Sara Bennewitz per “la Repubblica”
L' effetto Del Vecchio riporta Mediobanca sui massimi degli ultimi dieci anni. In attesa del piano industriale che l' ad di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel presenterà il prossimo 12 novembre, ieri il titolo è salito ancora dell' 1% a 10,43 euro, tornando sopra i prezzi di carico sia di Unicredit (10,2 euro), sia di Vincent Bollorè (9,3 euro).
Intanto, Leonardo Del Vecchio ha messo a punto la sua squadra di advisor dando mandato a Jp Morgan, colosso americano dell' investment banking, di studiare la situazione. I numeri sono già eloquenti, perché secondo l' analisi di Delfin (la holding della famiglia Del Vecchio), il 41% degli utili di Mediobanca derivano dall' attività del credito al consumo di Compass (336,4 milioni), il 38,3% dalle controllate e quindi principalmente da Generali (314 milioni) e l' 8,7% dalle gestioni di patrimoni (71,2 milioni). Mentre tre quinti degli utili dell' attività principale (265,8 milioni) vengono mangiati dai costi holding di Piazzetta Cuccia (167,5 milioni).
LEONARDO DEL VECCHIO LUIGI FRANCAVILLA
Dunque, secondo Del Vecchio, l' attività di banca d' affari produce utili non sufficienti per giustificare i costi di struttura di un gruppo diversificato e complesso il cui valore netto, per metà, origina dal fatto di essere il primo azionista con il 13% delle Generali. Anche per questo motivo Del Vecchio, che per anni si è rifiutato di entrare in qualunque salotto, e che invece è uno storico azionista sia del primo socio di Mediobanca cioè Unicredit, di cui ha circa il 2%), sia del suo primo asset (cioè Generali, dove la quota è stata arrotondata a poco meno del 5%) ha deciso di prendere una posizione importante anche dentro Piazzetta Cuccia.
Per rastrellare azioni in Borsa, Del Vecchio si sarebbe rivolto a una piccola banca francese come Natixis, che è stata talmente brava a mettere insieme un pacchetto di titoli (circa l' 8%), da sfuggire persino ai radar di Mediobanca. Fonti finanziare riferiscono inoltre, che assistito dal suo storico legale Sergio Erede, Del Vecchio avrebbe già avuto un incontro positivo in Bankitalia, anche se non avrebbe ancora inviato alla Bce la richiesta per salire sopra il 10% di Mediobanca.
NAGEL GALATERI
Richiesta che i legali di Del Vecchio sono convinti di riuscire ad ottenere senza difficoltà, dato lo standing e la solidità finanziaria dell' imprenditore che, peraltro, ha comprato l' intera quota pagando di tasca sua e senza debiti. Tra le banche d' affari sono poi in molti a pensare che presto o tardi Del Vecchio vorrà dire la sua sulla governance di Mediobanca (per cui avrebbe assoldato anche il consulente Georgeson) e sull' attuale assetto di vertice, in vista della scadenza del consiglio nell' ottobre 2020.
A domanda, Delfin preferisce non commentare ribadendo di essere un socio di «lungo periodo», convinto che Mediobanca «possa fare di più come banca d' affari ». Ed è per questo che Del Vecchio ha chiesto a un colosso come Jp Morgan di studiare possibili nuove soluzioni per valorizzare Piazzetta Cuccia
sergio erede