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    MORBIDELLI D’ITALIA – “FRANKY” E’ IL PRIMO ITALIANO A VINCERE AD ARAGON (DOPO 9 SUCCESSI CONSECUTIVI DEGLI SPAGNOLI) SU UNA YAMAHA DEL 2019. ORA E’ A MENO 25 DAL LEADER DEL MONDIALE. “E’ STATO UN BEL TRIP. ORA POSSO PURE CREDERE AL TITOLO”. ALLIEVO DI VALENTINO, HA COME IDOLO SENNA: "COME AYRTON A MONTECARLO '88 SEMPRE CONCENTRATO DALL'INIZIO ALLA FINE, ERO COME IN TRANCE: 23 GIRI MI SONO SEMBRATI SOLO DUE” - L'ANALISI DI "CARLETTO" PERNAT - VIDEO


     
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    Maria Guidotti per ilgiornale.it

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    Voleva tutto, e tutto si è preso. Franco Morbidelli domina la seconda gara di Aragon dal primo all'ultimo giro, mettendo a segno una vittoria capolavoro che lo rimette in gioco per il campionato.

     

     

     

    Aggressivo e preciso allo stesso tempo, l'allievo prediletto di Valentino Rossi, supera il maestro sul suolo spagnolo. Primo italiano a vincere ad Aragon dopo 9 successi consecutivi degli spagnoli, su una Yamaha del 2019, Morbido si porta così a -25 punti dal leader del Mondiale Joan Mir, mentre il campionato resta aperto con i contendenti al titolo in grande difficoltà (Viñales 7°, Quartararo 8°, Dovizioso 13° sprofondato a -28 dalla vetta). «La vittoria è alla nostra portata. Faremo una gara all'attacco», aveva avvertito Morbidelli alla vigilia. È stato di parola. Ha sfruttato la scivolata di Nakagami, che scattava dalla pole, per portarsi in testa e imporre un ritmo forsennato.

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    Dietro di lui, Alex Rins e Joan Mir si sono dovuti accontentare dei gradini più bassi del podio, mentre Franky, papà romano e mamma brasiliana, ha avuto un'esperienza a dir poco mistica.

     

     

    «È stato un bel trip», confessa raggiante come chi si è appena svegliato da un bellissimo sogno. «Di solito corro facendo appello alla razionalità italiana e mi concedo il lusso della spensieratezza brasiliana soltanto negli ultimi giri. Questa volta, invece, è stata concentrazione pura alla brasiliana».

     

    Franky rivolge lo sguardo verso l'alto mentre racconta la gioia di questa vittoria eccezionale, esattamente come ha fatto pochi minuti prima sulla linea del traguardo, inviando un bacio al padre, scomparso prematuramente, e invocando Ayrton Senna. «Sapevo di dover essere aggressivo e quando ho visto spazio libero davanti , ho capito che era arrivato il momento di dare tutto. Sempre concentrato dall'inizio alla fine, ero come in trance: 23 giri mi sono sembrati solo due».

     

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    Il richiamo al giro perfetto di Senna a Montecarlo 1988, il giro più veloce di tutti i tempi, con il campione brasiliano in una sorta di trance, è inevitabile. «Ayrton è il mio idolo, ma fino a domenica non avevo veramente capito. Non ci credevo a quell'esperienza quasi soprannaturale. Io sono estremamente razionale e anche poco credente, ma in gara ho sentito qualcosa di diverso. Fotogrammi velocissimi si dipanavano con una naturalezza sorprendente».

     

     

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    Quando mancano tre gare alla fine, il pensiero va al campionato. La ragione ti dice che è un'impresa difficile, ma nulla è impossibile nella vita, se ci credi. E mentre l'Italia torna in una sorta di semi-lockdown, Morbidelli inviata al rispetto delle regole: «Occorre essere diligenti. Il virus ci ha già rovinato la vita, non dobbiamo permettere che fermi il campionato».

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