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    DEMOCRATICI A METÀ DELL’OPRAH - LA PIÙ POPOLARE STAR DELLA TELEVISIONE AMERICANA, OPRAH WINFREY, POTREBBE CANDIDARSI ALLE PRESIDENZIALI USA DEL 2020 PER SFIDARE TRUMP: “QUELLO CHE POSSO DIRE È CHE QUANDO SONO CON AMICI LA DOMANDA CONTINUA A VENIRE FUORI…” - CON I SONDAGGI CHE DANNO “THE DONALD” VINCENTE, I DEM HANNO BISOGNO DI UN VOLTO AMATO PER AVERE QUALCHE POSSIBILITÀ…


     
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    Lorenzo Soria per “la Stampa”

     

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    È la speranza segreta di milioni di americani che, di fronte alla debolezza dei 22 candidati alla nomination democratica, temono che Donald Trump possa venire rieletto nel 2020. Oprah Winfrey ammette che «quando sono con i miei amici la domanda continua a venire fuori». È un quesito che richiede un passo indietro al gennaio del 2018, al 75° anniversario dei Golden Globes. Un evento dove si celebra Hollywood e il glamour.

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    Eppure quando venne il turno di Oprah, la celebre presentatrice televisiva che adesso ha un network che porta il suo nome (OWN, The Oprah Winfrey Network) e che quella sera era stata onorata con un premio speciale alla carriera, il suo discorso diede alla serata un tono decisamente politico. Un discorso potente ed emozionante contro la corruzione, l'ingiustizia e i tiranni che divenne virale e fu subito letto come una chiamata alle armi contro Trump. In molti a quel punto si domandarono se Oprah stesse pensando alla Casa Bianca.

    oprah winfrey hillary clinton oprah winfrey hillary clinton

     

    Uno scenario che Winfrey subito smentì. Ma mentre si fatica a trovare l' anti-Trump e l'ipotesi che l'attuale presidente venga rieletto diventa ogni giorno meno improbabile, tra i democratici adesso c'è il panico. Molti tornano appunto a pensare a Oprah Winfrey come a una delle poche figure popolari e unificanti che potrebbe vincere. E quando la Hollywood Foreign Press Association, l'organizzazione che organizza i Golden Globes l' ha incontrata in un albergo di Beverly Hills, per presentare una nuova serie chiamata «David Makes Man», Winfrey non ha fatto nulla per smentire e ha anzi finito per rialimentare le voci.

     

    «La domanda che tutti dobbiamo porci, e che io mi pongo costantemente, è: come posso essere usata al servizio di qualcosa che è più grande di me? Come posso essere usata al servizio di qualcosa di più grande, come posso usare l'arte? Penso che l' abbiamo realizzato in "David Makes Man", un dramma che ti intrattiene, bello e poetico, ma che vedo anche come un atto di servizio».

     

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    Ma alla Casa Bianca ci pensa ancora? «Mio Dio, quello che posso dire è che quando sono con amici la domanda continua a venire fuori. Tutto è iniziato con voi giornalisti, è tutta colpa vostra! I produttori quella notte mi avevano chiesto di tagliare il mio discorso, avevo fatto le prove e mi avevano detto: "Brava, ma puoi tagliare tre minuti?". Non sapevo come sarei riuscita a farcela e quindi ho passato tutto il mio discorso pensando solo: non tagliate, non tagliatemi!

     

    E quando sono arrivata alla fine l' unica cosa cui potevo pensare è stata: ce l' ho fatta, non mi hanno tagliata! Certo non avevo l' obiettivo di mettermi in corsa per la presidenza e di diventare presidente. Volevo solo fare un bel discorso. Quindi tutto questo rumore sulla corsa alla presidenza mi è passato da un orecchio all' altro. Ho pensato che fosse ridicolo, ero solo una che stava cercando di finire un discorso».

    oprah winfrey con gli obama oprah winfrey con gli obama

     

    Eppure il tema è ancora attuale, «posso dire che ora sono in preghiera, una meditazione ponderata su ciò che significa questa domanda. Non credo che significhi che devo rispondere facendo quello che dicono tutti, candidandomi a presidente. Ma la domanda resta e penso dunque che sia valida».

     

    PRUDENZA E TENTAZIONE

    Il dilemma insomma non è sciolto: «Mi chiedo: cosa devo fare? Posso dire che non credo che dovrei candidarmi alla Casa Bianca, ma penso che significhi che sono stata chiamata a servire in qualche modo che non mi è stato ancora rivelato. Non so cosa sia, ma sono disposta a fare qualunque cosa risponda a quell' appello».

     

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    La prudenza prevale: «Posso anche aggiungere che anche se il mondo intero si mette a urlare che devo buttarmi e correre, quella sensazione interiore che mi ha guidato in ogni passo della mia vita non mi è ancora venuta. Ma ascolto, riconosco che la domanda ha una sua validità e che questo significa che devo affrontarla. Ed è quello che farò».

    Non un «sì» alla Casa Bianca, ma le considerazioni di una figura pubblica, famosa e rispettata, che sta seriamente pensando di «servire».

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