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(ANSA) - Il Comitato investigativo russo sostiene di aver aperto un'inchiesta su un presunto "finanziamento di attività terroristiche" sostenendo che "il denaro per compiere attacchi terroristici in Russia e all'estero" sia "arrivato attraverso organizzazioni commerciali, tra cui la compagnia ucraina di petrolio e gas Burisma Holdings".
Si tratta di una società in cui il figlio del presidente americano Joe Biden, Hunter Biden, sedeva nel consiglio d'amministrazione. Mosca pare puntare il dito anche contro non meglio specificati "alti funzionari degli Stati Uniti e dei paesi della Nato".
Nella nota, il Comitato investigativo sostiene infatti di aver "effettuato un'ispezione a seguito dell'appello di un gruppo di deputati della Duma" e "di altre persone sul finanziamento di attività terroristiche da parte di alti funzionari degli Stati Uniti Stati e paesi della Nato" e di aver "aperto un procedimento penale" sulla "base dei risultati" per "finanziamento del terrorismo". Lo riporta l'agenzia Ria Novosti.
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Il sistema giudiziario e quello investigativo in Russia sono legati a doppio filo al potere politico. L'annuncio arriva poche settimane dopo l'attentato terroristico al Crocus City Hall, rivendicato dall'Isis, ma per il quale la Russia, senza finora fornire prova alcuna, parla di una presunta "pista ucraina". Diversi osservatori temono che il Cremlino voglia tentare di incolpare in qualche modo l'Ucraina per tentare di giustificare un'eventuale escalation nella guerra.
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