Paolo Tomaselli per il Corriere della Sera
conte inzaghi sarri
Trent' anni dopo le Notti Magiche, il calcio italiano prova a rivedere le stelle tra il 12 giugno (prima semifinale di Coppa Italia, forse Juventus-Milan, forse Napoli-Inter) e il 2 agosto, data della fine del campionato «s.q.», salvo quarantena. Che l' incertezza sia ancora la cifra stilistica della ripresa lo testimonia non solo la scaletta della Coppa nazionale, ma anche la dicitura che anticipa il nuovo calendario della serie A, pubblicato nel tardo pomeriggio di ieri fino alla quartultima giornata: «Documento subordinato all' intervento normativo del governo che autorizzi la ripresa delle competizioni sportive».
Formalismi, per l' inizio del torneo che scatta il 20 giugno con i primi due dei quattro recuperi da giocare. Ma formalismi necessari per la Coppa, dato che il Dpcm attualmente in vigore vieta le manifestazioni sportive fino al 14 giugno. Servirà una nuova delibera per dare il via ufficiale alla stagione prima di quella data, ma nel frattempo l' incertezza su quale delle due semifinali vada giocata prima è ancora totale: l' Inter, nel caso raggiungesse la finale del 17 giugno, sarebbe l' unica squadra sempre impegnata (ha anche il recupero con la Samp) quindi vorrebbe giocare il 12, ma serve l' ok delle altre tre squadre. Nell' assemblea di Lega del 5 si dovrà prendere una decisione, in attesa del via libera del governo.
maurizio sarri
Nelle prime 94 partite ci saranno appena 8 sfide alle 17.15 (in Spagna si gioca anche alle 13), tra cui spiccano Milan-Roma (28 giugno) e il derby Juventus-Torino (4 luglio).
Proprio a Torino il 20 giugno, ma in casa dei granata nella sfida con il Parma, inizierà il tour de force. Come ogni maratona che si rispetti, anche questa inizia tra dubbi profondi - sulla quarantena, il nodo dei nodi - e un' euforia prematura sul ritorno dei tifosi all' interno degli stadi.
Sulla questione di un eventuale contagio all' interno di una squadra, che la costringerebbe a uno stop di 14 giorni dell' attività di gruppo, si è espresso anche ieri il presidente della Figc, Gabriele Gravina a «Radio 24»: «La quarantena? Il calcio non ha mai chiesto sconti. Abbiamo chiesto al ministro Spadafora di valutare in base alla curva epidemica, una settimana prima del via con la Coppa Italia, una norma che crea molta ansia a tutto il movimento».
maurizio sarri paulo dybala
Solo una restrizione del periodo di isolamento al singolo contagiato può scacciare questa ansia. Ma evidentemente c' è ottimismo, dato che lo stesso Gravina auspica una riapertura degli stadi a luglio: «Me lo auguro di cuore. È prematuro parlarne oggi, ma è impensabile che in uno stadio da 40-60-80 mila spettatori non ci possa essere spazio per una percentuale minima di pubblico». Considerato che il big match scudetto Juve-Lazio è alla quartultima giornata e che all' ultima ci sono sfide come Juve-Roma, Atalanta-Inter e Napoli-Lazio la speranza verrà alimentata in proporzione alla decrescita dei contagi.
simone inzaghi e la moglie
Per Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza «se ne può discutere, ma solo a contagio zero». Mentre Sandra Zampa, sottosegretaria allo stesso ministero sottolinea che «sulla riapertura degli stadi non c' è mai stata nessuna preclusione. In ogni caso, il tema per ora non è stato affrontato». Come dimostra la richiesta di diversi club di C di una nuova assemblea contro la decisione di riprendere a giocare e di farlo con playoff e playout, i problemi da risolvere prima di pensare al ritorno del pubblico pagante, sono diversi. E complessi.
SACCHI
Andrea Schianchi per la Gazzetta dello Sport
Sacchi, che ripartenza si aspetta? Sarà il solito campionato o immagina qualche sorpresa?
eriksson simone inzaghi
«Per prima cosa voglio dire che è giusto ripartire perché il calcio non è soltanto uno sport per gli italiani, ma un fatto sociale.
Lo si vive tutti i giorni, quindi riprendere a giocare può essere un segnale di ritorno alla normalità. Seconda cosa da sottolineare, alla quale tengo particolarmente: se si verificheranno problemi, per carità del Signore fermiamoci. La salute è più importante di qualsiasi altra faccenda, con quella non si scherza e mi auguro che la tragedia del Coronavirus almeno questo lo abbia insegnato».
Dunque, come vede la ripresa?
«Si troveranno meglio quelle squadre che avranno una strategia e non soltanto una tattica.
simone inzaghi
Mi spiego: la tattica ti fa vivere alla giornata, se uno ti attacca in un modo tu predisponi la difesa per annullarlo. La strategia, invece, aiuta a migliorare le tue conoscenze, previene le difficoltà e te le fa superare perché ti dà gli strumenti per farlo.
