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“A VENEZIA, BEATRICE VENEZI NON LA VUOLE NESSUNO” - ALBERTO MATTIOLI COMMENTA “IL PRESSANTE INVITO” DEI QUATTRO EX SINDACI DELLA SERENISSIMA (UGO BERGAMO, MASSIMO CACCIARI, PAOLO COSTA E GIORGIO ORSONI) A “RIVEDERE AL PIÙ PRESTO LA NOMINA DELLA VENEZI A LA FENICE PER LIBERARE TUTTI DA OGNI SOSPETTO DI RICATTO” – "CURIOSO, PERÒ, CHE DEBBANO ESSERE DEGLI EX SINDACI, DUNQUE DEI POLITICI, NON DEI TECNICI, A SPIEGARE L'OVVIO A TUTTI GLI AUTORI DEL PIÙ CLAMOROSO AUTOGOL CULTURALE DEGLI ULTIMI ANNI: IL MINISTERO, IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI (VIENE SEMPRE IN MENTE UNA DELLE BATTUTE MIGLIORI DI CHECCO ZALONE: “MA È DEL MESTIERE, QUESTO?”) E IL SINDACO ATTUALE, LUIGI BRUGNARO”
Alberto Mattioli per “la Stampa” - Estratti
Nuovo colpo di scena nella vicenda Venezi(a), che ormai sta diventando più lunga e intricata dell'intero Anello del Nibelungo. A prendere carta e penna sono quattro ex sindaci di Venezia e di conseguenza ex presidenti della Fondazione La Fenice, Ugo Bergamo, Massimo Cacciari, Paolo Costa e Giorgio Orsoni.
Carta, penna e randello, per la precisione: il poker di primi cittadini esprime infatti «preoccupazione per una crisi assurda, auto-inflitta e che si sarebbe potuta facilmente evitare se solo nella delicata scelta del direttore musicale si fossero seguiti criteri di buon senso consolidati nelle regole e nelle prassi seguite in tutti i teatri del mondo», insomma la procedura, certo non difficile da capire, che i direttori prima si provano e poi eventualmente si nominano.
proteste degli orchestrali a teatro la fenice di venezia - 20 novembre
L'insensata scelta di Venezi «non poteva non generare la reazione dell'Orchestra e del Coro a difesa del proprio diritto-dovere di garantirsi, e garantire, la qualità artistica del proprio lavoro: il vero grande patrimonio del Teatro». I sindaci emeriti ringraziano poi «le maestranze della Fenice che responsabilmente non hanno scioperato lo scorso 20 novembre» in occasione della prima stagionale.
«Non può invece essere apprezzata – aggiungono – la decisione della Dirigenza della Fenice di sospendere la liquidazione della quota di welfare aziendale ai dipendenti: l'insussistenza di motivazioni economico-finanziarie e la tempistica della sua applicazione suonano come una ingiustificata ritorsione», ed è «pressante il nostro invito a rivedere al più presto questa decisione per liberare tutti da ogni sospetto di ricatto», cioè esattamente quello che è. Definite le responsabilità, seguono poi gli appelli a riprendere il dialogo.
massimo cacciari a otto e mezzo 1
Curioso, però, che debbano essere degli ex sindaci, dunque dei politici, non dei tecnici, a spiegare l'ovvio a tutti gli autori del più clamoroso autogol culturale degli ultimi anni: il ministero, il sovrintendente Nicola Colabianchi (viene sempre in mente una delle battute migliori di Checco Zalone: «Ma è del mestiere, questo?») e il sindaco attuale, Luigi Brugnaro, incredibilmente schierato contro il suo teatro, il suo pubblico e in definitiva la sua città.
A Venezia, Venezi non la vuole nessuno. Del resto, che le sia possibile, se e quando arriverà, fare la direttrice musicale di un teatro dove tutti hanno fatto le barricate contro di lei può crederlo soltanto chi un teatro d'opera non sa neanche come sia fatto. Nel frattempo, Venezi dirige il secondo cast della Traviata al Colon di Buenos Aires.
proteste degli orchestrali a teatro la fenice di venezia - 20 novembre
giorgio orsoni
ugo bergamo
paolo costa
proteste degli orchestrali a teatro la fenice di venezia - 20 novembre
lancio di volantini contro la nomina di beatrice venezi - teatro la fenice di venezia - 20 novembre 2025
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