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    ESCALATION SÌ O NO? – L’IRAN E HEZBOLLAH NON HANNO ALCUN INTERESSE AD ALLARGARE IL CONFLITTO IN MEDIORIENTE: HANNO PAURA DI FINIRE MACIULLATI IN UNA GUERRA TOTALE – L’UNICO CHE VUOLE APRIRE UN ALTRO FRONTE, CON IL LIBANO (E SE POSSIBILE ANCHE OLTRE) È NETANYAHU: È L’UNICO MODO CHE HA PER NON PERDERE LA POLTRONA – LE MINACCE DEL MINISTRO DELLA DIFESA GALLANT A BEIRUT: “POTREMMO FARE COPIA INCOLLA DI GAZA”


     
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    BENJAMIN NETANYAHU AL CONFINE CON IL LIBANO BENJAMIN NETANYAHU AL CONFINE CON IL LIBANO

    DAGONOTA

    Escalation sì o escalation no? L’eventualità di un allargamento del conflitto in Medioriente è nelle mani di Teheran: è l’Iran ad armare, fomentare e pagare Hezbollah, il “partito di Dio” del Libano. Oggi uno dei leader militari della formazione, Hajj Jawwad, è stato ucciso da un raid israeliano. 

     

    È la terza morte eccellente nel giro di dieci giorni: prima è toccato a  Seyed Razi Mousavi, generale dei Guardiani della Rivoluzione iraniano, ucciso a Damasco a Natale. Poi è stata la volta di Saleh Al-Arouri, numero due di Hamas fatto fuori da un drone a Beirut. 

     

    discorso di hassan nasrallah 1 discorso di hassan nasrallah 1

    Ora, la risposta ai primi due “omicidi” è stata annacquata: tante urla, solite chiacchere, ma niente: sia l’ayatollah Khamenei, sia il capo di Hezbollah, Nasrallah al momento non hanno alcun interesse ad allargare il conflitto.

     

    Della serie, cari fratelli di Hamas, stiamo con voi, ma non siamo disposti a morire per Gaza.  Certo, non potranno continuare a fare finta di niente, ma probabilmente se la caveranno, come al solito, con qualche razzo e tante parole al vento.

     

    benny gantz benjamin netanyahu benny gantz benjamin netanyahu

    Morale della fava: l’unico ad avere un interesse a un allargamento del conflitto è Benjamin Netanyahu: il premier, che il 64% degli israeliani vuole spedire ai giardinetti (o peggio, in galera) vede nella guerra totale contro tutti i molti nemici dello stato ebraico l’unico modo per non perdere la poltrona. 

     

    “Bibi” è sempre più ostaggio dell’estrema destra dei coloni, rappresentata al governo dai Ben Gvir e dagli Smotrich. E anche il super falco Yoav Gallant ormai dà per scontato un intervento a Nord. Oggi, con nonchalance, in un’intervista al “Wall Street Journal”,  ha minacciato di spianare il Libano come Gaza: “Loro vedono cosa succede a Gaza e sanno che abbiamo la capacità di fare un 'copia-incolla' con Beirut"

     

    il blitz a beirut che ha ucciso saleh al arouri il blitz a beirut che ha ucciso saleh al arouri

    HEZBOLLAH, NON VOGLIAMO L'ESTENSIONE DEL CONFLITTO 

    (ANSA) - ROMA, 08 GEN - Il capogruppo parlamentare di Hezbollah, Muhammad Raad, ha affermato che il movimento filo-iraniano libanese non vuole l'allargamento del conflitto ma che Israele cessi i suoi attacchi. Parlando alla folla durante le esequie di un combattente di Hezbollah ucciso nel sud del Libano, Raad ha affermato che il Partito di Dio "non vuole che la guerra si estenda, ma che l'aggressione (israeliana) finisca". "Ma è certo che se Israele vuole espandere il conflitto, attaccando il nostro paese, noi andremo fino alla fine. Non temiamo le loro minacce", ha detto Raad, che ha perso uno dei suoi figli ucciso in un raid israeliano a novembre.

    hezbollah hezbollah

     

    LEADER MILITARE DI HEZBOLLAH UCCISO IN ATTACCO DI ISRAELE

    (ANSA-AFP) - Un leader militare di Hezbollah è stato ucciso in un attacco israeliano in Libano. Lo riferisce un funzionario della sicurezza. 

    Secondo i media di Beirut Jawwad Tawil, membro del Partito di Dio, è stato ucciso in un raid aereo compiuto da Israele a Kherbet Selem, località 20 km a nord dalla linea di demarcazione con Israele.

