Gianluca Oddenino per “la Stampa”
Come in tutte le partite di poker c' è chi dà le carte, chi ha l' asso nella manica e chi bluffa.
E poi c' è Massimiliano Allegri, che si diverte a vestire i panni del Joker (sorriso compreso) e a sparigliare il gioco. Dopo giorni di voci, tensioni, contatti e pensieri sul futuro suo e della Juve, l' allenatore bianconero parla e racconta le proprie verità.
allegri
Spaziando a tuttocampo e agendo spesso in contropiede, visto come anticipa le domande nella conferenza stampa alla vigilia di Roma-Juve, fino a togliersi alcuni sassolini che faranno discutere il mondo juventino. «Con il presidente Agnelli ci vedremo in settimana», svela il tecnico livornese ancor prima di sedersi, tale è la voglia di comunicare e anche di sfogarsi. «Pensa se in questi anni non fossi riuscito a portare a casa qualche trofeo - attacca subito con una risata -, cosa facevano: mi bruciavano o mi impalavano da qualche parte?Ormai sono abituato e fa parte del gioco».
Il gioco, però, ora vuole gestirlo lui: ribadendo più volte la sua posizione («Io al presidente, prima del ritorno con l' Ajax, avevo comunicato che sarei rimasto, poi dobbiamo incontrarci e parlare di tutto a 360°») e aspettando la contromossa del club. Che dopo giorni di silenzio ha fissato un appuntamento, Agnelli e Allegri potrebbero vedersi tra martedì e mercoledì, ma che continua a ribadire come non ci saranno cambi in panchina.«Col presidente ho un ottimo rapporto - specifica il tecnico -: siamo diretti, c' è stima reciproca e sincerità».
tapiro ad allegri
Giorni di tensione Chi vivrà, vedrà. Nell' attesa ci pensa Allegri a fare il bilancio di questi cinque anni con cinque scudetti («Sono molto contento del lavoro che abbiamo fatto») e a respingere possibili sostituti. «Al Milan dovevano mandarmi via - ricorda l' ex rossonero - e dicevano che al posto mio doveva arrivare Guardiola. Già il fatto che c' è solo un nome vuol dire che sono abbastanza quotato».
Battute non banali e spesso taglienti, anche per respingere chi lo critica da tempo. «Io la mia gratitudine la devo al presidente, alla società e a chi lavora con me. Poi non posso piacere a tutti - commenta - e a me non piace piacere a tutti, perché anche a quelli cui non piaccio magari ogni tanto vado bene». Un messaggio in codice, forse neanche troppo criptato, mentre sull' eliminazione in Champions è più diretto e duro. «Quest' anno fa più clamore perché siamo stati eliminati ai quarti - spiega -, forse qualcuno pensava di vincerla come il torneo che giocavo al bar in estate a Livorno...».
allegri
La palla passa al presidente Tutto porta al passo d' addio, anche se Allegri ha ancora un anno di contratto e la Juve non ha ancora in mano un sostituto all' altezza. Sarà decisivo il vertice in settimana, dove il tecnico chiederà un pesante rinnovo triennale e una specie di rivoluzione della rosa. «Io ho in mente da sei mesi che cosa fare - sottolinea -: prima ne parlo col presidente, poi se siamo d' accordo le affronteremo». Difficilmente Allegri verrà accontentato, a maggior ragione dopo questo passaggio in cui boccia quasi tutto il mercato della scorsa estate, e allora si cercherà un divorzio consensuale.
cristiano ronaldo e andrea agnelli
Trasformando la festa scudetto di domenica prossima, allo Stadium contro l' Atalanta, nella sua passerella finale. «Sarà una bella festa», spiazza Allegri. Altro giro, altre carte.
andrea agnelli AGNELLI NEDVED AGNELLI ESULTA
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