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A due giorni dalle elezioni in Gran Bretagna, che hanno visto la vittoria di Theresa May, i due capi dello staff della premier, Nick Timothy e Fiona Hill, si sono dimessi. Lo riferisce l'Indipendent.
Secondo il quotidiano, le dimissioni sono state chieste direttamente dal primo ministro che aveva ricevuto pressioni dall'interno del suo partito perché i due fossero rimossi dai loro incarichi, perché avrebbero potuto mettere a rischio la sua leadership.
Timothy ha scritto una nota in cui si è assunto la responsabilità del contestato manifesto elettorale della May. Ma ha aggiunto che continua "a pensare che quel manifesto costituisca un onesto e forte programma di governo".
Il consigliere di Downing street ha polemizzato con gli articoli dei giornali, definiti 'bizzarri', sul suo ruolo nella stesura del manifesto elettorale che riguardano l'inclusione: "tema - aggiunge Timothy - che è stato soggetto a molti mesi di lavoro a Whitehall, e non è un mio progetto personale".
MAY MERKEL
Molto più stringato e secco il congedo della Hill: "È stato un piacere servire il governo e lavorare con un così eccellente primo ministro. Non ho dubbi che Theresa May continuerà a servire e lavorare duro come primo ministro e lo farà in maniera brillante".
L'attacco a Hill e Timothy da parte di ambienti conservatori fin dalle prime ore successive al voto si era concretizzato in una lunga dichiarazione di Katie Perrior, ex direttore della comunicazione di Downing street, che accusava i due di avere un approccio "scortese, infantile e abusivo".
Non pochi deputati conservatori avevano chiesto un cambio di passo della May, a cominciare dall'allontanamento dei due potenti consiglieri che hanno di fatto guidato la campagna elettorale del primo ministro. Campagna disastrosa, considerando che la May aveva deciso di chiamare i cittadini britannici alle urne per rafforzare la sua maggioranza in vista di Brexit e si è trovata invece a perdere consensi e seggi.
May torna a Downing street
Perrior ha detto al Times che "non potrò mai capire come ha fatto May a perdonare il loro comportamento, chiudendo gli occhi e non capendo quanto distruttivi potessero essere. Mi ha sempre sconvolto il modo in cui due persone, mai elette da nessuno, potessero mancare tanto di rispetto ai membri del gabinetto. Non li ho mai odiati, ma sono dispiaciuta per come hanno misurato il loro successo sulla base di quanti nemici si fossero fatti".
L'ex portavoce del governo racconta al Guardian di una "atmosfera di paura" durante le riunioni del mattino con Timothy e Hill e aggiunge che i due consiglieri di May inviavano sms ingiuriosi e aggressivi anche agli stessi membri del governo".
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