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    ACCA' NISCIUNO È MES (TRANNE IL PD) - IL VICEMINISTRO MISIANI, GIÀ TESORIERE DEM, COME GUALTIERI È TOTALMENTE FAVOREVOLE ALLA RIFORMA DEL TRATTATO: ''MOLTI VANTAGGI PER L'ITALIA, L'EURO SAREBBE PIÙ STABILE'' - MA DOPO IL PASIONARIO DIBBA, ARRIVA PURE IL COMMERCIALISTA BUFFAGNI DAL M5S A DIRE CHE NON VA BENE: ''MODIFICHIAMO IL TRATTATO CHE RISCHIA DI IMPICCARCI''


     
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    SIMONE VALENTE STEFANO BUFFAGNI SIMONE VALENTE STEFANO BUFFAGNI

     

    MES:BUFFAGNI, MODIFICHIAMO TRATTATO CHE RISCHIA IMPICCARCI

     (ANSA) - "Modifichiamo un trattato che rischia di impiccare l'Italia". Lo chiede Stefano Buffagni, viceministro allo Sviluppo economico, in una intervista a Repubblica sul Salva-stati.

     

     "Il governo italiano - spiega Buffagni - ha ricevuto un mandato del Parlamento lo scorso giugno. Qualche miglioramento è stato fatto, abbiamo bloccato una serie di richieste inaccettabili, ma è chiaro che il tema va approfondito". Il viceministro torna anche sul fatto di aver già ricordato che nel programma del M5s c'era l'abolizione di quel meccanismo: "Il che dimostra - afferma - che esiste già e che volevamo combatterlo. Con la Lega avevamo impostato un lavoro per difendere gli interessi degli italiani". Quel lavoro si può portare avanti col Pd? "Si deve - risponde -. Mi auguro di sì".

    roberto gualtieri giuseppe conte 2 roberto gualtieri giuseppe conte 2

     

    All'osservazione che il M5s è tornato su una linea più "barricadera" in Europa, risponde: "Dipende dall'argomento. Quando ci seguono sull'incremento degli investimenti green, siamo contenti. Ma se si tratta di fare un danno al sistema Italia…".

     

     "Figuriamoci - aggiunge anche - se faccio battaglie contro il presidente del Consiglio, che ha la mia piena fiducia e il mio sostegno. Ma i dossier sono costruiti con le strutture tecniche, nei ministeri. È evidente che questo è un tema che in una Repubblica parlamentare richiede un momento di confronto fondamentale. Siamo il terzo contributore e al tempo stesso uno dei Paesi con il debito più alto. Non possiamo prendere alla leggera qualcosa che ipoteticamente può diventare la corda con cui qualcuno vuole impiccarci".

     

     

    MES: MISIANI, MOLTI I VANTAGGI PER NOI, EURO PIÙ STABILE

    antonio misiani giuseppe conte antonio misiani giuseppe conte

     (ANSA) - "Il Mes è utile all'Italia e all'Europa. L'euro ha bisogno di un sistema di mutua assicurazione che aiuti gli Stati in temporanea difficoltà finanziaria e potenzi gli strumenti per affrontare le crisi bancarie. La riforma è stata preceduta da un lungo negoziato in Europa, che per la quasi totalità è stato condotto dal precedente governo. Riteniamo sia stato fatto un buon lavoro. Come tutti i compromessi ha luci e ombre, ma nel complesso gran parte delle istanze poste dall'Italia sono state recepite".

     

    A dirlo, è Antonio Misiani, viceministro dell'Economia del Pd, in una intervista al Corriere della Sera. Illustrando i vantaggi per l'Italia, Misiani spiega: "Primo vantaggio, finalmente si realizza un supporto comune al fondo di risoluzione unico per le banche. Si aggiunge così un tassello fondamentale all'Unione bancaria e si aumenta la stabilità e la resilienza dell'area Euro. Il Mes si conferma come un paracadute indispensabile per proteggere la moneta unica. Viceversa, la ristrutturazione automatica dei debiti dei Paesi salvati, che alcuni Paesi del Nord Europa sostenevano all'inizio, è stata esclusa anche su sollecitazione dell'Italia".

     

    antonio misiani antonio misiani

     "Infine -aggiunge-, l'Italia, contribuendo al fondo per ben 14,3 miliardi, ha interesse che queste risorse siano utilizzate bene. Chi contribuisce deve essere garantito rispetto a fenomeni di azzardo morale". Alla domanda se il Mes è ancora modificabile o è prendere o lasciare, risponde: "L'ultima parola spetta ai Parlamenti nazionali". "La polemica di Salvini - aggiunge - ha un tasso di strumentalità insopportabile". Infine, ricorda: "L'Italia non ha mai avuto bisogno del salva-Stati, nemmeno durante la drammatica crisi finanziaria del 2011, e oggi la sostenibilità del nostro debito è indiscutibile".

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