<blockquote class="twitter-tweet"><p lang="it" dir="ltr">Nel '92 il governo prelevo' lo 0,6% dei depositi bancari, una patrimoniale. Ancora ce lo ricordiamo. Oggi, con tassi zero dei depositi, l'inflazione all'8% significa una patrimoniale dell'8% (su valore reale di depositi, BTP, ecc.). E nessuno si lamenta. Mistero!</p>— Carlo Cottarelli (@CottarelliCPI) <a href="https://twitter.com/CottarelliCPI/status/1542907748106604545?ref_src=twsrc%5Etfw">July 1, 2022</a></blockquote> <script async src="https://platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
Paolo Baroni per “La Stampa”
RINCARO ANNUO PER TIPOLOGIA DI FAMIGLIA
A giugno con l'inflazione all'8% la perdita di potere di acquisto per i lavoratori si fa ancora più pesante: a fronte di un aumento medio dei salari stimato per quest' anno dello 0, 8% la forbice rispetto a maggio si allarga ancora passando da 4,9 a 5,6 punti, posto che l'inflazione acquisita per quest' anno sale al 6,4% dal 5,7 del mese precedente.
A pagare il conto più pesante sono i redditi più bassi ed i milioni di lavoratori che aspettano il rinnovo del contratto.
In media una famiglia con un figlio a carico ed un doppio reddito nei primi sei mesi dell'anno ha perso 1.240 euro solo in parte compensati dai bonus. La situazione è certamente molto pesante. E non da oggi. Tant' è che, secondo Federdistribuzione, 9 italiani su 10 prevedono di attuare qualche strategia per ridurne l'impatto del caro-prezzi sulle proprie finanze, a partire da una riduzione dei consumi ed oltre un terzo (32%) non è disposta a pagare di più per l'acquisto di prodotti di qualità a fronte di un aumento superiore al 5% del loro prezzo. E per questo ora si butta sui prodotti low-cost.
STIPENDI BASSI IN ITALIA
«Non possiamo assistere a questa escalation stando fermi. Come metalmeccanici abbiamo rinnovato un buon contratto ma questo oggi sta diventando insufficiente e lacunoso, rispetto alla tenuta del potere d'acquisto dei metalmeccanici» denuncia il segretario della Fim Cisl, Roberto Benaglia. A suo parere «serve da subito un confronto tra le parti sociali per rispondere a questa emergenza e garantire contemporaneamente alla stabilità del paese e risponde al bisogno di lavoratrici e lavoratori e di certo non si può aspettare la legge di bilancio per trovare le soluzioni».
MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO
Secondo il leader della Cisl Luigi Sbarra «va costruito un accordo triangolare che rilanci le retribuzioni, governi e gestisca prezzi e tariffe pubbliche, dia risposte strutturali sul fisco, dove occorre abbattere il cuneo fiscale sul lato lavoro e redistribuire il carico dell'Irpef a sostegno delle fasce medio-popolari degli occupati e dei pensionati».
E poi «vanno defiscalizzati i frutti della contrattazione». Il confronto con le parti sociali «sarà determinante, il presidente Draghi ha annunciato che o la prossima settimana o la successiva le riconvocherà. Io credo che si debbano determinare le condizioni per dare una risposta che tenga insieme queste tre questioni: rinnovo dei contratti, cuneo fiscale, lavoro povero» ha spiegato ieri il ministro del Lavoro Andrea Orlando. «L'inflazione picchia duro, in modo fortissimo nei settori del lavoro povero - ha aggiunto - e quindi noi dobbiamo assolutamente cercare di dare una risposta».
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