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    CHE FARANNO I GRILLINI SUL MES? – LA MOSSA DI BERLUSCONI LASCIA LO SCHIERAMENTO DEL GOVERNO SOLO, ALLE PRESE CON I MALUMORI DEI SOVRANISTI DIBATTISTIANI. CHE COSTITUISCANO UN PERICOLO REALE È TUTTO DA VEDERE. QUANTI DI LORO SARANNO DISPOSTI A METTERE A RISCHIO LA LEGISLATURA E CON ESSA L’IRRIPETIBILE (PER LORO) STIPENDIO?


     
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    Laura Cesaretti per “il Giornale”

     

    meccanismo europeo di stabilita' meccanismo europeo di stabilita'

    «La verità è che solo un incidente parlamentare potrebbe far abbassare le penne a Conte, e spingerlo ad ascoltarci». La confessione arriva non da uno, ma da più esponenti del Pd, sempre più irritati (e impotenti) nei confronti di un premier che - accusano - «di fronte a qualsiasi critica o proposta alternativa sospetta la trappola e si chiude a riccio, invocando Mattarella come santo protettore: il presidente è con me è diventato il suo mantra».

     

    luigi di maio vito crimi 3 luigi di maio vito crimi 3

    Per questo c'è chi, in casa dem, guarda con speranza al voto del 9 dicembre prossimo, quando l'azzimato Conte dovrà fare le sue comunicazioni in Parlamento sulla riforma del Mes (che si è impegnato a varare nel Consiglio europeo di Bruxelles) e la maggioranza dovrà compattarsi su una risoluzione che gli dia via libera.

     

    Nel Movimento Cinque Stelle, dove nessuno ovviamente ha idea di cosa sia il Mes, ribollono però gli umori di chi vuole il «no» a tutti costi, in scia a Salvini. E la diserzione di Forza Italia, che finora ha sempre appoggiato la linea europeista ma stavolta voterà contro, lascia lo schieramento giallorosso solo, alle prese con i suoi sovranisti, dibattistiani e spostati vari, che nelle file grilline imperversano.

    gianni letta e berlusconi gianni letta e berlusconi

     

    Che costituiscano un pericolo reale è tutto da vedere: nessuno di loro si azzarderebbe a votare per mettere a rischio la legislatura, e con essa il proprio irripetibile stipendio. Ma il voto del 9 sarà tutto sommato innocuo: si tratta solo di una risoluzione di maggioranza, che non richiede maggioranze qualificate e che non dirà assolutamente nulla nel merito. Quindi votare contro è un esercizio di stile, credibilità (già scarsina) del governo a parte.

     

    meccanismo europeo di stabilita' 2 meccanismo europeo di stabilita' 2

    E comunque la maggioranza, per rimpiazzare i grillini, sta già cercando di arruolare più voti possibile nelle file dei vari senatori senza fissa dimora politica, e conta anche sulle possibili assenze strategiche dei dissidenti di Fi. Il vero braccio di ferro, nel governo contiano, è su ben altro. Ossia sulla regia politica del Recovery Fund. Il vertice di maggioranza sul tema, rimandato lunedì per eccesso di tensioni interne, si è svolto ieri a Palazzo Chigi con esiti non brillantissimi.

     

    I MEME SULLE REGIONALI IN UMBRIA - DI MAIO - CONTE - SALVINI I MEME SULLE REGIONALI IN UMBRIA - DI MAIO - CONTE - SALVINI

    La «cabina di regia» proposta da Conte (lui, più alcune centinaia di tecnici che farebbero quel che lui vuole) non ha riscosso grande successo. Sul piatto ci sono più di 200 miliardi da utilizzare, in teoria (e nelle speranze della Ue) per riformare un paese sclerotico, ma per ora tutti si occupano solo di chi li amministrerà. I renziani sono arrivati al summit sul piede di guerra contro Conte: «Come ho spiegato anche al premier - attacca Matteo Renzi - per spendere bene i soldi europei non servono 300 consulenti: basta un governo.

     

    MEME SU LUIGI DI MAIO E IL DITO MEDIO A MATTEO SALVINI MEME SU LUIGI DI MAIO E IL DITO MEDIO A MATTEO SALVINI

    Non servono migliaia di progetti, basta una visione». Italia viva, ma anche Pd e persino l'ala Di Maio di M5s che chiede «una struttura snella e rapida», tutti demoliscono le proposte del premier con l'intento di levargli il volante di mano. «Evitiamo strutture autoreferenziali», dice il capogruppo dem Marcucci.

     

    E Gianni Pittella incalza: «Lasciamo perdere le strutture parallele di bizzarra composizione: del Recovery plan si occupi il Mef, con il ministero delle Politiche europee». Entrambi ovviamente dem. I renziani cercano anche di far tornare un minimo di lucidità sul Mes sanitario, visto anche che i soldi del Recovery Fund chissà quando saranno sbloccati dai veti sovranisti: «Perchè non usare quelli subito?», ha chiesto la Boschi a Conte. Il quale, come da copione, fa finta di non sentire.

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