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    “MI HA SALVATO UN COLPO DI TOSSE” - L’INCREDIBILE DISAVVENTURA DI MICHAEL PACKARD, 56ENNE PESCATORE DI ARAGOSTE DEL MASSACHUSETTS, INGHIOTTITO DA UNA BALENA E RISPUTATO DOPO UN MINUTO: ERA A CACCIA DI CROSTACEI CON LA BOMBOLA DI OSSIGENO QUANDO HA VISTO TUTTO NERO – “POTEVO MUOVERMI, MA NON TROVAVO PIÙ L'EROGATORE DELL'OSSIGENO.  SENTIVO I MUSCOLI DELLA BALENA CHE SI CONTRAEVANO INTORNO A ME SENZA STRIZZARMI E POI...” – A SALVARLO È STATO IL…


     
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    Flavio Pompetti per "Il Messaggero"

     

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    Inghiottito dalla bocca di una balena, e poi risputato nel mare. Un pescatore di aragoste nelle acque di Cape Cod in Massachusetts ha vissuto un'esperienza traumatica quanto incredibile, che pensavamo appartenesse solo alla sfera della letteratura e della mitologia religiosa. Come Giona e come Pinocchio ha sperimentato la tenebra della cavità orale di una megattera, ed è tornato alla luce quasi senza danni per raccontare la sua storia.

     

    PESCA SUBACQUEA Michael Packard è un veterano cacciatore di aragoste di cinquantasei anni, e pesca nelle baie del New England. Fino a qualche tempo fa le acque di Cape Cod erano affollate dai preziosi crostacei, e costellate dalle boe che segnalano la presenza delle nasse con le quali vengono catturati. Il riscaldamento atmosferico e delle acque negli ultimi anni ha spinto le aragoste molto più a nord, al largo delle Nuova Scozia e della costa canadese. Per questo pescatori come Packard scendono sempre più frequentemente con pinne e bombola di ossigeno a cercare quelle ancora rimaste nelle acque domestiche.

     

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    Venerdì mattina poco dopo le 8 era già alla seconda immersione e si trovava a circa 15 metri di profondità, quando è avvenuto l'incidente. «Ho avvertito un colpo alla schiena (probabilmente l'impatto con il rostro già spalancato della balena, ndr.). Poi il buio assoluto. Potevo muovermi, ma non trovavo più l'erogatore dell'ossigeno. Sentivo i muscoli della balena che si contraevano intorno a me senza strizzarmi. Temevo di aver incontrato uno degli squali che sono visitatori frequenti della baia, ma ho capito presto quello che mi era successo perché al tatto non trovavo denti. Ero dentro il corpo di una megattera! Ho pensato ai miei due figli di dodici e quindici anni, e poi ho concluso: ecco, sto per morire».

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    La bocca di una balena di grosse dimensioni può contenere fino a 70 tonnellate di volume. Il cetaceo la riempie di tutto quello che trova nell'acqua marina durante la caccia: crostacei, calamari, plancton, kril. La dinamica dell'apertura è come l'esplosione di un paracadute, e il rostro finisce per ostruire gli occhi del cetaceo, il quale non è capace di discernere quello che sta pescando. Poi spinge con la lingua contro i fanoni, le lamine flessibili che si estendono dalla mascella. L'acqua esce dalla bocca, mentre tutto il materiale commestibile rimane intrappolato. Nella cavità nella quale si è venuto a trovare il pescatore non c'erano le candele di mastro Geppetto. Il buio ha tradito Packard, e gli ha fatto temere che il mammifero l'avrebbe digerito, oppure che la riserva di ossigeno nelle bombole si sarebbe esaurita, e lui sarebbe finito asfissiato.

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    RISCHIO EMBOLIA In realtà, come spiega il biologo marino Jooke Robbins, il rischio era inesistente: il passaggio tra la gola e l'esofago di una megattera è troppo piccolo per il corpo umano, e l'ingombro dell'insolita preda deve essere risultato troppo fastidioso. Il vero pericolo avrebbe potuto essere la rapida risalita dalla profondità del mare, senza effettuare la fase di compensazione che i subacquei sono abituati ad osservare. Packard ha rischiato l'incidente più comune nella sua professione: la formazione di un embolo di conseguenze micidiali.

     

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    Dopo circa trenta secondi che al prigioniero sono sembrati un'eternità, la balena è tornata in superficie e ha cominciato a scuotere la bocca aperta, infastidita dai movimenti del sub, ovviamente impaurito che si agitava dentro di lei, e con un colpo di tosse ha sputato l'ospite indesiderato. I compagni di pesca tra cui la sorella Cynthia a bordo di un battello hanno visto Michael uscire dalla bocca della balena come per miracolo, prima le pinne e poi il resto, e cadere in acqua. Lo hanno soccorso e portato in ospedale, ma a parte qualche escoriazione e l'indolenzimento, i danni erano stati minimi.

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