A.B. per il Corriere della Sera
ALLEGRI
Gigio Donnarumma è il sole del Milan che torna a vincere dopo cinque anni, Paulo Dybala è l' immagine del temporale juventino e ci vuole poco a capire quanto sia arrabbiato Allegri che a bordo campo, mentre i rossoneri abbracciano il portierino simbolo di questa Supercoppa, è una furia. Max questa sconfitta non l' ha digerita: Andrebbero presi a calci nel c, la frase che qualcuno ha sentito durante il concitato confronto tra l' allenatore e i dirigenti a bordo campo.
La partita è finita da qualche minuto, la delusione juventina stride con la felicità milanista. Donnarumma, diciotto anni tra due mesi, viene coccolato da tutti i compagni e fatica a parlare dopo l' impresa: È una gioia immensa che non si può descrivere. Ce l' abbiamo messa tutta e siamo stati premiati.
Cosa potrebbe chiedere di più?
SUPER COPPA - JUVE MILAN
Ha vinto davanti al maestro Buffon, che gli rende l' onore delle armi: Se ho un pregio è quello di non essere né invidioso, né rosicone. Gli auguro tutto il meglio che c' è. Anche stavolta ha confermato la sua bravura in tutte le occasioni in cui è stato chiamato in causa. Ha diciassette anni e un grande avvenire.
E Gigio è pronto a prendersi il futuro. E ora il Milan, a cavallo tra la vecchia e la nuova gestione, dovrà fare attenzione a non perderlo. Perché Mino Raiola, il suo procuratore, si muove veloce e ha già ricevuto parecchie telefonate dai club più importanti. Ma Donnarumma sa come gestire il momento: Fa piacere vincere con una squadra con così tanti italiani.
Una vittoria cercata, voluta e guadagnata con il frutto del lavoro. La dedichiamo al presidente Berlusconi, non sappiamo se è l' ultima del suo corso, però la dedica è per lui.
JUVE MILAN
Il rigore su Dybala è lo spartiacque della serata. Donnarumma è uno specialista dal dischetto: ha già stregato Kroos, Alaba, Berardi, Belotti. L' ultima vittima è Dybala. Paulo è in cima al vulcano bianconero. La sconfitta fa molto male alla Juve. Allegri è una furia. Nel dopo partita gesticola, ce l' ha con Evra che ha permesso a Suso di fare ciò che voleva, con Lichsteiner che non ha chiuso Bonaventura sul pareggio, soprattutto con la Joya che stavolta, entrando, non è riuscito a cambiare lo spartito di una gara già in salita. Non ho nessun rimpianto di aver cominciato con Pjanic. Dybala ha avuto un' ora di tempo per fare gol e farci vincere la partita. Quando una partita diventa così disordinata, servono i colpi di campioni come lui che invece li ha falliti.
BUFFON DONNARUMMA
Furioso. Anche dopo, in sala stampa: Sono amareggiato per la sconfitta, abbiamo giocato bene soltanto mezz' ora, poi ci siamo abbassati troppo.
Anche Dybala non è contento. Della sua prestazione, probabilmente. Ma anche di aver cominciato per la quarta volta consecutiva in panchina, lui stella inseguita da mezzo mondo. La rabbia non porta mai buone notizie. Dybala resta in silenzio, bocca cucita e sguardo livido quando transita dalla mixed zone per andare dalla sua Antonella. La questione andrà monitorata dopo le feste anche se la Juve è pronta a respingere eventuali assalti (a giugno) di Real e Barcellona.
Intanto a gennaio l' argentino dovrebbe prolungare il contratto sino al 2021 e la settimana di pausa servirà a far sbollire la rabbia.
VITTORIA MERITATA
Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
GALLIANI
C' è qualcosa di natalizio nella vittoria del Milan, il suo chiudere con un trofeo il lungo cammino di Berlusconi e Galliani, più l' alba, la nascita, di una squadra diversa. Nella mia ufficiale imparzialità direi che è quasi giusto sia finita così.
È il piccolo sigillo a una grande epoca. Di per sé la partita è stata semplice da leggere. I quattro di centrocampo della Juve hanno alzato nel primo tempo un muro quasi impossibile da scalare con i giovani. Poi sono entrati in campo le chiavi del Milan, le due ali.
Suso è ormai un grande giocatore. Ha acquistato continuità, sbaglia pochissimi dribbling e crossa a effetto, con pallone che arriva sempre teso.
GALLIANI 1
Chiunque lo tocchi crea un pericolo. Suso da molto tempo è il vero terminale del Milan perché non è arginabile. Non salta l' uomo, lo evita. E non ha mai lo stesso passaggio. In questi mesi è cresciuto, è diventato più consapevole dei malefici della sua energia. È raro trovare un attaccante con questa continuità e qualità. Lui da solo ha messo in area più palloni di quanto tutta la Juventus sia riuscita a fare.
MILAN BERLUSCONI
Lo ha aiutato l' infortunio di Alex Sandro, ma anche quando è stato marcato da due avversari ha continuato a fare la partita. La Juve era stanca. Allegri ha sbagliato quando ha tolto Pjanic per mettere Dybala. L' uomo da togliere era Mandzukic, il più stanco di tutti (non a caso ha poi sbagliato il rigore). Con un uomo in meno a centrocampo, la Juve ha restituito energia al Milan e ha appesantito la fatica dei suoi. Nell' ultima mezzora è venuta fuori la freschezza del Milan e la comprensione che la partita era aperta.
DONNARUMMA 2
L' impressione finale è quella di altre volte: la Juve è una grande squadra a cui manca qualcosa. Un' idea finale, un gioco di equilibrio che porti a inventare. Si fida troppo della forza. Il Milan ne aveva meno , ha aspettato che la pioggia finisse, ha usato solo il meglio che aveva.
Non ha nemmeno vinto alla fine, ma ha meritato il suo trofeo. È molto importante il lavoro fatto da Montella, è cresciuto molto anche lui. Ha cambiato metodi e idee, si è adattato agli altri, è entrato cioè nella realtà. Questo Milan è soprattutto suo e della meraviglia povera dell' ultimo Berlusconi. Donarumma ha parato il rigore a Dybala, Pasalic ha segnato quello decisivo. Hanno 38 anni in due.
berlusconi l elicottero del milan ALLEGRI MAROTTA