     

    OMAGGIO DI HEZBOLLAH A DIRIGENTE UCCISO OGGI DA ISRAELE 

    possibile allargamento del conflitto tra israele e hamas possibile allargamento del conflitto tra israele e hamas

    (ANSA) - L'ufficio stampa di Hezbollah ha pubblicato poco fa una serie di foto di Wissam Tawil, il dirigente militare ucciso stamani nel sud del Libano da un raid israeliano.

     

    Nelle immagini si mostra Hajj Jawwad, nome di battaglia di Tawil, al fianco sia del capo degli Hezbollah, Hasan Nasrallah, sia del generale iraniano Qasem Soleimani, ex comandante della forza Qods dei Pasdaran, ucciso da un raid Usa 4 anni fa a Baghdad, sia di Imad Mughniye, capo militare di Hezbollah ucciso a Damasco nel 2008 in un attentato attribuito a Israele.

     

    Non è chiaro che ruolo ricoprisse Tawil ma media libanesi riferiscono che Hajj Jawwad era uno dei dirigenti delle forze speciali di Hezbollah nel sud del Libano, l'Unità Radwan, così chiamata in ricordo del nome di battaglia di Imad Mughniye, Hajj Radwan.

     

    MEDIA, MEMBRO HEZBOLLAH UCCISO DIRIGEVA OPERAZIONI NEL SUD 

    proteste a ramallah dopo l uccisione di saleh al arouri proteste a ramallah dopo l uccisione di saleh al arouri

    (ANSA) - Era uno dei dirigenti delle operazioni di Hezbollah nel sud del Libano il membro della struttura militare del Partito di Dio ucciso stamani a Kherbet Selem, cittadina libanese 20 km a nord dalla linea di demarcazione con Israele.

     

    Lo riferiscono media panarabi e libanesi citando fonti della sicurezza locali, secondo cui Wissam Tawil (non Jawwad Tawil, come in precedenza riportato) dirigeva una sezione delle forze speciali di Hezbollah, le Forze Radwan. 

     

    GALLANT AVVERTE IL LIBANO,BEIRUT POTREBBE ESSERE COME GAZA

    (ANSA) - In una intervista al Wall Street Journal il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che se non sarà raggiunto con il Libano un accordo che consenta agli abitanti della Alta Galilea di tornare alle proprie abitazioni (che da mesi sono bombardate dagli Hezbollah), Israele non esiterà a fare ricorso alla forza. "Siamo pronti a fare sacrifici - ha detto Gallant - Loro vedono cosa succede a Gaza e sanno che abbiamo la capacità di fare un 'copia-incolla' con Beirut". 

    saleh al arouri saleh al arouri

     

    GALLANT, ISRAELE STA PASSANDO A FASE OPERAZIONI SPECIALI

    (ANSA) - In vista della visita in Israele del segretario di Stato Usa Antony Blinken, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato in un'intervista al Wsj che le forze israeliane si stanno spostando da quella che ha definito "l'intensa fase di manovra della guerra" verso "diversi tipi di operazioni speciali".

     

    Ma, ha avvertito Gallant, la fase 3 del conflitto "durerà più a lungo" e ha sottolineato che Israele non abbandonerà il suo obiettivo di distruggere Hamas, ponendo fine al suo controllo su Gaza e liberando gli ostaggi che restano nelle mani di Hamas

    il blitz a beirut che ha ucciso saleh al arouri il blitz a beirut che ha ucciso saleh al arouri

     

    ISRAELIANI INSODDISFATTI DI NETANYAHU, SOSTEGNO SOLO DAL 32%

    (ANSA) - Tre mesi dopo l'inizio della guerra a Gaza, il 64 per cento degli israeliani sono insoddisfatti per la gestione da parte del premier Benyamin Netanyahu, mentre il 32 per cento la approvano. Lo ha rilevato un sondaggio della televisione pubblica Kan secondo cui critiche al suo comportamento giungono anche dall'area politica che lo sostiene.

     

    Gli israeliani esprimono invece fiducia per la gestione del confitto dal ministro della difesa Yoav Gallant (63 per cento dei consensi, 30 per cento di critiche) e dal capo di stato maggiore il generale Herzi Halevi (67 per cento dei consensi, 23 per cento di critiche). In un altro sondaggio, diffuso dalla tv commerciale Canale 12, il primo partito di Israele in caso di elezioni sarebbe oggi la Unione Nazionale del leader centrista Benny Gantz, con 33 dei 120 seggi.

     

    Il Likud otterrebbe solo 20 seggi (12 in meno rispetto alle elezioni di un anno fa) ed altri 14 seggi andrebbero al partito centrista di Yair Lapid (pure in netto calo). I due partiti dell'estrema destra - Potere Ebraico e Sionismo Religioso - otterrebbero rispettivamente 8 e 4 seggi. Un anno fa, presentatisi assieme, ebbero 14 seggi.

