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    PREPARATEVI ALLA PROSSIMA CRISI BANCARIA - LA POPOLARE DI BARI, PRINCIPALE BANCA DELL'ITALIA MERIDIONALE E DA TEMPO IN DIFFICOLTÀ, SI PREPARA A VARARE UN PIANO DI RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE DA 500 MILIONI DI EURO: EMISSIONE DI NUOVE AZIONI FINO A 300 MILIONI E L'EMISSIONE DI TITOLI SUBORDINATI PER 200 MILIONI


     
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    Gianluca Paolucci per “la Stampa”

     

    Potrebbe essere il prossimo problema bancario italiano. La Popolare di Bari, principale banca dell' Italia meridionale e da tempo in difficoltà, si preparerebbe a varare un piano di rafforzamento patrimoniale da 500 milioni di euro.

     

    BANCA POPOLARE DI BARI BANCA POPOLARE DI BARI

    L'istituto, dopo le indiscrezioni circolate ieri, fa sapere che «esaminerà e delibererà in merito al nuovo piano industriale e al conseguente piano di rafforzamento patrimoniale». Ma precisa che «ogni indiscrezione antecedente al passaggio consiliare, non può ritenersi supportata da dati veritieri».

     

    Secondo l' agenzia Reuters, il piano allo studio prevederebbe una emissione di nuove azioni fino a 300 milioni di euro e l' emissione di titoli subordinati per 200 milioni di euro.

    L' istituto pugliese dovrebbe approvare anche la trasformazione in società per azioni, come imposto dal decreto del 2015 sulle banche popolari.

     

    La Banca d' Italia, spiega ancora l' agenzia, sta seguendo con attenzione la vicenda.

    Sul mercato si segnala che l' operazione di rafforzamento patrimoniale si presenta piena di incognite. Un titolo subordinato Popolare Bari con scadenza 2021 scambia sul mercato a circa 60, pur con volumi estremamente sottili. Il rendimento attuale è superiore al 23%.

    L' istituto ha perso 139 milioni nei primi sei mesi del 2018, mentre nel bilancio 2017 avvisava di aver avuto «difficoltà» a reperire risorse finanziarie sul mercato.

     

     

    BANCA POPOLARE DI BARI BANCA POPOLARE DI BARI

    Guardando ai conti, se ne capiscono le ragioni. Al 30 giugno, i crediti deteriorati lordi erano pari a più di un quarto del totale dei crediti (2,571 miliardi contro 7,04 in bonis). Il tasso di copertura totale era pari al 39,1%, contro una media vicina la 50% per Carige. Le sofferenze, ovvero i crediti deteriorati di peggiore qualità, avevano un tasso di copertura al 58,9%.

     

    Sull' istituto pesa anche il contenzioso con alcuni soci per la vendita delle azioni mentre la procura di Bari sta indagando, oltre che su questo, anche su altre vicende relative alla gestione della banca, da sempre guidata dalla famiglia Jacobini. Due mesi fa la Consob ha multato per 2,6 milioni una serie di esponenti aziendali per una serie di irregolarità negli aumenti id capitale collocati alla clientela.

     

    Dallo scorso mese di dicembre è stato chiamato come amministratore delegato Vincenzo De Bustis, banchiere di lungo corso già a capo delle attività di Deutsche Bank in Italia e in precedenza amministratore delegato di Monte dei Paschi, dalla quale era uscito lasciando ben pochi rimpianti. De Bustis arriva a Siena all' inizio del millennio, dopo l'acquisizione da parte di Siena di Banca 121 - già Banca del Salento -, da lui guidata.

     

    Un' operazione fortemente criticata, sia per l' esborso da parte di Mps che per i problemi successivi, legati al collocamento presso i risparmiatori di prodotti strutturati (My Way e ForYou), poi sanzionato dalle autorità. Per De Bustis si tratta di un ritorno: era già stato alla Popolare id Bari, come direttore generale, dal 2011 al 2015.

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