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    LE BALLE DI SALVINI E DI MAIO - IL FACT CHECKING DI 'UNIMPRESA' SUL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA DEL GOVERNO - LA PRESSIONE FISCALE SALIRÀ AL 42,7% NEL 2020 DAL 42% DI QUEST’ANNO - PAGHEREMO 55 MLD IN PIÙ DI TASSE E LE IMPRESE VERSERANNO 18 MILIARDI EXTRA DI CONTRIBUTI INPS: UNA STANGATA PER MANTENERE LO STATO CHE INGRASSA SEMPRE DI PIÙ - LE PMI ATTACCANO: "PRESE IN GIRO"


     
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    tria di maio salvini conte tria di maio salvini conte

    (AGI) - Niente riduzione di tasse e contributi: la pressione fiscale passera' dal 42% di quest'anno al 42,7% del biennio 2020-2021 e si attestera' al 42,5% nel 2022. Inoltre l'aumento dell'Iva che scattera' nel 2020 fara' salire il gettito tributario di 24 miliardi di euro. È quanto rileva l'operazione fact checking realizzata dal Centro studi di Unimpresa sul Documento di economia e finanza approvato nelle scorse settimane dal consiglio dei ministri. In totale, secondo l'analisi, tra prelievo tributario e versamenti contributivi, le famiglie e le imprese italiane pagheranno 76 miliardi in piu' nel quadriennio 2019-2022 rispetto al 2018 e, grazie al super conto erariale, copriranno l'aumento delle spese dello Stato, che continua a ingrassare, pari a 75 miliardi in piu'. Nei prossimi quattro anni, si pagheranno 55 miliardi di tasse aggiuntive e 18 miliardi in piu' alla voce "previdenza". Nel 2022, lo Stato incassera' 890 miliardi (+9,37%) e le uscite sfonderanno il muro dei 900 miliardi (+8,85%). Tutto questo con una crescita economica risibile: il pil salira' dello 0,2% quest'anno e di poco oltre l'1% nei quattro anni successivi. 

     

     

    MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO COME BUD SPENCER E TERENCE HILL MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO COME BUD SPENCER E TERENCE HILL

     "I numeri dicono sempre la verita' e smascherano le prese in giro del governo, delle quali siamo ormai stufi - commenta il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci - le chiacchiere politiche da una parte e i numeri dall'altra. Si avvicina l'ingresso nelle urne per le elezioni europee e dal governo riceviamo solo promesse. Le imprese e le famiglie avrebbero bisogno di pagare meno tasse e invece ne pagheranno sempre di piu', una valanga di tasse in piu'". Secondo l'analisi dell'associazione, realizzata sulla base del Def del 9 aprile, non si registrera' nessun calo della pressione fiscale, destinata, anzi, a salire nei prossimi anni. Il totale delle entrate dello Stato rispetto al prodotto interno lordo, arrivate a quota 42,1% nel 2018, si attestera' al 42,0% nel 2019, al 42,7% nel 2020, al 42,7% nel 2021 e al 42,5% 2022. 

     

     

    DANILO TONINELLI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI DANILO TONINELLI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI

    Tutto questo con una crescita economica assai modesta: il Pil dovrebbe salire, secondo il Def, dello 0,2% quest'anno, dell'1,01% nel 2020, dell'1,03% nel 2021 e dell'1,02% nel 2022. Quanto alle tasse, il totale delle entrate tributarie si attestera' a quota 506,8 miliardi alla fine del 2019; di questi, 248,6 miliardi sono le imposte dirette (come Irpef, Ires, Irap, Imu), 257,2 miliardi le indirette (come Iva, accise, registro) e 967 milioni le altre in "conto capitale". Si tratta di una voce del bilancio pubblico che salira' a 535,2 miliardi nel 2020 (rispettivamente 250,1 miliardi, 284,1 miliardi e 972 milioni), a 550,3 miliardi nel 2021 (rispettivamente 255,1 miliardi, 294,2 miliardi e 979 milioni), a 559,93 miliardi nel 2022 (rispettivamente 259m2 miliardi, 299,1 miliardi e 985 milioni). 

     

     

    Complessivamente, considerano la variazione di ciascun anno del quadriennio in esame rispetto al 2018, l'aumento delle entrate tributarie nelle casse dello Stato sara' pari a 55,3 miliardi (+10,98%): le imposte dirette cresceranno di 10,4 miliardi (+4,18%), le indirette di 45,4 miliardi (17,92%) e le altre si ridurranno di 493 milioni (-33,36%).

     

    salvini di maio salvini di maio

     

    Cresceranno anche le entrate relative a contributi sociali (previdenza e assistenza): dai 234,9 miliardi del 2018 si passera' ai 250,5 miliardi del 2019, ai 244,1 miliardi del 2020, ai 248,3 miliardi del 2021, ai 253,6 miliardi del 2022. L'incremento complessivo di questa voce, che ha effetti sul costo del lavoro per le imprese, sara' pari a 18,6 miliardi (+7,95%). In salita, poi, anche le altre entrate correnti per 2,1 miliardi (+2,92%). Ne consegue che il totale delle entrate dello Stato aumentera' di 76,2 miliardi (+9,37%) rispetto al 2018 nei prossimi quattro anni: dagli 834,4 miliardi del 2019 si passera' agli 856,6 miliardi del 2020, agli 875,4 miliardi del 2021 e agli 890,1 del 2022. Accanto alla crescita delle tasse, c'e' quella della spesa pubblica. 

     

     

    La spending review pare inefficace: il totale delle uscite - arrivate a 853,6 miliardi nel 2018 - si attestera' a 869,7 miliardi nel 2019, a 894,9 miliardi nel 2020, a 912,2 miliardi nel 2021 e a 929,1 miliardi nel 2021. Complessivamente, rispetto al 2018 ci sara' un incremento della spesa di 75,5 miliardi (+8,85%). Saliranno le uscite correnti per complessivi 60,1 miliardi (+8,23%) e subira' un incremento anche la spesa per il servizio del debito pubblico (interessi passivi) pari a 8,7 miliardi (+13,48%). In leggero aumento la spesa in conto capitale ovvero la voce che riguarda gli investimenti pubblici, specie quelli in infrastrutture e grandi opere: lo Stato aumentera' lievemente questa voce e ci sara' una crescita complessiva di 6,6 miliardi (+11,39%). 

     

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