     

    arsenale di hamas e hezbollah arsenale di hamas e hezbollah

    CRESCE IL TIMORE CHE ISRAELE, GLI STATI UNITI E GLI ALLEATI DELL'IRAN SI STIANO AVVICINANDO A UNA GUERRA TOTALE A OGNI ATTACCO

    Traduzione dell’articolo di Joseph Krauss per “Associated Press”

     

    Solo nell'ultima settimana, Israele ha ucciso un alto militante di Hamas in un attacco aereo a Beirut, Hezbollah ha colpito con dei razzi una base israeliana sensibile, gli Stati Uniti hanno ucciso un comandante di milizie a Baghdad e i ribelli sostenuti dall'Iran nello Yemen hanno avuto scambi a fuoco con la Marina statunitense.

     

    Ogni attacco e contrattacco aumenta il rischio che la già catastrofica guerra di Gaza si riversi nella regione. E nella decennale situazione di stallo che oppone Stati Uniti e Israele all'Iran e ai gruppi militanti alleati, si teme che una parte possa scatenare una guerra più ampia, anche solo per non apparire debole.

    MURALE CHE INNEGGIA AGLI ATTACCHI TERRORISTICI DI HAMAS, A BEIRUT MURALE CHE INNEGGIA AGLI ATTACCHI TERRORISTICI DI HAMAS, A BEIRUT

     

    Le divisioni all'interno di ciascun campo aggiungono un altro livello di volatilità: Hamas potrebbe aver sperato che il suo attacco del 7 ottobre avrebbe trascinato i suoi alleati in una guerra più ampia con Israele.

     

    Gli israeliani parlano sempre più della necessità di cambiare l'equazione in Libano - e lunedì un attacco aereo israeliano ha ucciso un comandante di Hezbollah - anche se Washington mira a contenere il conflitto.

    Mentre le partite a scacchi intrecciate diventano sempre più complicate, aumenta il potenziale di un errore di calcolo.

     

    GAZA È GROUND ZERO

    HEZBOLLAH IN LIBANO HEZBOLLAH IN LIBANO

    Hamas afferma che la furia del 7 ottobre nel sud di Israele, che ha scatenato la guerra a Gaza, è stata una risposta puramente palestinese a decenni di dominazione israeliana. Non ci sono prove che l'Iran, Hezbollah o altri gruppi alleati abbiano avuto un ruolo diretto o che ne fossero a conoscenza in anticipo.

     

    Ma quando Israele ha risposto lanciando una delle campagne militari più devastanti del XXI secolo a Gaza, un'enclave assediata che ospita 2,3 milioni di palestinesi, il cosiddetto Asse della Resistenza - l'Iran e i gruppi militanti che sostiene in tutta la regione - ha dovuto affrontare pressioni per rispondere.

     

    La causa palestinese ha una profonda risonanza in tutta la regione e lasciare Hamas da solo ad affrontare la furia di Israele avrebbe rischiato di disfare un'alleanza militare che l'Iran sta costruendo da quando la Rivoluzione islamica del 1979 lo ha messo in rotta di collisione con l'Occidente.

    hassan nasrallah 2 hassan nasrallah 2

     

    "Non vogliono la guerra, ma allo stesso tempo non vogliono che gli israeliani continuino a colpire senza ritorsioni", ha detto Qassim Qassir, esperto libanese di Hezbollah. "Deve succedere qualcosa di grosso, senza andare in guerra, in modo che gli israeliani e gli americani si convincano che non c'è una via d'uscita", ha detto.

     

    HEZBOLLAH FA DA AGO DELLA BILANCIA

    Tra tutti i proxy regionali dell'Iran, Hezbollah si trova di fronte al dilemma più grande. Se tollera gli attacchi israeliani, come quello a Beirut che ha ucciso il vice leader politico di Hamas, rischia di apparire come un alleato debole o inaffidabile. Ma se scatena una guerra totale, Israele ha minacciato di distruggere il Libano, già in preda a una grave crisi economica. Anche i sostenitori di Hezbollah potrebbero considerarlo un prezzo troppo alto da pagare per un alleato palestinese.

     

    hezbollah hezbollah

    Hezbollah ha effettuato attacchi lungo il confine quasi ogni giorno da quando è scoppiata la guerra a Gaza, con l'apparente obiettivo di bloccare alcune truppe israeliane. Israele ha risposto al fuoco, ma ogni parte sembra calibrare attentamente le proprie azioni per limitare l'intensità.

