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    ARTE DA METTERE DA PARTE - LUIGI ONTANI VA ALLA GALLERIA NAZIONALE DI ROMA, PRENDE UN PREZIOSO VASO ESPOSTO E LO SCAGLIA A TERRA FACENDOLO IN MILLE PEZZI - QUESTO PERCHE’ UNA DECORAZIONE DELL’OPERA ERA STATA ATTRIBUITA ALLO STESSO ONTANI MA ERA UN FALSO, REALIZZATO IN 100 COPIE: “NON MI FERMERÒ, ME NE SONO RIMASTI SOLO ALTRI 97!” - LA STORIA


     
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    Arianna Di Cori per “la Repubblica - Edizione Roma”

     

    LUIGI ONTANI LUIGI ONTANI

    Probabilmente i visitatori della Galleria Nazionale avranno pensato a una performance. D'altronde da un artista eclettico come Luigi Ontani ci si può aspettare un po' di tutto, anche che prenda un prezioso vaso esposto e lo scagli a terra facendolo in mille pezzi. Ma stavolta, dietro al gesto non c'è stato alcun intento artistico, se non l'esasperazione di una battaglia contro un falso. Clamoroso quanto ricorrente.

     

    Mercoledì 17 luglio, ore 17:17. L' artista dei "Tableaux Vivants" varca il portone della Galleria Nazionale. È giunto per la mostra "On Flower Power", inaugurata due giorni prima, tutta dedicata al ruolo del vaso di fiori tra arte e design. Esposte alcune sue opere: due Canopi in ceramica e un vaso realizzato dallo scomparso Alessandro Mendini per la nota azienda Alessi.

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    Tra questi anche quello, blu notte, con al centro la riproduzione di un cammeo, attribuito a Ontani. Peccato che il 75enne non abbia alcuna paternità sull' opera. « Sono stufo - spiega l' artista - ogni volta che vedo il vaso mi viene di farmelo " scivolare" di mano. Anzi stavolta l' ho proprio lanciato » . Il caso del falso ( realizzato in 100 copie) nasce nel 1992.

    «Ero a cena da Carla Accardi - spiega - vidi un catalogo con il vaso di cui mi si attribuiva la decorazione».

     

    L'artista passa all'azione legale («del tutto inutile»): in un negozio ne rintraccia uno che viene sequestrato. Gli fa visita il titolare dell' azienda di design. « Proposi di disegnarne uno nuovo, mio - spiega - ma Alessi disse che il progetto era concluso». Nel 2007 i vasi Mendini-Alessi sono esposti all' Ara Pacis. Ontani distrugge il " suo". « Sono recidivo, non mi fermerò, me ne sono rimasti solo altri 97!».

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