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    IL SOGNO CHAMPIONS DEL CAGLIARI CI PORTA A RIPASSARE LA STORIA 50 ANNI DOPO LO SCUDETTO DI “GIGIRRIVA” - GARANZINI: "NELL’ANNO DEL CENTENARIO DEL CLUB, LA SQUADRA E’ TERZA IN CLASSIFICA, GIOCA SEMPLICE, CON IL VALORE AGGIUNTO DI UN NAINGGOLAN CHE HA SCELTO DI TORNARE SULL' ISOLA PER RAGIONI INNANZITUTTO FAMILIARI MA ANCHE PER RITROVARE SÉ STESSO. COSA CHE GLI STA RIUSCENDO DA QUELL'UOMO SQUADRA CHE SA ESSERE..."


     
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    Gigi Garanzini per “la Stampa”

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    Il Cagliari sta per compiere 100 anni, Gigirriva ne ha appena fatti 75, e a maggio saranno 50 da uno scudetto che fece epoca.

     

    Così, al cospetto di questo impressionante allineamento di pianeti, anche la cronaca nel suo piccolo ha capito di non potersi tirare indietro. La squadra è terza in classifica, a pari merito con la Lazio. Ha messo insieme 24 punti in 12 partite, che sarebbe poi la media inglese dei tempi in cui, rispettandola, nove volte su dieci si vinceva il titolo. Oggi, al tempo delle multinazionali, non funziona più così. Ma il piazzamento attuale varrebbe quel posto in Champions che rappresenta l' unico genere di scudetto possibile per le provinciali: come è stato qualche mese fa per l' Atalanta.

     

    Tommaso Giulini Tommaso Giulini

    Ecco, proprio da lì è partita l' impennata che è tornata a far sognare l' isola. Dalla vittoria a Bergamo della scorsa domenica. Sino a lì il cammino era stato buono, in sintonia con il progetto di alzare l' asticella fissato in estate: si vedeva a occhio nudo che la squadra era in crescita, ma continuava a mancare l' impresa, quella che avrebbe fatto da propellente.

     

    Battendo l' Atalanta sul suo campo, la squadra si è convinta di poterci provare.

    Il resto, ma questa è una suggestione, potrebbe averlo fatto sabato quel fantastico gol di Barella a San Siro: un cagliaritano doc che ha rilanciato la squadra della sua città sino a che non è diventato troppo bravo per restarci.

     

    maran gasperini maran gasperini

    Ma che il cuore l' ha lasciato lì, e sulla cui cessione la società ha costruito una squadra ancora più forte. Non solo. La classifica del campionato Primavera vede al comando proprio il Cagliari seguito, guarda un po', dall' Atalanta e con un discreto margine sulle grandi. Segno che esiste un progetto ben preciso di rilancio del calcio sull' isola: e che grazie al presidente Giulini i tempi avventurosi di Cellino sono davvero alle spalle, e riguardano semmai il Brescia.

     

    Sino a dove poi possa spingersi la squadra di Maran lo scopriremo nel tempo. Abbastanza in là a giudicare da ieri. Dal modo in cui si è sbarazzata della Fiorentina mettendola sotto di tre gol nella prima mezzora e poi arrotondando a piacimento, prima di distrarsi nel finale una volta centrata la manita. È un Cagliari che gioca semplice, che ringhia senza mollare un centimetro, che va in porta con chi capita come confermato dai cinque diversi marcatori.

     

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    Con il valore aggiunto di un Nainggolan che ha scelto di tornare sull' isola per ragioni innanzitutto familiari ma anche per ritrovare sé stesso. Cosa che gli sta riuscendo da quell' uomo squadra che sa essere nei suoi momenti migliori: giocando per gli altri, e mettendosi in proprio quando è ora di sfornare il colpo vincente, come l' assist del primo gol o la classica sventola da lontano dell' ultimo.

     

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    Una suggestione in più è che la giornata dell' orgoglio rossoblù sia stata celebrata proprio contro la Fiorentina. Perché fu la Viola la rivale più strenua di mezzo secolo fa, tant' è vero che il Cagliari '70 ereditò lo scudetto dalla Fiorentina '69.

     

    E che questo sia accaduto nella settimana del compleanno di Riva, dell' emblema per antonomasia di quel trionfo irripetibile è un tassello in più per il sospetto di congiunzione astrale. Poi è chiaro che ci si ferma lì, perché Maran sta cavando il meglio da una buona squadra mentre il filosofo Scopigno oltre al miglior attaccante della storia azzurra, ex-aequo con Piola, aveva gente che si chiamava Albertosi, Cera, Domenghini, Greatti, Bobo Gori. Ma che i Pellegrini e i Rog, i Joao Pedro e i Simeone ci suggeriscano un ripasso della storia è bello e istruttivo.

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