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    MALAGÒ, NON C’E’ DUE SENZA TRE! DOMANI IL CONI SCEGLIE IL PRESIDENTE, MEGALO’ SI CANDIDA PER LA TERZA VOLTA E INCASSA IL SOSTEGNO DI FEDERAZIONI FORTI, CALCIO E BASKET, CON GRAVINA E PETRUCCI – DI ROCCO (CICLISMO), FRONTRUNNER DELLA CORDATA RIBELLE CON BARELLI E BINAGHI, ATTACCA LA GESTIONE “PERSONALISTICA E INADEGUATA” DI MALAGO’. MA SIA IN GIUNTA CHE IN CONSIGLIO HA VOTATO A FAVORE TUTTE LE DELIBERE. POI C’E’ ANTONELLA BELLUTTI…


     
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    Alessandro Bocci per il "Corriere della Sera"

     

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    L' appuntamento è tanto importante quanto simbolico: l' assemblea elettiva del Coni si svolgerà per la seconda volta nella storia lontano dal Salone d' Onore del Palazzo H, davanti al Tevere, nel cuore di Roma. Giovanni Malagò ha scelto il Tennis club Bonacossa a Milano, la stessa sede di 75 anni. Allora Giulio Onesti traslocò per sottrarre lo sport dalle grinfie dei partiti. Anche Malagò ha dovuto difendere il suo regno dalla politica. Domani, il giorno del giudizio, si riparte dalla città olimpica, Milano-Cortina 2026, e dalla Regione che più ha sofferto la pandemia. Malagò si candida per la terza volta.

     

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    Aveva vinto a sorpresa nel 2013, mentre nel 2017 la sua conferma aveva avuto percentuali bulgare. Stavolta a correre sono in quattro anche se uno dei candidati, Franco Chimenti, è in realtà il primo sostenitore di Malagò. Sulla carta non c' è storia. Malagò è favorito anche se è troppo scaltro per considerare la partita chiusa. Lo sfidante più accreditato è Renato Di Rocco, mentre la due volte campionessa olimpica Antonella Bellutti punta sulle donne e sul rinnovamento. 74 i votanti, 38 il quorum.

     

    L' assemblea elettiva, presieduta da Franco Carraro, sarà snella. I candidati, estratti a sorte, dovranno presentare il programma in un tempo che deciderà lo stesso Carraro, ma inferiore ai 10 minuti. Poi il voto.

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    Per Malagò, dopo il capolavoro Milano-Cortina, sarebbe la perfetta chiusura del cerchio. Presidente a Tokyo, Pechino e Parigi. Altre tre Olimpiadi: una goduria.

     

    MALAGÒ GUARDA LONTANO «PER COMPLETARE IL CICLO»

    Reduce da due mandati consecutivi e in carica dal 2013, Giovanni Malagò si candida per un terzo (e ultimo) mandato. È il grande favorito, sorretto da Federazione forti come il calcio e il basket e da presidenti, come Gravina e Petrucci, che non sempre sono stati al suo fianco ma con i quali adesso è in sintonia.

     

    Soffre ancora il no della sindaca Raggi al progetto di Roma 2024, ma si è riscattato con Milano-Cortina 2026 che è diventato il suo fiore all' occhiello. Ha difeso con alterna fortuna lo sport dall' invasione sguaiata della politica e proprio dalla difesa dell' autonomia dello sport partirà domani nell' illustrare i punti chiave del suo programma alla platea elettiva. E difenderà le società sportive di ogni genere, vicine al collasso dopo la pandemia. La prossima sfida sarà far tornare i ragazzi a praticare lo sport: sui campi all' aperto, nelle palestre e nelle piscine. «Mi candido al terzo mandato per completare un ciclo importante e di soddisfazione»

     

    BELLUTTI, LA VOLONTÀ DI ROMPERE GLI SCHEMI

    ANTONELLA BELLUTTI ANTONELLA BELLUTTI

    Non è mai successo nella storia ultra centenaria del Coni che una donna si candidasse alla presidenza. Antonella Bellutti, bolzanina, 52 anni, ha rotto gli schemi e già questa è una bella notizia. Ex ciclista, sia su pista che su strada, anche ex bobbista, è stata due volte campionessa olimpica, nel 1996 ad Atlanta nell' inseguimento e 4 anni dopo a Sydney nella corsa a punti.

     

    Lo sport è il suo mondo se consideriamo che da ragazzina è stata campionessa juniores nei 100 ostacoli. Una donna per le donne. La sua candidatura è sostenuta dall' associazione Assist per i diritti delle sportive e il fatto che nella prossima Giunta le donne siano almeno quattro (su 13) non può essere sufficiente per ripagare i suoi sforzi. Al centro del suo programma la riforma del lavoro sportivo, che però è stata appena rinviata al 31 dicembre 2023. Punta a rilanciare lo sport di base, alla parità di diritti tra uomini e donne, alla tutela delle atlete madri. «Rappresento ciò che non è mai stato rappresentato nello sport».

    ANTONELLA BELLUTTI ANTONELLA BELLUTTI

     

    DI ROCCO GUIDA I RIBELLI «IL CAMBIO DI PASSO»

    Renato Di Rocco, classe '47, per quasi 16 anni presidente della Federciclismo, pensionato Coni ed ex membro della Giunta, è molto conosciuto nell' ambiente sportivo. Dal 2008 fa parte del direttivo dell' Unione ciclistica Europea.

     

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    Ora, sollecitato dalla cordata contraria a Malagò e guidata da Barelli e Binaghi, che guidano Federazioni forti come nuoto e tennis, ha deciso di scendere in campo. Non è stata una decisione semplice. L' obiettivo è trovare voti nell' area che Di Rocco definisce di diffuso malcontento. «Da tempo meditavo questo passo. Il Coni, per quanto rispetti l' attuale presidente, ha bisogno di un cambio di passo. Ho deciso di mettermi in gioco dopo le elezioni di tutte le federazioni e dopo essermi confrontato con alcuni presidenti che hanno le mie stesse idee».

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    Punta sulla pari dignità fra tutti gli sport e attaccherà la precedente gestione ritenuta da Di Rocco «personalistica e inadeguata». Ma sia in Giunta che in Consiglio ha votato a favore tutte le delibere.

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