lingotti d'oro
Sissi Bellomo per www.ilsole24ore.com
L’oro si è finalmente risvegliato dal torpore, ritrovando attrattiva come bene rifugio. Le quotazioni, in rialzo di oltre un punto percentuale, sfiorano 1.320 dollari l’oncia, il massimo da due mesi. A innescare gli acquisti, che erano cominciati già venerdì, sembra essere stata la minaccia di dazi americani anche contro il Messico: l’apertura di un nuovo fronte di guerra commerciale da parte di Donald Trump sembra essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, suggerisce Edward Moya di Oanda.
LINGOTTI D ORO
«Le tariffe contro il Messico – spiega l’analista – hanno mostrato che nessun Paese è immune dall’arma commerciale imbracciata dagli Stati Uniti per raggiungere gli obiettivi dell’amministrazione Trump e questo aumenta la possibilità che l’economia globale perda fiato».
PREZZI ORO
Ad incoraggiare gli acquisti di oro hanno contribuito i ribassi di molti listini azionari (non negli Usa però, dove oggi Wall Street sta rimbalzando dopo la brutta performance di maggio) e l’ulteriore caduta dei rendimenti dei Treasuries: i titoli di Stato americani a dieci anni sono arrivati al 2,1%, il minimo da settembre 2017.
Anche il dollaro finalmente non gioca contro il lingotto: il biglietto verde è in leggero calo rispetto a un paniere delle principali valute. Il rally dell’oro ha guadagnato forza dopo che le quotazioni venerdì sono riuscite a superare in sequenza diverse soglie tecniche, tra cui quella dei 1.300 dollari l’oncia, significativa anche a livello psicologico.
donald trump
Alcuni dati macro hanno contribuito ad accrescere il timore di un rallentamento dell’economia globale, che potrebbe non risparmiare nemmeno gli Usa: l’indice Pmi manifatturiero di maggio – diffuso questo pomeriggio – ha deluso le attese, scendendo a 52,1 (dai 52,8 punti di aprile), il livello più basso da ottobre 2016.
I mercati sono sempre più convinti che la Federal Reserve taglierà i tassi di interesse quest’anno, due se non addirittura tre volte, e la discesa del costo del denaro è uno dei fattori più favorevoli in assoluto per il metallo prezioso, che com’è noto non stacca cedole.
pepita d'oro 1
Gli speculatori sono molto probabilmente impegnati a riacquistare posizioni corte (alla vendita). L’esposizione rialzista degli hedge funds – ricostruita di recente – rimane infatti tuttora limitata: la settimana scorsa secondo la Cftc le posizioni nette lunghe sono aumentate di 8.757 contratti (opzioni e futures) al Comex, ma nel complesso rimangono storicamente basse (33.174 contratti).
C’è stato anche un risveglio di interesse per gli Etf sull’oro negli ultimi giorni: a livello globale il patrimonio è salito a circa 1.670 tonnellate secondo dati Reuters, un aumento dello 0,5% dal 18 maggio, quando la tendenza alle liquidazioni si è invertita. Rispetto all’inizio dell’anno gli asset in gestione sono comunque tuttora in ribasso del 3%.
lingotti oro lingotti oro MINATORE IN UN IMPIANTO DI ESTRAZIONE DI ORO DELLA RANGOLD IN AFRICA