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    IO SONO MIA (MARTINI) - NEL FILM LE CATTIVERIE SULLA CANTANTE, LA SORELLA LOREDANA BERTÉ: "MIMÌ SOFFRIVA IN SILENZIO. RICORDO CON TRISTEZZA MOLTI PERSONAGGI FAMOSISSIMI CHE QUANDO LA VEDEVANO FACEVANO GLI SCONGIURI. E BAUDO MI RIVELÒ UNA CONGIURA PER NON FARLA VINCERE A SANREMO ’92: E' STATO UNO SCIPPO” - SUPERPIPPO: “FALSO, ECCO COSA SUCCESSE” – VIDEO


     
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    Chiara Maffioletti per il Corriere della Sera

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    «Il primo giorno di riprese di Io sono Mia è stato il 14 maggio. Io non credo alle coincidenze», dice Serena Rossi, volto e voce di Mia Martini nel film sulla sua vita che per tre giorni sarà nelle sale (il 14, 15, 16 gennaio) e a febbraio in onda su Rai1. Loredana Berté, che ha collaborato, ascolta in silenzio, ma fa un piccolo salto sulla sedia. Poi prende la parola: «Il 14 maggio è il giorno in cui è stata trovata morta Mimì. Dicono che il tempo cancelli certe cose, e invece non cancella proprio niente».

     

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    Il racconto fa avanti e indietro negli anni attraverso la confessione della cantante a una giornalista, alla vigilia del ritorno a Sanremo, nel 1989: «La sua rivincita contro la cattiveria del mondo», le scrisse Modugno. E il film si chiude proprio con l' interpretazione da morsa nello stomaco di Almeno tu nell' universo , tralasciando quello che successe poi e regalando a Mia Martini un doveroso riscatto per una vicenda incredibile.

     

    «E' una storia di esclusione e violenza», commenta Tinni Andreatta, direttore di Rai Fiction, che vede questo lavoro come un «tributo» alla cantante, la cui vita è stata assurdamente distrutta dalla voce che portasse sfortuna. «E' anche un modo per chiederle scusa», riflette il regista Riccardo Donna. «Sono convinta che Mimì sarebbe fiera di questo film - riprende Berté -. Per me e per il suo pubblico non è mai morta, ma quando ho visto Serena recitare è stato un colpo al cuore. Ho ritrovato dei dettagli, gli scatti che faceva... quel dolore che provava ma raramente mostrava. Sembrava lei».

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    Lei che per tutti, delle due sorelle era quella mite. «Eh, ovvio, chi vuoi che fosse la pazza - sorride - E invece era lei, che cambiava continuamente. Fino a che non ce l' ha più fatta. Negli ultimi anni aveva deciso di andare in Calabria, cuciva le reti per i pescatori».

     

    Nel film Renato Zero, suo grande amico e Ivano Fossati, suo grande amore «non hanno voluto essere nominati. Mi dispiace molto ma non hanno tolto nulla. L' importante era Mimì». Mimì che in una scena dice «meglio reclusa che umiliata» da brutali maldicenze.

     

    Un pensiero che alla sorella continua a fare male: «Ricordo con tristezza molti personaggi anche famosissimi che quando la vedevano facevano gli scongiuri. C' era il terrore quando arrivava. L' hanno bloccata. Con alcuni di questi signori ho a che fare ancora, sono vivi. Ma se mi vedono abbassano gli occhi. E io non ho mai accettato di andare nelle loro trasmissioni, mai». Quindi rivela: «Anche quando doveva tornare nel 1989 a Sanremo c' era chi non la voleva.

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    Dicevano che sarebbe caduto il teatro. E' servita la presenza di una persona, non dirò il nome, che facesse da garante: l' hanno obbligato a sedersi in prima fila. Alla fine Baudo si è dovuto arrendere». Ma nel 1989 non lo organizzava lui...

     

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    «Ah no?». Pare ironica. Ad ogni modo, la ritrovò nel 1992, favorita con Gli uomini non cambiano . «Ippoliti annunciò che era la vincitrice prima del verdetto, perché la giuria popolare l' aveva premiata, e molti anni dopo Baudo mi ha confessato che vinse Barbarossa con Portami a ballare proprio per non far sembrare il Festival truccato. E' stato uno scippo e basta».

     

    «Non è così», spiega il conduttore. « Portami a ballare era stata più votata. Gli uomini non cambiano era più bella, ma decise la giuria. Io di Mimì sono sempre stato amico e protettore, per lei ho fatto tutto e più di tutto, di certo non ho partecipato alla congiura diffondendo quelle voci. E' stata un' ignominia, Mimì ha subito una cosa vergognosa».

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    Lei, nel 1992, in un' intervista ringraziò Baudo per esserle stato vicino: «Non sento di essere stata danneggiata».

     

    Dal film si direbbe che le classifiche non le importassero granché. Dal film si direbbe che l' unica cosa che davvero le importava, fosse cantare.

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