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    MERCEDES ALLA MERCÉ DI PECHINO - LA CHINA INVESTMENT CORPORATION VUOLE IL 4 E IL 10% DELLA CASA TEDESCA - UN’AFFARE TRA 1,8 E 4,5 MLD € CHE SERVE ALLA MERCEDES PER COMPETERE CON BMW E AUDI (GRUPPO VOLKSWAGEN, IN CUI È IMPOSSIBILE ENTRARE VISTA LA GOLDEN SHARE DELLO STATO DI BASSA SASSONIA) - IL FONDO DEL DRAGONE HA UNA CASSA STIMATA DI 3200 MLD…


     
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    Andrea Tarquini per "la Repubblica"

    Dieter ZetscheDieter Zetsche

    Stella rossa sulla Cina, s'intitolava il memorabile libro- reportage di Edgar Snow sulla rivoluzione maoista. Adesso però il gioco cambia: sta per diventare in parte rossa la mitica stella a tre punte che troneggia sul radiatore delle Mercedes.

    Dieter ZetscheDieter Zetsche

    L'informazione arriva dal Quotidiano del popolo (Renminribao), l'organo ufficiale del Partito comunista cinese: il potentissimo fondo sovrano China Investment Corporation (CIC) ha manifestato l'interesse a rilevare tra il 4 e il 10% del pacchetto azionario della Daimler che produce, appunto, la Mercedes. L'operazione comporterebbe un esborso tra 1,8 e 4,5 miliardi di euro. Una portavoce di Daimler, citata da Spiegel online ha sottolineato che l'azienda «per principio dà sempre il benvenuto a nuovi investitori».

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    La notizia da Pechino ha subito rafforzato l'azione Daimler, che alla Borsa di Francoforte si è apprezzata di circa il 2,3%, raggiungendo la miglior quotazione negli ultimi nove mesi. Secondo un manager dell'azienda di Stoccarda (la casa-madre di Mercedes, nello Stato del Baden-Wuerttemberg, sudovest) ha dichiarato all'edizione internet della
    Sueddeutsche Zeitung che colloqui con i cinesi sono in corso dall'ottobre 2012. Da quando cioè il fondo di Abu Dhabi, Aabar, aveva ceduto tutte le sue partecipazioni nella casa tedesca.

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    Un'alleanza con i cinesi è proprio quanto l'amministratore delegato di Daimler, Dieter Zetsche, cerca con urgenza per rilanciare l'azienda. Nel decisivo mercato della Repubblica popolare, Mercedes è rimasta indietro rispetto ai concorrenti Bmw e Audi. Il fondo CIC, con una cassa stimata in circa 3200 miliardi e fornita in parte dalle ingenti riserve cinesi di valute forti, ha già investito undici miliardi l'anno scorso entrando in aziende europee di punta o simboliche: dal gestore di satelliti Eutelsat a Thames Water, fino all'aeroporto londinese di Heathrow.

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    In Germania, loro obiettivo preferito, si limitano ad acquistare partecipazioni di minoranza così da essere presenti in aziende d'eccellenza, ma senza creare il timore di puntare a un ruolo decisivo, di azionista di maggioranza o quasi.

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    Nel comparto auto è per loro più facile entrare in Daimler che non nel pacchetto di Bmw o del colosso Volkswagen, in quanto in entrambe queste ultime aziende due potenti famiglie - i Quandt a Monaco, e la dinastia Piech-Porsche a Wolfsburg - hanno di fatto un potere di maggioranza di blocco, rafforzato in Volkswagen dalla golden share pubblica dello Stato di Bassa Sassonia.

     

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