Pasquale Napolitano per "il Giornale"
MATTEO RENZI ENRICO LETTA MEME
Enrico non sta sereno. Letta incassa il via libera dall' assemblea del Pd per assumere la guida del partito dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti ma con Matteo Renzi resta il gelo. Sette anni dopo lo strappo, che portò al cambio a Palazzo Chigi tra Renzi e Letta, tra i due leader i rapporti restano freddi. Nessun commento arriva da parte di Renzi dopo l'investitura di Letta. Italia Viva affida ad Ettore Rosato una dichiarazione di circostanza: «Mi sembra che Enrico Letta dica cose normali, bene. Anche per noi è un interlocutore naturale, lo è il Pd e lo è Enrico Letta a maggior ragione. Poi ci misureremo come sempre sulle cose».
RENZI LETTA
Renzi resta sulla difensiva. Mentre è Letta a tendere la mano, annunciando un'interlocuzione con tutti i partiti della coalizione di centrosinistra per battere le destre nel 2023. Renzi compreso. La ferita sembra ancora aperta. Si riparte dalla famosa direzione nazionale Pd che sette anni fa sfiduciava Letta mentre era a capo del governo. Fu quello l'epilogo di una lunga guerra di logoramento che ebbe in tre parole il suo acme: «Enrico stai sereno».
LA STRETTA DI MANO TRA ENRICO LETTA E MATTEO RENZI
Nulla è cambiato. Gli anni non hanno rasserenato gli animi. Letta e Renzi restano l'uno contro l'altro armato. Al neo leader del Pd giungono messaggi da tutti gli interlocutori. «Gran parte della relazione del neo segretario del Pd Enrico Letta traccia l'agenda di un campo politico del quale seguiamo le evoluzioni con il dovuto rispetto ma che non è il nostro. C'è poi una parte che riguarda la necessità di una stagione di riforme istituzionali, puntuali ma incisive, nella consapevolezza che l'inefficienza del sistema rischia di essere un'ulteriore zavorra su un futuro prossimo già gravido di difficoltà dopo una crisi così pesante.
Si apra su questo un confronto senza perdere un minuto di tempo, a cominciare dalla sfiducia costruttiva: un intervento chirurgico che rappresenterebbe una svolta in termini di stabilità. Le riforme riguardano tutti, nessuno si tiri indietro», commenta Gaetano Quagliariello, senatore di Cambiamo, il movimento di Giovanni Toti. A Letta arrivano le sponde di Luigi di Maio e Roberto Fico.
IL PASSAGGIO DELLA CAMPANELLA TRA ENRICO LETTA E MATTEO RENZI
«Congratulazioni a Letta che questa mattina è stato eletto segretario del Partito democratico. Nelle sue parole sulla transizione ecologica, sui diritti, sui giovani, sulle riforme e sull'Europa ci sono dei punti in comune importanti con il Movimento 5 Stelle, a riprova di un percorso comune che può proseguire, sempre nel rispetto della reciproca autonomia. È stato significativo anche che abbia voluto fare un passaggio sul rispetto dei diritti umani in Egitto. Il neo segretario del Pd mi ha chiesto pubblicamente un incontro e sarò lieto di vederlo nei prossimi giorni» sottolinea il presidente della Camera. Anche il leader della Cgil sale sul carro di Letta: «La Cgil è interessata a un confronto programmatico e considera necessario un nuovo modello sociale e di sviluppo sostenibile, fondato sul lavoro di' qualità e non precario».
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