• Dagospia

    “VIENE DA PENSARE CHE DAL GOVERNO, PIÙ CHE IMBARAZZATI, SIANO CONNIVENTI” – LA DEPUTATA DEL PD, LIA QUARTAPELLE, ATTACCA LA MELONI SUL CASO DELL’ESFILTRAZIONE DI ARTEM USS, FUGGITO DA MILANO: “DICONO CHE FARANNO LE DOVUTE VERIFICHE, BENE. MA FORSE CI ARRIVANO UN PO’ TARDI. DOBBIAMO CAPIRE SE C’È STATO DISINTERESSE O DOLO. PERCHÉ IL SOSPETTO È CHE OLTRE ALL’IMBARAZZO PER LA VICENDA CI SIA DELL’ALTRO”


     
    Guarda la fotogallery

    Estratto dell’articolo di Luca Roberto per “il Foglio”

     

    lia quartapelle foto di bacco (3) lia quartapelle foto di bacco (3)

    Secondo la deputata del Pd Lia Quartapelle l’esfiltrazione illegale dall’Italia alla Russia di Artem Uss è un danno grave alla reputazione internazionale del nostro paese. “E’ incredibile che il governo sia rimasto zitto per tre settimane. Viene da pensare che più che imbarazzati siano conniventi. Se fosse capitato a noi quando eravamo al governo ci sarebbe stata una rivolta generalizzata. Questa è l’idea di sicurezza che hanno?”.

     

    Il caso riempie da giorni le pagine dei giornali italiani. Artem Uss, figlio di Alexander, governatore della regione siberiana di Krasnoyarks e uomo vicino al presidente russo Vladimir Putin, era stato arrestato a Malpensa lo scorso ottobre dietro mandato di cattura spiccato dagli Stati Uniti.

    ARTEM USS ARTEM USS

     

    […] Era stato messo in custodia cautelare in una struttura a Bosco Vione di Basiglio, periferia di Milano. Il 22 marzo è sparito dall’Italia, il giorno dopo che la Corte d’Appello di Milano aveva dato l’ok alla sua estradizione negli Usa.

     

    “Già dalla scelta del luogo in cui scontava la detenzione preventiva, c’è qualcosa di molto strano”, dice Quartapelle al Foglio. “Si sapeva che era un residence che aveva già ospitato personale dell’ambasciata russa”.

     

    Per questo uno dei nodi da capire è per quale ragione non sia stata predisposta una sorveglianza nei confronti dell’uomo, sospettato di essere una spia nel nostro paese.

     

    audizione giorgia meloni al copasir 3 audizione giorgia meloni al copasir 3

    “Che ci sia stata una sottovalutazione è sotto gli occhi di tutti, e coinvolge diversi livelli di responsabilità. In primis chi non ha rispettato le indicazione della magistratura”, dice la parlamentare del Pd. “E poi chi non ha predisposto una vigilanza adeguata, concedendo anzi una custodia cautelare molto lasca. Forse per questo governo fanno notizia solo le evasioni dei poveracci, dei tossicodipendenti, da San Vittore, per cui sono intervenuti ministri, sottosegretari. Adesso tutti silenti”.

     

    Nelle prossime ore i dem presenteranno un’interrogazione nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Pronta a trasformarsi in un’interpellanza urgente qualora non arrivassero risposte rapide. Perché l’altro dettaglio che inquieta di questa vicenda è il ringraziamento che Alexander Uss ha rivolto, oltre al presidente Putin, anche “agli amici della Russia, che al momento giusto sono pronti a sostenerla”.

     

    LA STRUTTURA DOVE ARTEM USS ERA AI DOMICILIARI LA STRUTTURA DOVE ARTEM USS ERA AI DOMICILIARI

    Così come l’emersione del presunto coinvolgimento, nell’esfiltrazione, di un ex militare italiano in congedo ora residente sul suolo russo, attenzionato dalla nostra intelligence: “Dicono che faranno le dovute verifiche, bene. Ma forse ci arrivano un po’ tardi”, è il commento della vicepresidente della commissione Esteri alla Camera.  “[…] dobbiamo capire se c’è stato disinteresse o dolo. Perché il sospetto è che oltre all’imbarazzo per la vicenda ci sia dell’altro”. […]

    audizione giorgia meloni al copasir 2 audizione giorgia meloni al copasir 2 audizione giorgia meloni al copasir lorenzo guerini audizione giorgia meloni al copasir lorenzo guerini

    ALEXANDER USS ALEXANDER USS LA VERA FOTO DI ARTEM USS LA VERA FOTO DI ARTEM USS ROTTA JET MILITARI AMERICANI DECOLLATI DOPO LA FUGA DI ARTEM USS ROTTA JET MILITARI AMERICANI DECOLLATI DOPO LA FUGA DI ARTEM USS

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport