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    GRILLINI SMEMORATI - L’EX CAPOGRUPPO CINQUESTELLE A QUARTO, NICOLAIS: “LA CAPUOZZO INCONTRÒ FICO A CASA. A UNA RIUNIONE PARTECIPÒ ANCHE LUIGI DI MAIO” - FICO SECCO: “NON HO MAI SAPUTO DALLA CAPUOZZO LA VICENDA NEI TERMINI IN CUI VE L’HA ILLUSTRATA”


     
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    Fulvio Bufi e Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

     

    rosa capuozzo roberto fico luigi di maio rosa capuozzo roberto fico luigi di maio

    Se il sindaco Rosa Capuozzo, nell'ultima deposizione davanti ai pm di Napoli, ha ammesso che dei tentativi di infiltrazioni camorristiche al comune di Quarto aveva informato i vertici del Movimento 5 Stelle e in particolare il presidente della commissione di vigilanza sulla Rai Roberto Fico, prima di lei indicazioni in questo senso le aveva fornite già l'ex capogruppo dei 5 Stelle in consiglio comunale, Alessandro Nicolais.

     

    Ascoltato martedì scorso in qualità di persona informata dei fatti, Nicolais ha raccontato non solo degli incontri tra Fico e Capuozzo, ma anche di una riunione alla quale gli risulta che partecipò pure Luigi Di Maio, che con Fico e Alessandro Di Battista compone il «direttorio» del Movimento.

    rosa capuozzo sindaca di quarto rosa capuozzo sindaca di quarto

     

    «La Capuozzo mi ha riferito che parlava saltuariamente, di solito nei fine settimana, con Fico, ma non so cosa si dicessero», ha detto l'ex capogruppo, che ha lasciato l' incarico dopo che il Movimento 5 Stelle ha deciso di ritirare il simbolo all' amministrazione di Quarto. Al pm Henry John Woodcock, titolare dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, Nicolais fornisce comunque altri dettagli: «Mi risulta che la Capuozzo si incontrasse, unitamente al vicesindaco Perotti che me lo ha confermato, a casa di Fico. In una circostanza la Capuozzo mi disse che a casa di Fico c'era anche Di Maio».

     

    ROSA CAPUOZZO SINDACO DI QUARTO ROSA CAPUOZZO SINDACO DI QUARTO

    Di quegli incontri si parla nell'ultimo verbale di Capuozzo, che dovrebbe essere depositato domani al tribunale del Riesame. E che racconta una verità diversa, o almeno molto più ricca di particolari, rispetto a quella fornita l'8 gennaio da Roberto Fico, quando fu ascoltato in procura, sempre come persona informata dei fatti.

     

    «Confermo e ammetto che la procedura di espulsione dal Movimento 5 Stelle di De Robbio ha avuto un input e una svolta decisiva dopo il mio colloquio con la Capuozzo il primo dicembre, cioè dopo che la Capuozzo, in seguito al suo primo interrogatorio, mi aveva informato su ciò che il pm le aveva chiesto su De Robbio», ha detto Fico. Aggiungendo di non ricordare se il sindaco gli riferì tutto il contenuto dell' interrogatorio, «ma sicuramente mi disse quanto io ritenni sufficiente per dare impulso alla procedura di espulsione».

    QUARTO CAPUOZZO ROSA DI MAIO FICO QUARTO CAPUOZZO ROSA DI MAIO FICO

     

    Ma di minacce Fico dice di non aver saputo niente dal sindaco: «Non ho mai saputo dalla Capuozzo la vicenda nei termini in cui ve l' ha illustrata, ho appreso dai giornali che era più profonda e dettagliata.

     

    La Capuozzo non mi ha mai parlato in modo espresso e diretto delle minacce e della bagarre con De Robbio. Ha detto che insisteva per l'affidamento ai privati dello stadio di Quarto e che le voleva far incontrare imprenditori in una sede non ufficiale e che lei si era rifiutata. Se mi avesse parlato di minacce subite le avrei detto di andare a presentare una denuncia».

     

    ROSA CAPUOZZO ROSA CAPUOZZO ROSA CAPUOZZO - ROBERTO FICO ROSA CAPUOZZO - ROBERTO FICO

    A proposito dell'ex consigliere che alle elezioni si era rivelato una macchina macina-consensi, Fico ai magistrati ha detto di aver «immaginato che si fosse dato da fare più di altri, facendo una campagna elettorale a tambur battente e vecchio stile». Della vicenda di Quarto si parlerà martedì anche in Commissione parlamentare antimafia, quando sarà ascoltata Rosa Capuozzo, mentre i 5 Stelle, con una interrogazione firmata dalla deputata Dalila Nesci, accusano il Tg1 di aver portato avanti «una campagna filogovernativa che umilia in modo imbarazzante il pluralismo televisivo». Al direttore Mario Orfeo hanno espresso solidarietà esponenti di tutti gli schieramenti .

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