soluzione del problema il problema stesso".

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    3 - BERTINOTTI: GOVERNO COSTITUENTE, MONTI CAMBIERA' GEOGRAFIA POLITICA CON COSTRUZIONE DI UN GRANDE CENTRO...
    "Non mi convince l'idea della parentesi: appena appare una cosa, in Italia la mettiamo tra parentesi. Spunta Marchionne fa uno sfracello della democrazia, dei diritti in fabbrica, che caccia fuori un sindacato maggioritario, che licenzia dei lavoratori e si dice che è una parentesi.

    MARIO MONTIMARIO MONTI

    Poi arriva un Governo di tecnici altamente politico e si dice che è una parentesi: io penso invece che questo sia un Governo costituente, cioè che non solo fa provvedimenti di politica economica, che io non condivido perché producono disoccupazione, ma lavora sulla struttura delle forze politiche. Non perché lo dichiara esplicitamente ma muovendosi in queste direzioni"

    FAUSTO BERTINOTTIFAUSTO BERTINOTTI

    . "Non sono bravo nelle previsioni ma ne azzardo una: che alle elezioni del 2013 non si vota con i partiti che c'erano prima dell'esperienza Monti", ha poi aggiunto. "L'esperienza di Monti cambierà la geografia politica del Paese. Secondo me è nelle corde del Governo Monti la costruzione di un grande centro".

    FAUSTO BERTINOTTIFAUSTO BERTINOTTI

    "Tutti sostengono il Governo Monti. Se oggi sono tutti d'accordo con queste politiche perché non dovrebbero esserlo domani?", ha quindi concluso. "A meno che non ci sia in corso una ridefinizione di programmi politici, forze politiche, sistemi alternativi che io però non vedo all'orizzonte perché se c'è una morte è la morte dei partiti".

     

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