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“Sono stata aggredita perché lesbica”. A denunciare l’accaduto è Giulia Ventura, 31 anni di Potenza, che sulla sua pagina Facebook lo scorso 15 gennaio ha raccontato di aver subito un’aggressione durante la quale si è fratturata il setto nasale.
Nel dettaglio la donna ha raccontato di esser stata avvicinata, mentre camminava in una via del capoluogo lucano, da due ragazzi che le avrebbero detto: “Le persone come te devono morire, vuoi fare il maschio? E mo ti faccio vedere come ‘abbuscano’ (vengono picchiati) i maschi”. E poi è stata aggredita.
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La donna è andata in ospedale il giorno dopo: dal referto, che lei stessa ha pubblicato su Facebook insieme a due foto, emerge che ha riportato la frattura del setto nasale: “Ero indecisa – ha aggiunto ancora la 31enne – sul rendere pubblico o meno ciò che mi è accaduto, ma ho deciso di farlo perché non si ripeta mai più una cosa simile”. Sul fatto sta indagando la Squadra mobile della Questura di Potenza, insieme alla Procura.
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Tanti i messaggi di solidarietà. Primo tra tutti quello del presidente dell’Arcigay Basilicata, Morena Rapolla. “Viviamo un preoccupante tribalismo dei rapporti: la sopraffazione ed il disprezzo verso l’altro, portatore di una diversità sono ormai all’ordine del giorno. Questo episodio testimonia la difficile situazione presente anche sul nostro territorio”.
il referto di giulia ventura
E poi ha precisato: “La 31enne è stata aggredita e picchiata con ferocia, è svenuta in una pozza di sangue e ha riportato importanti conseguenze che la stessa ha mostrato sul suo profilo social, denunciando l’accaduto e dimostrando quel coraggio necessario al contrasto dell’odio omolesbotransfobico.
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Mi sento di dirle grazie anche a nome di tutti i cittadini e le cittadine per bene che in queste ore si sono strette intorno a lei, con messaggi di solidarietà”. Secondo Roberta Vannucci, vicepresidente di ArciLesbica “si tratta soprattutto di un problema culturale, su cui è necessario lavorare in modo serio. Al di là dell’omofobia – in questo caso lesbofobia – per le donne esiste anche l’aggravante generata da una cultura patriarcale per cui vale lo stereotipo che lega il genere femminile a un ruolo di sottomissione rispetto agli uomini”.
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In difesa della donna anche il sindaco di Potenza Mario Guarente che ha detto di provare “tanta rabbia per questo vile gesto. Che questi imbecilli vengano subito arrestati e fatti marcire nel ghetto della loro ignoranza”. Infine, interviene anche il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi: “L’episodio, oggetto di indagine da parte degli inquirenti, è gravissimo e risulta estraneo alla cultura della comunità lucana, improntata da sempre al rispetto della persona”.
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Giulia Ventura ha infine ringraziato, con un altro post, i tanti messaggi di solidarietà: “Ringrazio tutti per il sostegno. Ognuno di voi mi ha dato una carezza al cuore. Ora voglio andare avanti e non pensarci troppo”.
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