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Tre episodi di molestie sessuali nei confronti di una giocatrice di 16 anni sono costati la condanna a un anno e dieci mesi di reclusione a Simon Brunn Schulte, 38 anni, origini tedesche ma residente nel chietino, all'epoca dei fatti presidente della Pallavolo Teatina, che milita nel campionato di serie B, ed un passato come giocatore. La sentenza è arrivata al termine del processo con rito abbreviato (che prevede lo sconto di un terzo della pena) dinanzi al gup del Tribunale di Chieti, Andrea Di Berardino: la pena è sospesa e c'è la non menzione. L'accusa in aula era rappresentata dal pm Lucia Campo.
La vittima è una giocatrice, all'epoca dei fatti sedicenne la quale, assistita dall'avvocato Cristiano Sicari, non si è costituita parte civile, mentre Brunn è difeso dagli avvocati Antonio Pimpini ed Elena Santarelli. I tre episodi sono collocati fra ottobre e dicembre di due anni fa: stando all'imputazione formulata dal pm Marika Ponziani, titolare dell'inchiesta (indagine che non è partita da una querela della vittima), l'ex presidente ha compiuto ripetutamente atti sessuali con la ragazza contro la volontà di quest'ultima. Atti consistiti una prima volta nel seguirla all'interno del nel bagno di un ristorante e dopo averla afferrata repentinamente da dietro, spingendola e bloccandola contro un muro, cercò di baciarla.
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Il secondo episodio si sarebbe verificato nell'abitazione della ragazza dove, con modalità analoghe, l'uomo avrebbe cercato di baciarla sulla bocca, non riuscendovi in quanto la ragazza riusciva a spostare il volto ricevendo il bacio sul collo. Sempre secondo l'accusa in più occasioni, inoltre, incrociandola nel corridoio della palestra che lei frequentava per gli allenamenti di pallavolo, Brunn le avrebbe dato improvvise e non volute pacche sulle natiche. L'ormai ex dirigente si è sempre detto estraneo ai fatti che gli vengono contestati ma nel frattempo, l'anno scorso, il Tribunale federale della Fipav, la Federazione italiana pallavolo, a conclusione di un lungo procedimento disciplinare, lo ha radiato con un provvedimento coperto da omissis nella parte che riguarda le motivazioni.
Quanto alla sentenza, Brunn, che ieri era in aula, presenterà ricorso in Appello. «La semplice dichiarazione di una donna, con la quale un soggetto ha suo malgrado interagito, che afferma di essere stata violata, peraltro contraddetta da numerosi elementi di contrario segno - commenta l'avvocato Pimpini - dopo aver reso una ricostruzione contraddittoria e non verosimile, oltre che smentita dalla condotta tenuta dalla stessa successivamente agli asseriti fatti, può rovinare la vita di un innocente, quale è sicuramente Brunn, una persona integerrima, che ha sempre allenato squadre femminili con attestati di stima».
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