Purtroppo l' Italia è un Paese di grandi tattici e di pessimi strateghi. E non mi riferisco soltanto al calcio, ma pure alla politica, all' economia e via dicendo.
Le squadre più intelligenti, in una situazione come questa, che è strana e mai affrontata prima, saranno avvantaggiate. Più del colpo del singolo saranno decisivi il collettivo, l' aiutarsi l' uno con l' altro, il carattere, lo spirito di gruppo. Mi fa dire una cosa che mi sta a cuore?».
antonio conte
Prego.
«Abbiamo passato un momento terribile, il calcio può aiutare a distrarsi, ma non vorrei che la gente si distraesse troppo: c' è bisogno di lucidità per ricostruire, nell' ambiente del pallone e non solo, e tutti abbiamo il dovere di contribuire al cambiamento. Se dopo il virus torniamo allo status quo, vuol proprio dire che siamo un popolo di zucconi. E in campo vorrei vedere più coraggio, più entusiasmo, più aggressività: basta con le squadre che usano tre difensori per marcare un solo attaccante. Il pubblico chiede bellezza, divertimento, e non soltanto vittorie conquistate senza merito».
A proposito del pubblico: nel campionato che riparte non ci sarà.
antonio conte foto mezzelani gmt04
«E' come una recita teatrale senza spettatori. Sei nudo, non ti puoi aggrappare a nulla, devi andare avanti soltanto con le tue conoscenze. E' anche per questa ragione che sostengo che saranno avvantaggiate le squadre che avranno giocatori intelligenti. Ci si dovrà abituare al nuovo ambiente. Ci pensavo l' altro giorno: il Sassuolo, da questo punto di vista, è un passo avanti rispetto agli altri, perché da sempre gioca in uno stadio con pochissimi tifosi».
antonio conte foto mezzelani gmt01
Anche gli orari, diversi dal solito, possono essere una complicazione?
«Guardi, io ero il c.t. dell' Italia che al Mondiale del 1994 giocò a mezzogiorno e mezzo, sotto un sole infernale e con un tasso d' umidità del 90 per cento. Non è semplice, è vero, ma se ti alleni bene e se programmi i tempi di recupero, si può fare: l' uomo, alla lunga, vince sulla natura».
E poi c' è la novità delle 5 sostituzioni. Che ne pensa?
«Questa poi è bella. Se volevano partite più equilibrate hanno sbagliato strada. Così si favoriscono le più forti, è ovvio. Ma vi rendete conto di che cosa significa cambiare cinque giocatori su undici: è metà squadra.
Chi può inserire dei campioni, che magari tiene freschi in panchina, bene; e gli altri che si arrangino. Non mi sembra una grande idea. In questo modo si evidenzia ancora di più il gap tra grandi e piccoli, tra ricchi e poveri».
antonio conte
Si aspetta qualche sorpresa?
«Credo che ci saranno. Ad esempio le squadre più giovani potranno essere avvantaggiate, i ragazzi trasmettono entusiasmo, riescono a superare più facilmente i problemi, hanno più facilità di recuperare dopo la fatica. Vedo messe peggio le squadre composte da "mestieranti" e non va trascurato, in questo periodo, il ruolo che può giocare il mercato».
Duello Juve-Lazio per lo scudetto?
«Ho dato un' occhiata al calendario e mi sembra che quello dell' Inter sia abbastanza facile. Credo che Conte possa reinserirsi nella lotta al vertice, anche se la Juve, per l' organico a disposizione, e la Lazio, per le grandi motivazioni, partono in vantaggio. Però, lo ripeto, mi aspetto sorprese».
Quali fattori incideranno di più?
«Due. La preparazione e la paura».
Ci spieghi bene.
arrigo sacchi
«La preparazione atletica, quando si gioca a certe temperature e dopo una sosta di tre mesi, è fondamentale. Per fare un esempio concreto: mi aspetto che Sensi dell' Inter entri in forma più velocemente di Lukaku, che ha muscoli da colosso. Anche su questo dettaglio c' è da ragionare, perché qui, prima della ripartenza, non si potranno fare prove in amichevole. E poi c' è l' incognita "paura": voi siete sicuri che tutti metteranno in campo lo stesso ardore che avevano prima della sospensione. Questo virus, purtroppo, oltre che nei polmoni, è entrato nella testa della gente, e quindi anche dei calciatori».
arrigo sacchi
Chi guarderà con maggiore attenzione?
«L' Atalanta, che è la squadra che mi diverte di più ed è quella che ha segnato più gol di tutti pur senza avere quelli che, sulla carta, vengono definiti top player. Loro, per giunta, avranno motivazioni superiori agli altri: rappresentano Bergamo, una delle città più colpite dal virus. Insomma, giocheranno per se stessi, per il club, per l' allenatore e per la loro gente, anche quella che non c' è più. E io li osserverò, sperando che mi regalino attimi di bellezza».
ANTONIO CONTE antonio conte