Aspirina per Dagospia
Piercarlo Padoan conosce a memoria il Marchese del Grillo. Quindi, leggendo il titolo fatto dalla Stampa alla sua intervista, gli sarà venuto in mente la battuta "s'è svejato!". È da qualche giorno che al ministero dell'Economia stanno riflettendo come i recenti governi italiani abbiano prestato troppa attenzione ai conti pubblici e poca alla condizione delle banche italiane.
fabio gallia claudio costamagna piercarlo padoan
La convinzione era: tanto alle banche ci pensa Bankitalia (e si è visto come). E quando le scelte a livello europeo dovevano essere fatte dai governi, alla guida del ministero c'era un ex banchiere come Fabrizio Saccomanni. Con il risultato che la direttiva "Bail in" è stata varata proprio con Saccomanni ministro.
Il problema è che le banche italiane, oltre ad essere zeppe di titoli pubblici, sono anche stracariche di immobili che non riescono a vendere. Adesso Padoan suggerisce fusioni ed aggregazioni. I bilanci, però, non lo permettono più: con i tassi della Bce a zero, i margini di intermediazione sono esauriti. E finora l'unica invenzione è stata quella di creare il Fondo Atlante.
matteo renzi padoan
BANCHE
Forse se gli uomini di Bankitalia al governo si fossero "svejati" prima, oggi Padoan - che è uomo di studi e non di finanza - non dovrebbe lanciare allarmi. Lo stesso Piercarlo, però, non può esagerare. Il suo predecessore Saccomanni faceva parte del governo di Enrico Letta. E con Letta i rapporti di Padoan sono più che buoni...