Flavio Pompetti per “il Messaggero”
NAZIONALE USA
Basta con le disparità di paga legate al sesso: le calciatrici statunitensi si ribellano contro la federazione e chiedono di riscuotere gli stessi compensi che spettano ai colleghi maschi. Tutte e ventotto le giocatrici della rosa della nazionale a stelle e strisce hanno presentato ieri una denuncia contro la federazione calcio, con l' accusa di perpetrare ai loro danni una discriminazione basata sul sesso.
Il momento è dei più propizi: le giocatrici stanno per essere convocate per la fase di preparazione al mondiale che tra tre mesi si disputerà in Francia, e nel quale dovranno difendere il terzo titolo ottenuto nel 2015 in Canada. Le atlete non potrebbero aspirare ad una ribalta più clamorosa, e la posta in gioco è alta. Gli occhi di tutto il mondo sportivo sono puntati sul tribunale di Los Angeles che dibatterà il caso.
NAZIONALE FEMMINILE DI CALCIO USA
La scena calcistica nazionale negli Stati Uniti presenta un paradosso evidente: la squadra femminile di soccer è conosciutissima in casa e all' estero, e le giocatrici che ne hanno fatto parte in passato come nel presente sono testimonial di alta riconoscibilità per le agenzie pubblicitarie di tutto il mondo.
Nelle sette edizioni della Fifa World Cup femminile, la squadra degli Usa ha portato a casa tre titoli, dominando spesso la scena rispetto alla concorrenza. Quella maschile non brilla della stessa luce, anche se è in vita dal 1885. In 134 anni di attività ha raggiunto una volta la semifinale nel 1930 e ha battuto una volta la nazionale inglese nel 1950; il resto degli annali è fatto di mancate qualificazioni, sconfitte nei primi gironi, e di aspettative tradite.
IL MONTEPREMI
la nazionale femminile usa festeggia la vittoria in coppa del mondo
Eppure quando arriva il momento di spartire il montepremi per la partecipazione al torneo, i 32 maschi che compongono la selezione nazionale possono contare su una fetta della torta di 400 milioni di dollari, mentre le loro 24 compagne devono accontentarsi di un magro bottino collettivo di 30 milioni. Non è la federazione nazionale a decidere l' importo ma la stessa Fifa, che evidentemente ha disegnato il suo budget su un confronto ben diverso tra le nazionali femminili e quelle maschili di altri paesi, e che obbedisce a codici di discriminazione ben rodati dal mercato e dalla cultura calcistica universale.
NAZIONALE FEMMINILE DI CALCIO USA
Negli Stati Uniti, questa consuetudine rischia ora di essere infranta in modo clamoroso.
Gli Usa sono la patria del dibattito sulla parità dei diritti delle donne, che nello sport ha già fatto scrivere capitoli storici, come la campagna per l' equiparazione dei compensi nel mondo del tennis ad esempio.
Dopo anni di pressione e di lotta di atlete come Billy Jean King, il torneo di Wimbledon nel 2007 fu il primo a cedere alla richiesta di pareggiare i compensi, e da allora il resto della carovana della Atp e della Wta si è allineata alla nuova pratica. L' esempio è servito a rinvigorire gli sforzi decennali che altre giocatrici nel basket e nell' hockey hanno sostenuto per affermare un principio facile da comprendere sulla carta, ma che nell' applicazione pratica fa spesso a pugni con i numeri del mercato e con le aspettative dei tifosi.
NAZIONALE FEMMINILE DI CALCIO USA