     

    Una raffica di almeno 40 razzi lanciati da Hezbollah contro una base militare israeliana sabato ha inviato un messaggio senza scatenare una guerra, anche se potrebbe aver innescato l'attacco di lunedì. 80 razzi sarebbero stati un passo eccessivo? E se qualcuno fosse stato ucciso? Quante vittime avrebbero giustificato una vera e propria offensiva? I calcoli non forniscono risposte chiare. E alla fine, dicono gli esperti, potrebbe non essere un singolo attacco a farlo.

     

    hezbollah hezbollah

    Israele è determinato a far tornare decine di migliaia di suoi cittadini nelle comunità vicine al confine con il Libano che sono state evacuate sotto il fuoco di Hezbollah quasi tre mesi fa e, dopo il 7 ottobre, potrebbe non essere più in grado di tollerare una presenza armata di Hezbollah proprio dall'altra parte della frontiera.

     

    I leader israeliani hanno ripetutamente minacciato di usare la forza militare se Hezbollah non rispetterà il cessate il fuoco delle Nazioni Unite del 2006, che ha ordinato al gruppo militante di ritirarsi dal confine.

     

    "Nessuna delle due parti vuole una guerra, ma entrambe credono che sia inevitabile", ha dichiarato Yoel Guzansky, ricercatore senior presso l'Istituto israeliano per gli studi sulla sicurezza nazionale dell'Università di Tel Aviv. "Tutti in Israele pensano che sia solo una questione di tempo prima che si debba cambiare la realtà", in modo che la gente possa tornare alle proprie case.

     

    hassan nasrallah hassan nasrallah

    LA DETERRENZA DEGLI USA ARRIVA SOLO FINO A UN CERTO PUNTO

    In ottobre gli Stati Uniti hanno posizionato nella regione due gruppi d'attacco di portaerei. Una sta rientrando in patria, ma verrà sostituita da altre navi da guerra. Il dispiegamento ha inviato un avvertimento inequivocabile all'Iran e ai suoi alleati di non allargare il conflitto, ma non tutti sembrano aver ricevuto il messaggio.

     

    I gruppi militanti sostenuti dall'Iran in Siria e in Iraq hanno lanciato decine di attacchi missilistici contro le basi statunitensi. I ribelli Houthi in Yemen, sostenuti dall'Iran, hanno attaccato le navi internazionali nel Mar Rosso, con potenziali conseguenze per l'economia mondiale. L'Iran sostiene che i suoi alleati agiscono per conto proprio e non su ordine di Teheran. 

     

    HEZBOLLAH HEZBOLLAH

    L'ultima cosa che la maggior parte degli americani vuole, dopo due decenni di costose campagne in Iraq e Afghanistan, è un'altra guerra in Medio Oriente.

     

    Ma nelle ultime settimane, le forze statunitensi hanno ucciso un comandante di alto livello delle milizie sostenute dall'Iran in Iraq e 10 ribelli Houthi che stavano cercando di abbordare una nave container, versando un sangue che potrebbe richiedere una risposta.

     

    Washington ha faticato a mettere insieme una forza di sicurezza multinazionale per proteggere la navigazione nel Mar Rosso. Ma sembra esitare ad attaccare gli Houthi a terra quando sembrano vicini a raggiungere un accordo di pace con l'Arabia Saudita dopo anni di guerra. Nel frattempo, i funzionari israeliani hanno dichiarato che la finestra per i suoi alleati per convincere Hezbollah e gli Houthi a ritirarsi si sta chiudendo.

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    COME FINIRÀ?

    È probabile che le tensioni regionali rimangano alte finché Israele continuerà la sua offensiva a Gaza, per distruggere completamente Hamas. Molti si chiedono se ciò sia possibile, date le profonde radici del gruppo nella società palestinese, e gli stessi leader israeliani affermano che ci vorranno ancora molti mesi.

     

    Gli Stati Uniti, che hanno fornito un sostegno militare e diplomatico cruciale all'offensiva israeliana, sono ampiamente considerati l'unica potenza in grado di porvi fine. Gli alleati dell'Iran sembrano credere che Washington interverrà se i suoi costi diventeranno troppo elevati - da qui gli attacchi alle basi statunitensi e alle navi internazionali.

     

    HEZBOLLAH HEZBOLLAH

    Il Segretario di Stato americano Antony Blinken, il capo della politica estera dell'Unione Europea Josep Borrell e il Ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock sono tutti tornati nella regione questa settimana, con l'obiettivo di cercare di contenere la violenza attraverso la diplomazia.

     

    Ma i messaggi più importanti saranno probabilmente inviati con i missili. "Gli americani non vogliono una guerra aperta con l'Iran e gli iraniani non vogliono una guerra aperta con gli Stati Uniti", ha dichiarato Ali Hamadeh, un analista che scrive per il quotidiano libanese An-Nahar. "Pertanto, ci sono negoziati con il fuoco".

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