THE YOUNG POPE
Oliviero Beha per Dagospia
“The young Pope? Macché, The old teletrash… Speravo di essermi sbagliato nel giudizio dato a braccio sulla nuova serie tv Sky di Paolo Sorrentino, di cui ho molto stimato i primi film, in particolare “Le conseguenze dell’amore” e “Il divo”, ribadendone la qualità registica (e non autorale) anche per quelli successivi, che mi hanno detto molto meno.
cast di the young pope
Così dopo le prime due puntate di cui ho parlato qui mi sono sobbarcato le seconde due e le terze due, e siamo a sei, più di metà serie. Ebbene, ieri in una seduta di masochismo puro non credevo ai miei occhi. Citando elegantemente Fantozzi, è stata una “cagata pazzesca”, un precipizio. Avevo letto che il nostro ultimo Oscar aveva rivendicato orgogliosamente in un’intervista come un pezzo di bravura “riconducibile a lui e a lui solo” il dialogo tra Jude Law, il Papa giovane, e Stefano Accorsi, nella parte del Presidente del Consiglio italiano giovane.
THE YOUNG POPE 3
Un confronto di potere e giovinezza? Magari… Uno dei dialoghi peggio pensati e scritti che abbia mai ascoltato, una farsa, Crozza direttamente al posto di Sorrentino. E ovviamente non c’entra alcuna interpretazione politica, è il grottesco sceneggiato come grottesco senza consapevolezza, per “giocare” come pare sostenga il regista (e “creatore”: ma di che?).
In confronto il tripudio visivo (eppure raffazzonato) della prima puntata era un trionfo…Ma perché si buttano intelligenze, talento e soldi così? Un prodotto esasperato, una merce banale, qualche immagine bozzettistica e appunto il pezzo forte, il “DIALOGO”, che provoca dermatiti al pensiero. Paolo, Paolo, rendimi le mie ragioni, se non hai più legioni con cui fare cinema…”.
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