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    LA RICOSTRUZIONE DELLA NOTTE CHE HA PORTATO 4 ITALIANI A ESSERE ACCUSATI DI STUPRO DI GRUPPO NEI CONFRONTI DI UNA 29ENNE BRASILIANA A MAIORCA – LA VIOLENZA SAREBBE COMINCIATA DOPO UN PRIMO RAPPORTO CONSENSUALE, QUANDO SAREBBERO COMPARSI GLI ALTRI TRE. UNO DEL GRUPPO NON AVREBBE PARTECIPATO ALLO STUPRO MA LE MANETTE SONO SCATTATE PURE PER LUI PERCHÉ, SECONDO IL GIUDICE, NON SI SAREBBE OPPOSTO ALLA VIOLENZA – SI ANALIZZANO TELEFONINI E CHAT, PRELEVATO ANCHE IL DNA – IL RICORSO DEI LEGALI CONTRO L’ARRESTO…


     
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    Alessandro Fulloni per il “Corriere della Sera” - Estratti

     

    MAIORCA STUPRO DI GRUPPO COINVOLTI 4 ITALIANI MAIORCA STUPRO DI GRUPPO COINVOLTI 4 ITALIANI

    Le prime due notti, da martedì, nel centro penitenziario di Palma di Maiorca trascorse nel «braccio» della delinquenza comune. Ma con la speranza che la loro permanenza in cella si riveli il più breve possibile.

     

    Nei prossimi giorni l’avvocato dovrebbe presentare il ricorso contro la decisione di incarcerare, in attesa del giudizio, i quattro italiani — tutti tra i 24 e i 27 anni — arrestati domenica per la violenza sessuale ai danni della brasiliana 29enne che li ha denunciati.

     

    Il gruppetto, in vacanza alle Baleari, aveva il biglietto di rientro per l’Italia proprio per domenica. Per questo, per evitare la fuga, gli accertamenti sono stati velocizzati al massimo. Decisivo nell’identificazione di Alessandro, Domenico, Paolo e Rocco — questi i nomi di battesimo — è stato il passaporto di uno dei quattro che la donna è riuscita a prelevare prima di allontanarsi, raggiungendo il commissariato in taxi. 

     

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    La vicenda è seguita con «la massima attenzione» dal consolato generale dell’Italia a Barcellona che si è attivato tramite l’avvocato Alessio Paoletti, il console onorario a Palma di Maiorca.

     

    Domani lo stesso Paoletti andrà in visita al carcere e incontrerà i connazionali qualora manifestassero il loro interesse a essere assistiti dalla rappresentanza diplomatica italiana.

     

    Nel frattempo l’indagine va avanti. Gli investigatori starebbero analizzando i contenuti e le comunicazioni telefoniche, chat comprese, dei quattro, uno dei quali proveniente da Torino. La «scientifica» avrebbe anche raccolto tracce del Dna individuate nell’appartamento in cui sarebbe avvenuta la violenza.

     

    Affittato per la loro vacanza, sta in un residence a Playa de Palma, non lontano dalla spiaggia e soprattutto dal centro della movida a Palma di Maiorca. Proprio qui, in una discoteca sul Paseo Marítimo, l’affollato lungomare della località turistica, uno del quartetto avrebbe incrociato, verso l’una del mattino, la brasiliana. Due chiacchiere banali.

     

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    Lei che chiede: «Hai una sigaretta?». Lui che si affanna per trovarla. Verso le cinque i due si sono nuovamente incrociati all’uscita del locale. Altre chiacchiere. E l’appartamento raggiunto assieme, in taxi.

     

    Lo stupro sarebbe cominciato dopo un primo rapporto consensuale, quando sarebbero comparsi gli altri tre, pure loro di rientro dalla discoteca e sempre in taxi. Uno del gruppo non avrebbe partecipato allo stupro, sarebbe rimasto in disparte, in un balcone.

    Ma le manette sono scattate pure per lui perché, secondo il giudice, non si sarebbe opposto alla violenza.

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